Retesalute: Gatti, più dati e tabelle. Motta, serve  un Advisor. Brivio, ero alla marcia della pace se si vota non voto non ho letto le carte. La sinistra chiede tempo, ma l’ASP non regge

L'appuntamento di lunedì sera avrebbe dovuto essere fondamentale e strategico per garantire la sopravvivenza di Retesalute.
All'ordine del giorno gli indirizzi in merito al piano di rilancio aziendale e le linee guida per le modifiche statutarie. Rilancio che sarebbe dovuto passare attraverso l'allargamento ai comuni dell'oggionese e caratese, che avrebbe portato a economie di scala, un abbattimento dei costi di funzionamento portando ossigeno all'azienda che non è più in grado con l'attuale strutturazione del personale di far fronte al carico di lavoro e agli impegni assunti.
Dopo oltre un anno di discussioni, incontri, richieste di dati agli uffici, mediazioni lunedì sera 9 comuni hanno presentato una "proposta di integrazione" al piano di rilancio aziendale. Di fatto bloccando il percorso che necessitava di procedere spedito viste le scadenze imminenti (approvazione del nuovo stato entro il 31 dicembre con l'uscita della provincia), l'urgenza di procedere per il 2019 con una contabilità analitica e il bisogno dell'azienda di una ristrutturazione dell'organigramma e della dotazione di personale. Airuno, Calco, La Valletta Brianza, Paderno, Robbiate, Osnago, Missaglia, Sirtori, Viganò hanno portato in assemblea un documento di due pagine che in sostanza chiede una sfilza di tabelle e dati su costi (attuali e post ampliamento) legati all'aumento del personale, alla ripartizione per abitante, ai costi strumentali e gestionali finali, della nuova sede e delle consulenze. Tra le azioni proposte quella della costituzione di una terna di dottori commercialisti per la verifica delle scritture contabili 2017 e la correttezza di quelle precedenti, la nomina di un advisor per l'esame delle prospettive dell'azienda e infine la verifica dell'evoluzione delle tariffe per capire se quelle future resteranno nei livelli di mercato. A chiudere la proposta di integrazione un cronoprogramma che dilata i tempi fino ad aprile 2019. 


Filippo Galbiati, Miriam Brusadelli vicesindaco di Santa Maria e assessore al sociale per l'Unione, Luca Rigamonti

"Il nostro intento non è dilatorio" ha concluso Paolo Brivio di Osnago che ha letto la proposta a nome dei 9.
Il primo a prendere la parola è stato Efrem Brambilla di Santa Maria e vicepresidente dell'Unione della Valletta. "Personalmente non ero a conoscenza di questo documento. Retesalute è a un bivio, un vero rilancio è fondamentale e si deve partire dalle figure che mancano. Se perdiamo tempo credo che si andrà a mettere in difficoltà l'azienda, servono risposte urgenti e una deliberazione che arrivi il prima possibile. Se valutiamo una espansione i costi vanno ad abbassarsi e se temporeggiamo troppo sul piano delle assunzioni non avremo una struttura adeguata per fare l'ampliamento".

"Il meratese con Retesalute è in una posizione di assoluta forza" ha detto Filippo Galbiati di Casatenovo, con espressioni di grande elogio e stima per l'azienda, forte anche della sua esperienza lavorativa in un'altra provincia "Lo vedo anche con il confronto con il monzese. Qui abbiamo consolidato una azienda speciale, con controllo forte dell'ente pubblico, che in altri territori non è così presente. La prospettiva deve essere quella di un consolidamento nel prossimo decennio, non ci sono alternative migliori. Lo dico con grande apprezzamento della parte tecnica. Mi capita di intervenire su vicende che riguardano minori e c'è una professionalità unica. Ci sono delle scelte per ragazzi e famiglie assolutamente opportune e che spesso ci consentono risparmi, ci evitano altre scelte che sarebbero molto più onerose. Con passi indietro su questo fronte, si andrebbe indietro sulla professionalità e ci si riverserebbero addosso problemi economici".


Dopo gli interventi di Luca Rigamonti di Monticello che ha espresso totale stima e impegno a collaborare per il rilancio dell'azienda in un'ottica di comunanza di vedute, di Alessandro Origo di Verderio che ha chiesto alcune delucidazioni sui numeri e una simulazione sulla competitività delle nuove tariffe, il dissenso è arrivato da Renato Ghezzi che dal presupposto di come l'azienda sia indispensabile per il territorio per la qualità dei servizi e per i benefici ai cittadini, ha ribadito la necessità di un ragionamento ponderato nei singoli comuni per quanto riguarda i costi.
Più agguerrita Laura Pozzi di Missaglia che, puntualizzando come l'azienda abbia avuto esposizioni finanziarie sostanziali per finanziamenti in ritardo e mancata puntualità nei pagamenti da parte dei comuni, ha chiesto quali siano i servizi, pur ottimi, ma erogati sottocosto.  

Favorevole al rilancio Olgiate, presente con l'assessore Maurizio Maggioni e il sindaco Giovanni Battista Bernocco. "Già con il vecchio Cda avevamo fatto presente che serviva un piano di patrimonializzazione e adeguamento dei costi. La situazione di Retesalute non è nata due mesi fa, fino ad oggi abbiamo forse chiuso un occhio. Adesso serve una decisione e per noi il piano aziendale va bene".




