Interrogazione del senatore Butti sul ponte di Paderno/Calusco

Presentato da BUTTI Alessio testo di novembre 2018, seduta n.

PONTE SAN MICHELE PADERNO D'ADDA (LC) - CALUSCO D'ADDA (BG) BUTTI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.- Per sapere - premesso che:

- Il Ponte San Michele è una infrastruttura fondamentale del sistema trasporti della Lombardia sul quale ogni giorno transitavano migliaia di vetture e decine di treni della linea Milano-Bergamo che trasportavano migliaia di lavoratori e studenti; - nella notte del 14 settembre 2018, Rete Ferroviaria Italiana S.P.A. - Gruppo Ferrovie dello Stato ha chiuso al traffico il Ponte Ferroviario e Carraio denominato Ponte che univa i Comuni di Calusco D'adda (BG) e Paderno d'Adda (LC); (vedi allegato Doc.1)
- il giorno 15 settembre 2018, Rete Ferroviaria Italiana S.P.A. - Gruppo Ferrovie dello Stato RFI, emette un comunicato dal titolo: "RFI ponte San Michele sull'Adda: via ai lavori nelle prossime settimane Interventi manutenzione straordinaria partiranno appena ricevute tutte le autorizzazioni. Durata prevista 2 anni, importo lavori 21 mln euro" ;(vedi allegato Doc.2)

