Donne PD: sull'accordo territoriale di rete per la conciliazione

Il 1° Aprile è stato sottoscritto dall’Assessore Regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli con Asl, Provincia di Lecco, CCIAA, Ambiti Territoriali, Consigliera di Parità e Sindaci l’accordo per la creazione di una rete territoriale prevista dalla Regione Lombardia sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il tema è a mio giudizio molto interessante e mi coinvolge sia personalmente come donna, lavoratrice e madre, sia perché in qualità di Coordinatrice Provinciale Donne Pd mi interesso di tutto ciò che a livello politico istituzionale si attua per garantire a ciascuna donna la libertà di vivere pienamente la propria vita non dovendo arrivare a scelte che inevitabilmente potrebbero condurre ad uno sbilanciamento tra lavoro e famiglia, tra vita pubblica e privata. Le finalità dell’accordo dovrebbero essere quelle di creare un sistema che favorisca al meglio l’equilibrio sostenendo le donne nelle differenti azioni che quotidianamente svolgono offrendo servizi efficienti, sostegno economico, incentivando le imprese a rivedere i tempi di lavoro e chiedendo agli enti locali una revisione dei piani di governo del territorio e degli orari facendo riferimento a normative comunitarie, nazionali e regionali precedenti. È previsto inoltre il coinvolgimento di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, uffici scolastici territoriali, terzo settore. La gestione efficiente e il buon funzionamento di una rete così strutturata sarà oggetto di verifica non solo da parte dei soggetti preposti, ma soprattutto dalle donne del territorio. Anche se le risorse promesse sembrano cospicue, rimaniamo in attesa di capire come queste verranno investite e se rappresentano realmente l’input per la progettazione di una nuova strategia a favore delle donne, o semplicemente sono un modo per nascondere parzialmente i pesanti tagli attuati a livello nazionale e regionale nei settori della sanità, welfare, scuola, settori la cui non efficienza si ripercuote proprio sulle donne e sulla loro possibilità di conciliare famiglia e lavoro.