In piedi a sinistra Paolo Brivio, a destra Stefano Motta


"Dogmatico" l'intervento di Stefano Motta, in piedi in prima fila. "C'è un dovere in particolare superiore a tutti gli altri che è il dovere di essere rigorosi. La difficoltà che questa azienda oggi vive, non si ripeta più o venga affrontata per tempo e con la dovuta competenza. E se non c'è all'interno la competenza la si va a prendere fuori. Personalmente il primo dovere è affidarci ad un advisor affinchè questi dati siano attentamente valutati perchè sarebbe un grave errore ampliarci senza prima avere consolidato la  situazione economico finanziaria di questa società. Non possiamo pensare di risolvere i problemi dell'azienda semplicemente allargando la base sociale. Sono disponibile a votare un piano di rilancio a condizione che sia accompagnato da una relazione di advisor esterno. Questo è un dovere di tutti".  
A riportare la discussione dai proclami al concreto è stato Andrea Massironi. "Il problema vero è la tempistica. Stasera siamo chiamati ad approvare un piano di rilancio, non giudico se fatto bene o fatto male. Il cda ha verificato che così non si può andare avanti e ha messo in campo una serie di ipotesi. Il problema è dare risposta anche ai comuni che hanno deliberato e da ultimo non si dimentichi che il personale di Retesalute non è più in grado di portare avanti con questi mezzi e queste dotazioni il carico di lavoro". 

 
Adele Gatti ha parlato dell'impossibilità a firmare una cambiale in bianco "chiediamo alcuni dati. Non si tratta di volerci bene ma di un impegno economico e abbiamo bisogno di qualche elemento in più da dare agli uffici". "L'ampliamento porta a economie di scala" ha tentato di spiegare il vicepresidente Emilio Zanmarchi "e porterebbe risorse per abbattere i costi di funzionamento nonchè l'incidenza degli stessi costi sui comuni". 
"Da quando siamo in carica" è intervenuto il dr. Giacomo Molteni membro del CdA "non ho sentito altro che parlare di dati e tabelline. Ma le uniche tabelle che abbiamo bisogno di vedere in questa azienda sono quelle della contabilità analitica per centri di unità di costo. Nel documento lanciamo subito la proposta di avviare il programma di rilancio per affrontare con i potenziali alleati futuri gli scenari. Tutti i dati richiesti non ci possono dare un contributo in questo senso cosa che invece ci darà la contabilità analitica. Il tempo stringe. Abbiamo bisogno di questa approvazione. Altrimenti arriveremo a marzo, a metà mandato del Cda e avremo passato il tempo a produrre tabelline".     
"I documenti sono arrivati lunedì scorso, oggi sono da firmare. C'è stato di mezzo il week end con la marcia della pace. Se voto stasera, cosa vado dire alla mia ragioniera domani mattina?" ha chiosato per arrivare a una conclusione Paolo Brivio "Se si va al voto, io non voto. Ritengo che questo lavoro buono non sia ancora completo. Invito ad estrapolare gli elementi cruciali per la messa in sicurezza della gestione del personale e la patrimonializzazione. Poi il resto (la nuova sede, lo sviluppo della pianta organica, le tariffe, ....) le faremo nei primi mesi del nuovo anno".  
"Sono pronto a votare per la messa in sicurezza dell'azienda e per un'espansione moderata" si è inserito Giancarlo Aldeghi di Barzanò "Una proposta di mediazione potrebbe essere anche una formula accettabile estrapolando le due operazioni per la messa in sicurezza del personale e della patrimonializzazione".  
A nulla sono valsi i tentativi di Fabio Crippa di Casatenovo e di Rita Bisanti per spiegare come l'azienda non possa reggere ulteriori mesi in queste condizioni e con questo carico di lavoro, se non si procede al suo rilancio.

Il "tavolo di lavoro" per la modifica della proposta avanzata dai 9. Da sinistra Fabio Bertarini,
di spalle Davide Maggioni, Paolo Brivio, Patrizia Adamoli, Adele Gatti


Alle 23.43 l'assemblea si è fermata per permettere ai 9 proponenti di modificare la bozza di integrazione, da mettere così ai voti. Radunati al tavolo nell'atrio dei comune, Davide Maggioni, Paolo Brivio, Patrizia Adamoli di Montevecchia, Adele Gatti, Fabio Bertarini sindaco di Sirtori, hanno steso le modifiche alla proposta iniziale e alle 23.58 sono rientrati in aula consigliare.

Al voto è andato il seguente testo:
"Si propone all'assemblea di non mettere ai voti il Piano di rilancio nella sua versione attuale e integrale. In alternativa, si propone al cda e all'assemblea di procedere con il seguente schema logico e cronologico:
1) estrapolazione, all'interno del Piano di rilancio, delle misure essenziali per la messa in sicurezza dell'azienda nel breve periodo, sui versanti patrimoniale e organizzativo (personale), secondo criteri di gradualità e sostenibilità per i bilanci dei comuni;
2) analisi dei temi inerenti il consolidamento, lo sviluppo e l'ampliamento dell'azienda, a partire dalle risposte che il cda deve dare alle richieste di integrazione emerse dell'assemblea odierna (documento dei 9 comuni, sindaco di Verderio, assessore di Missaglia), con un supporto di indagine prodotto da un advisor esterno.
# Il punto 1 potrà condurre a votazione entro la prima decade di novembre, a patto che il documento richiesto pervenga entro due settimane dalla data odierna;
# il punto 2 potrà condurre a votazione entro fine febbraio 2019, a patto che le integrazioni e lo studio richiesti pervengano entro fine gennaio 2019".

Alla "chiamata" hanno risposto favorevolmente: Airuno, Montevecchia, Osnago, Calco, Barzanò, Cremella, Viganò, Imbersago, Sirtori, Missaglia, Barzago, La Valletta, Paderno, Robbiate. Per un totale di 433 voti a favore e 432 contrari (865 i voti presenti, assenti la provincia e Brivio). 
Uno scarto di un punto che ha fatto saltare il piano di rilancio, rimandandolo forse a data da destinarsi.
S.V.
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