Retesalute, Galbiati: è inaccettabile il documento dei nove. Prima di confererire i servizi Casatenovo vuole l'unanimità

L'aut aut questa volta lo ha posto Filippo Galbiati attaccando pesantemente, senza giri di parole, e in modo diretto la fronda dei 9 che all'assemblea dello scorso 8 ottobre con un documento estratto dal cilindro, di cui la maggior parte dei soci era all'oscuro, aveva stoppato di fatto la prosecuzione del piano di rilancio dell'Azienda.

In seconda fila da destra il sindaco di Monticello Luca Rigamonti e il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati


"Ho dato mandato al mio assessore di attendere l'esito dell'assemblea del 12 prima di confermare come comune di Casatenovo il conferimento dei servizi a Retesalute. Io voglio tutto il bene possibile a Retesalute ma il mio primo compito è difendere e promuovere gli interessi dei cittadini di Casatenovo. Stiamo parlando per quanto ci riguarda di una cifra tra 700 e 800mila euro, anche più di Merate. Voglio sapere se Retesalute è un'azienda solida, aperta, che ha un futuro e a cui conferire i servizi con assoluta fiducia per i prossimi 5 anni".
E se le parole di Galbiati sono risuonate chiare nell'aula consigliare, non da meno quelle di Andrea Massironi. "Io conferisco 640mila di servizi, non si può votare prima del 12 un documento se non c'è la certezza che Retesalute vada avanti". Come a dire: o siamo d'accordo tutti sul piano di rilancio posto nei termini e nei tempi che il CdA ha previsto, oppure ognuno per la sua strada. Martedì sera, infatti, l'assemblea ha illustrato le tre proposte (ricapitalizzazione, assunzione di personale e ampliamento ai comuni dell'oggionese e in seconda battuta, potenzialmente anche a quelli del caratese) e il prossimo 12 novembre i soci dovranno votarle, senza se e senza ma. Un allungamento dei tempi causato dalla mozione presentata da 9 comuni, capitanati da Paolo Brivio di Osnago, per chiedere chiarimenti sui numeri e l'inserimento di un advisor per avere risposte certe che, a loro dire, tali non erano ancora. Una mozione, modificata in assemblea, e passata per un millesimo, non senza portarsi strascichi per via della posizione assunta da Roberta Trabucchi dell'Unione della Valletta, diametralmente opposta al mandato che aveva ricevuto. E sullo sgarbo politico che i 9 hanno fatto al resto dei soci, Galbiati non ha lesinato nuovamente un attacco frontale. "E' stato inaccettabile il documento di cui sono venuto a conoscenza alle 19.15 della sera stessa dell'assemblea. Nei rapporti politici è inaccettabile non coinvolgere gli altri comuni. Al di là del contenuto, che non condivido, non è questa la trasparenza". Il tentativo di salvare la faccia alla fronda lo ha fatto nuovamente il portavoce Paolo Brivio, attaccandosi a questione di tempistiche (dimenticandosi chiaramente la telefonata fatta al presidente del distretto Filippo Galbiati, a un'ora dalla riunione, ndr).

In primo piano Paolo Brivio

"Il documento è nato negli ultimissimi giorni tra comuni che già avevano espresso una serie di considerazioni mostrando una certa sintonia" ha puntualizzato seduto tra il pubblico Paolo Brivio, godendo dell'assenso ininterrotto col capo di Adele Gatti "non ci sono logiche partitiche e di appartenenza. Il documento non esprime indisponibilità, non esprime stroncature. Chiedeva degli approfondimenti visto il tempo breve. Non c'era nessuna volontà di mettere in difficoltà nessuno".
A smontare definitivamente l'alibi dei "tempi ristretti" per valutare il piano di rilancio, ci ha pensato il presidente dell'assemblea Andrea Massironi, risentito e risoluto per la piega presa dagli ultimi incontri. "Non avrei acconsentito a un'altra assemblea a porte chiuse, non c'era niente allora e nemmeno adesso da nascondere. Dite che i nostri tempi erano brevi, ma stiamo parlando di una settimana e io ricevo una telefonata dal sindaco Galbiati, alle 19.15 un'ora prima dell'assemblea, che c'è questo documento...magari potevate trovarlo un po' di tempo anche voi". A chiudere il "giro" il sindaco di Monticello Luca Rigamonti che ha illustrato l'ipotesi di allargamento all'oggionese, rimarcando come l'esito dell'ultima assemblea abbia avuto quello di allarmare tali comuni che, peraltro, già da un anno hanno deliberato l'adesione all'azienda speciale. La breve illustrazione è "passata" senza alcuna richiesta di chiarimento né opposizione da parte dei soci, dunque il 12 la decisione dovrebbe andare verso la formalizzazione.
S.V.
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