Paderno, il comitato ancora a ''muso duro'' contro RFI. Raggiunta quota 1000 adesioni

Continua imperterrita l'attività del comitato San Michele. A quasi un mese esatto dalla chiusura del ponte, nella serata di giovedì 11 ottobre si è svolta una nuova riunione dove, sostanzialmente, sono state messe in ordine tutte le informazioni che il sodalizio è riuscito ad ottenere con insistenze su coloro che hanno la faccenda in pugno, o che quantomeno dovrebbero averla, e ribadendo concetti e obiettivi che difficilmente cambieranno mai.

Il dottor Ruben Bergonzi, presidente del comitato


Il comitato vuole ancora che qualcuno risarcisca commercianti, pendolari, lavoratori, persino chi usava il ponte una volta a settimana per andare a trovare il parente, o portare un mazzo di fiori al cimitero. Quel qualcuno non ha smesso di essere RFI nemmeno nella riunione che giovedì sera si è svolta in Cascina Maria, a Paderno, dato che i responsabili del comitato, prevalentemente caluschesi, vogliono un organo trasversale e interprovinciale, che sia di tutti. ''Non basta che ci dicano che sono stati bravi a aver chiuso il ponte prima che crollasse'' ha commentato il presidente Ruben Bergonzi, rivolgendosi poi alle persone presenti ''Se voi foste gli addetti alla manutenzione, non valutereste anche il danno fatto al territorio?''.

La d.ssa Elisa Biffi, responsabile della comunicazione, e Marco Ardenghi, anima del comitato

La priorità del comitato rimane la nomina di un commissario che acceleri le pratiche e l'inizio dei lavori. Tanto che la notizia che il ministro Danilo Toninelli in serata aveva diffuso un video in cui diceva, sostanzialmente, che all'interno dei protocolli per il ponte Morandi di Genova aveva appena nominato un commissario anche per il San Michele, riferita all'assemblea dal presidente Bergonzi, ha creato una certa suspence e una certa attesa.

Attese che si sono poi trasformate in delusione quando qualcuno ha suggerito al sindaco di Paderno, Renzo Rotta, che il commissario sarebbe stato l'amministratore delegato di RFI, l'ingegner Gentile. Notizia però poco dopo smentita dal dottor Bergonzi, il quale nel frattempo aveva provveduto a mettersi in contatto con gli organi di comunicazione di Reti Ferrovie Italiane, che non hanno confermato la nomina. Passato lo spauracchio, l'assemblea è proseguita con gli interventi di Bergonzi, della responsabile comunicazione del San Michele Elisa Biffi e Marco Ardenghi, cioè i tre portavoce principali del ''movimento''.

Il primo ha sostanzialmente riferito quanto uscito dagli ultimi due incontri istituzionali convocati ad hoc per il ponte: quello di venerdì scorso in prefettura a Bergamo e quello di martedì mattina a Roma alla presenza del sindaco Rotta e del collega caluschese Michele Pellegrini davanti a circa 25 parlamentari, nonché al ministro Toninelli. Bergonzi ha spiegato che i 21 milioni finanziati per il ponte, a prescindere da quando verrà riaperta la struttura, serviranno a sorreggere il ponte per al massimo un ventennio.

''Tanto vale pensare subito ad un'alternativa'' ha spiegato. ''Si è parlato del ponte di barche, ma anche di ponti in ferro e del ponte di Pedemontana. Che vengano presi in considerazione al più presto, allora''. Ardenghi è tornato a ribadire che la cittadinanza è ancora in attesa dei dati delle rilevazioni effettuate sul ponte il 13 settembre scorso, determinandone la chiusura. Così come i progetti definitivi, che il sindaco Rotta ha spiegato erano stati promessi ma che ancora non sono arrivati.

Il sindaco Renzo Rotta

Ardenghi è poi tuonato contro RFI portando alla luce un retroscena su un episodio che ha ulteriormente allungato i tempi di accettazione del progetto da parte delle sovrintendenze. In pratica, RFI avrebbe consegnato i progetti alla soprintendenza milanese, senza però accorgersi che avrebbe dovuto portarli a Brescia, essendo responsabile anche della zona di Bergamo. La dottoressa Biffi, rappresentante anche degli studenti nel comitato, ha infine aggiornato i dati degli iscritti al sodalizio, ad oggi arrivati a quota un migliaio.

A.S.
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