- Il 18 settembre 2018, la testata Merate online, network di informazione online della provincia di Lecco, pubblica un articolo a firma C.B. dal titolo: "Ponte: sin dal 2015 erano note le condizioni di grave degrado. Lo certifica lo studio di ingegneria edile di ITS Engineering". (vedi allegato Doc.3)
- Allegata all'articolo si trova l'analisi "Campagna di indagine, ispezione e caratterizzazione dello stato di degrado strutturale del ponte S. Michele a Paderno d'Adda, sulla linea Seregno - Bergamo, tratta Calusco d'Adda - Paderno d'Adda". (vedi allegato Doc.4)
Si Legge a pag. 4 dell'analisi di ITS s.r.l.: "La società RFI S.p.A. - Gruppo Ferrovie dello Stato - ha affidato ad ITS s.r.l. in data 30 marzo 2015 le prestazioni di "Campagna di indagine, ispezione e caratterizzazione dello stato di degrado strutturale del ponte S. Michele a Paderno d'Adda, sulla linea Seregno - Bergamo, tratta Calusco d'Adda - Paderno d'Adda". L'obiettivo delle attività svolte è la verifica della sicurezza strutturale dell'opera ai sensi del D.M. del 14.01.2008. La valutazione della sicurezza del ponte è volta a stabilire se la struttura esistente è ancora idonea o meno a resistere alle combinazioni delle azioni di progetto secondo i livelli prestazionali fissati dalle NTC e, nel caso di esito negativo, fornisce il livello prestazionale massimo che la struttura è capace di sostenere.
L'incarico è stato caratterizzato dalle seguenti fasi operative:
Fase 1 - Raccolta della documentazione disponibile con particolare interesse ai documenti di progetto originale, agli interventi di ristrutturazione, alle relazioni di calcolo e geologiche;
Fase 2 - Elaborazione di un modello FEM preliminare per la redazione di un piano di indagine mirato e per capire in maniera preliminare le eventuali criticità della struttura;
Fase 3 - Redazione di un piano operativo delle attività di rilievo e indagine;
Fase 4 - Campagna di indagine puntuale che ha portato al rilievo ed alla mappatura dell'effettivo stato di degrado di tutte parti dell'opera. Tale rilievo è stato effettuato da ingegneri strutturisti con l'ausilio di tecniche alpinistiche per il raggiungimento di tutti le parti della struttura ad una distanza inferiore a 1,5m;
Fase 5 - Caratterizzazione meccanica dei materiali con prelievi e ripristini;
Fase 6 - Caratterizzazione geologica e geotecnica del sito con prove geofisiche tipo MASW, H/V, tomografia sismica a rifrazione e rilievo morfologico e geomeccanico degli affioramenti;
Fase 7 - Creazione di un modello FEM di dettaglio nel quale sono stati modellati tutti gli elementi principali dell'opera con le effettive sezioni rilevate. Su questo modello di dettaglio sono state applicate ad ogni elemento le effettive riduzioni, legate allo stato di degrado, rilevate dalla campagna di ispezione;
Fase 8 - Definizione dei livelli di vulnerabilità e sicurezza della struttura secondo quanto stabilito dalD.M. 2008 e dalle normative interne RFI con varie combinazioni di carico."
Si Legge a pag. 18 dell'analisi di ITS s.r.l.:
"Fase 8 - Definizione dei livelli di vulnerabilità e sicurezza
L'ultima fase del servizio consiste nella definizione dei livelli di vulnerabilità e sicurezza della struttura secondo quanto stabilito dal D.M. 2008 e dalle normative interne RFI con varie combinazioni di carico: - LM71 (traffico ferroviario normale) con e senza traffico stradale simultaneo; - SW/2 (traffico ferroviario pesante) con e senza traffico stradale simultaneo; - C3 (carico reale) con e senza traffico stradale simultaneo.
Dai risultati emersi in fase di analisi si è potuto constatare come il ponte abbia delle carenze strutturali che non interessano solamente le aste di controventamento, ma anche parte degli elementi strutturali principali (travature longitudinali principali della trave reticolare, traversi, travature longitudinali di bordo superiore), a seconda della combinazione di carico analizzata. La struttura infatti risente maggiormente del passaggio del convoglio ferroviario tipo SW/2 rispetto al tipo LM71 e C3, comportando un possibile intervento di adeguamento strutturale decisamente più importante.
Si legge a pag. 20 dell'analisi di ITS s.r.l.:
"Conclusioni Il processo di valutazione della vulnerabilità statica e sismica del Ponte S. Michele ha messo in luce due differenti questioni: - la prima legata alla pura verifica in rispetto delle attuali normative tecniche (in base alle diverse combinazioni di carico assegnate si ottengono diversi scenari di adeguamento); - la seconda legata allo stato di degrado della struttura (grazie all'estesa e dettagliata campagna di indagine dove è stato possibile verificare puntualmente gli interventi di manutenzione necessari).
Verifiche statiche Dai risultati ottenuti si osserva che per tutte le condizioni di carico analizzate la struttura presenta dei problemi alle controventature di piano dell'arco, della trave reticolare e della base delle pile. Questo problema era già stato osservato in fase di campagna di indagine dove è riscontrata l'eccessiva snellezza dei profili in funzione della loro luce libera. Per quanto concerne gli elementi strutturali principali del ponte, questi per alcune combinazioni (combinazioni C3) di carico risultano per la gran parte verificati, ma per altre (combinazioni LM71 e SW/2) questi risultano fortemente non verificati.
Verifiche sismiche Dai risultati ottenuti è possibile affermare che il Ponte S. Michele non risente in maniera importante dell'azione sismica per due motivi: - essendo una struttura molto snella e leggera la massa in gioco è relativamente modesta, e quindi l'azione sismica si riduce notevolmente (per questa struttura infatti l'azione del vento è sicuramente più penalizzante); - il sito dove è localizzato il ponte ricade in una zona a bassa sismicità (zona 4) ed i parametri utilizzati (classe d'uso e vita nominale) riducono ulteriormente l'azione sismica in gioco. Valutazioni di vulnerabilità legate al degrado Grazie all'estesa campagna di indagine ed ispezione è stato possibile cogliere e comprendere con occhio critico i reali problemi legati alla durabilità ed al degrado del ponte. In generale si consiglia il ripristino di tutti gli elementi deteriorati a causa del continuo ristagno d'acqua, attraverso la locale riparazione dei profili e/o la loro sostituzione nei casi più critici. Inoltre per una generale messa in sicurezza e per evitare sollecitazioni vibrazionali eccessive, si consiglia il prolungamento della lastra ortotropa del piano stradale a sostituzione degli elementi lapidei a sbalzo, ed il rifacimento del pacchetto di usura.
Valutazioni globali E' evidente come le carenze strutturali dovute alla perdita di resistenza (dovute al degrado ed alle modalità costruttive) rendano necessari degli interventi di rinforzo strutturale. Si può affermare che, con un restauro delle parti più degradate e l'integrazione delle resistenze mancanti possa far avvicinare l'indice di rischio al valore unitario con tutti i carichi previsti da normativa. In quest'ottica si ritiene opportuno un intervento di restauro dell'opera con adeguamento ad un transito di treni di categoria C3 a 120km/h.".;
- In data 31 luglio 2017, la Giunta Regione Lombardia approva la D.G.R. N° X / 7018 avente ad oggetto: "APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI CONVENZIONE TRA REGIONE LOMBARDIA E RETE FERROVIARIA ITALIANA S.P.A. PER IL RIPRISTINO DELLA SEDE STRADALE DEL PONTE SAN MICHELE DI PADERNO D'ADDA". (vedi allegato Doc.5)
Si legge a pag.1, 2 della D.G.R.:
"PREMESSO che:
. Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (di seguito RFI) sta sviluppando il progetto esecutivo di manutenzione straordinaria del Ponte, che prevede con un investimento complessivo di 20 milioni € circa la realizzazione di interventi di consolidamento statico, di opere di rinforzo diffuse e di ripristino di elementi deteriorati, che consentiranno di adeguare la struttura metallica al passaggio di treni merci e passeggeri e di eliminare l'attuale limitazione di velocità sulla linea ferroviaria Milano-Bergamo, via Carnate;"
d) In data 1 agosto 2017, la Regione Lombardia e RFI sottoscrivono la Convenzione sopracitata denominata "CONVENZIONE TRA REGIONE LOMBARDIA E RETE FERROVIARIA ITALIANA S.P.A. PER IL RIPRISTINO DELLA SEDE STRADALE DEL PONTE SAN MICHELE DI PADERNO D'ADDA". (vedi allegato Doc.6)

