Paderno, fallimento 'Bel Sit': il PM chiede la condanna a 4 anni per il titolare della srl

L'istruttoria dibattimentale si è limitata all'escussione del dr. Damiano Chiappa e del luogotenente Walter Pasquariello, rispettivamente il curatore nominato dal Tribunale con la sentenza di fallimento decretata nel 2016 e l'operante della tenenza della Guardia di Finanza di Cernusco che si occupò dell'accertamento effettuato nel 2015 in relazione agli anni d'imposta tra il 2011 e il 2014. Nell'arco di una mattinata dunque si è arrivati - al cospetto del collegio giudicante presieduto dal dr. Enrico Manzi con a latere le colleghe Maria Chiara Arrighi e Martina Beggio - alla richiesta di condanna formulata dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso, titolare del fascicolo: 4 gli anni di reclusione chiesti dal PM per Marino Paganelli, legale rappresentante della Bel Sit srl, impresa che nel 2007 affittò un ramo d'azienda della Bel Sit sas - riconducibile ancora all'uomo, quale socio accomandatario - prendendo in gestione l'omonimo storico locale con sede a Paderno, a ridosso del ponte San Michele, ad oggi abbandonato a sé stesso.
Bancarotta fraudolenta l'ipotesi di reato ascritta al ristoratore in relazione al crack della società, dichiarata fallita con un passivo quantificato dal curatore in circa 1.181.000 euro, in gran parte relativo alle imposte e ai tributi non versati (880.000 euro). Contestata inoltre allo stesso la bancarotta documentale in assenza delle scritture contabili. Come asserito dal finanziere in fase di deposizione e come riportato poi nella propria requisitoria dal rappresentante della pubblica accusa, sarebbero stati consegnati alle Fiamme Gialle solo i bilanci fino al 2010, rinvenendo poi - su indicazione dello stesso Paganelli - solo il registro corrispettivi e le fatture attive e passive per le annualità successive dalle quali è stato poi desunto il reddito della srl, in mancanza delle altre scritture obbligatorie.
Alla richiesta di condanna formulata dal PM si è così associata la parte civile ovvero il fallimento rappresentato dall'avvocato Francesco Marcone che ha chiesto altresì un risarcimento danni da quantificarsi in almeno 80.000 euro. Di diverso avviso la difesa con l'avvocato Elisa Magnani pronta ad argomentare in favore dell'assoluzione del proprio assistito, ritenendo non sussistente il fatto a lui ascritto. La sentenza è prevista per il 31 gennaio.