- In data 9 ottobre 2018 I sindaci dei Comuni di Calusco d'Adda (BG) e Paderno d'Adda (LC) hanno emesso un comunicato stampa congiunto dove si legge tra l'altro: " A seguito dell'incontro odierno a Roma alla presenza del Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, il CEO di RFI Gentile ha ribadito che il Ponte è stato chiuso in quanto poteva supportare solo il peso proprio e piu' nessun traffico veicolare"; (vedi allegato Doc.7)


- Il 10 ottobre 2018, la testata "IL GIORNO", network di informazione online, pubblica un articolo a firma di Daniele de Salvo dal titolo: "Paderno, relazione choc: "Il ponte San Michele stava per crollare" Lo hanno confermato i vertici di Ferrovie nell'incontro a Roma con il ministro delle Infrastrutture Toninelli" (vedi allegato Doc.8)
- Il 18 ottobre 2018, presso la sede di Regione Lombardia si e' tenuta un'audizione nella quale è intervenuto il Direttore generale di RFI Lombardia Luca Cavacchioli, (vedi allegato Doc.9)
  1. se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
  1. se RFI ha e aveva piena conoscenza dei dati sulle carenze e criticità della struttura portante in acciaio accertate nella Perizia del 2015, commissionata con soldi pubblici a ITS s.r.l. in data 30 marzo 2015. Tale Perizia non viene mai citata nei comunicati ufficiali;
  1. per quale motivo, alla luce dei dati sulle carenze e criticità della struttura portante in acciaio accertate nella Perizia del 2015 redatta da ITS s.r.l., non si è provveduto sempre nel 2015 all'immediata chiusura al traffico del Ponte San Michele, per metterlo in piena sicurezza;
  1. se, RFI ha già provveduto alla redazione di un Progetto Esecutivo ai sensi dell'art. 23 del D.Lgs. n. 50/2016, alla verifica e validazione dello stesso ai sensi del comma 1 dell'art. 26 " La stazione appaltante, nei contratti relativi a lavori, deve verificare la rispondenza degli elaborati e la loro conformità alla normativa vigente", compresa la rispondenza alle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e le norme antisismiche;
  1. se il Ministro interrogato abbia valutato la possibilità di realizzazione infrastrutture di viabilità e trasporto alternative, meno costose e di veloce realizzazione per ripristinare il collegamento tra la sponda Lecchese/Monzese e la sponda Bergamasca dell'Adda, quali le Funivie Urbane;
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