Retesalute: CdA spaccato, il presidente Salvioni in contrasto con gli altri 4 membri. Chiesti chiarimenti urgenti dai soci
Livido in volto, con un pallore in tinta con la camicia, gli occhi sempre abbassati anche quando si è trattato di dare delle risposte tecniche all'assemblea, Alessandro Salvioni presidente del Cda di Retesalute sembrava che non aspettasse altro che un assist per scaricare pubblicamente quanto sul gozzo da mesi.
Alessandro Salvioni
E a fornirglielo, non è dato sapere se scientemente, è stato il primo cittadino di Sirtori, nonché presidente dell'assemblea dei sindaci del casatese, Davide Maggioni, che alle 23.40 dopo che da tre ore l'assise discuteva degli indirizzi in merito al piano di rilancio aziendale proposto dal CdA, ha chiesto se il documento fosse stato votato ufficialmente dall'organo stesso prima di essere inviato ai comuni. Una domanda che ha colto tutti di sorpresa per la sua "anomalia" in quanto dalla nascita dell'azienda nessun documento del Cda, come confermato successivamente dal direttore stesso dott.ssa Simona Milani, è mai stato votato con alzata di mano dallo stesso quanto piuttosto licenziato e, in questo caso, senza alcun dissenso o astensione. Tra lo stupore degli altri membri (Emilio Zanmarchi, Giacomo Molteni, Vittorio Colleoni e Rita Bisanti) che si sono guardati tra il perplesso e il divertito per la domanda, ci ha pensato lo stesso presidente Alessandro Salvioni, con una franchezza disarmante e posata (tanto da far sorgere il dubbio che fosse preparata e ben studiata, ndr) a fornire la risposta "No il documento non è stato votato" scatenando le proteste della stessa assemblea, tra chi si domandava come fosse possibile che un atto tanto importante fosse stato diffuso per l'approvazione senza il consenso unanime del CdA e chi faceva uno sforzo di memoria per ritrovare un caso simile in passato."Al documento del Cda è stata apportata una modifica a fine serata rispetto al lavoro fatto fino a quel momento" ha spiegato il presidente "avevo chiesto di mantenere una tabella ma nell'ottica di rispetto e condivisione dell'azienda e per non mettere in difficoltà nessuno, dando così un'idea di compattezza, non ho contestato. Noi del Cda siamo l'elemento strumentale che riceve le indicazioni dall'assemblea dei soci. A maggio ci sono state chieste delle tabelle, a luglio ho spiegato che eravamo in ritardo perchè la struttura non riusciva a sopperire alle richieste ma siamo arrivati a portare un documento dove si evidenziano le difficoltà della struttura. Quello che personalmente faccio fatica a capire è che siamo voluti arrivare a tutti i costi a fare la gara a chi è il più bravo. Se il problema è il presidente del cda che cerca di tenere tutti assieme e ci dedica troppo tempo, io sono pronto a lasciare e vuol dire che il mio lavoro non lo so fare e non so mantenere il cda sulle indicazioni dei soci".
Davide Maggioni
Interrotta per permettere la prosecuzione del punto all'ordine del giorno, la discussione sulle dichiarazioni di Salvioni è tornata in chiusura di assemblea, circa un'ora dopo. "Scusate qui stiamo parlando dei servizi sociali, di una materia delicatissima ha sbottato il sindaco di Olgiate Giovanni Battista Bernocco "e il presidente del CdA dice di non essere d'accordo e noi ci passiamo sopra come se nulla fosse. Non mi pare una cosa su cui andare avanti visto che il presidente per primo non è d'accordo su quanto licenziato dal CdA". A dargli manforte il suo assessore Maurizio Maggioni "Oggi io come socio di Retesalute ho qui davanti a me il documento mandato dal Cda. E ora ci dite che non eravate d'accordo sul testo. Ma quale CdA ho davanti se il presidente si è detto in dissenso? Io sono pronto anche a darvi fiducia ma per il futuro vista la situazione?". La chiusa a una situazione che stava diventando a dir poco imbarazzante, con il presidente Salvioni sempre più trincerato nella sua posizione a destra dell'emiciclo della sala consigliare, ci ha pensato il vice Emilio Zanmarchi. "A un'assemblea spaccata, un cda spaccato ha l'obbligo di presentarsi con trasparenza ai soci. Chiedo quindi al presidente di indire un cda urgente per dare delle risposte. Questo CdA in realtà è spaccato da molto, è da molto che temporeggiamo. Ma questo documento è uscito con il consenso di tutti. Mai siamo arrivati a contarci, siamo sempre riusciti ad arrivare a un punto comnune di mediazione, e qualcuno ha spesso dovuto deglutire. Così ha funzionato finora ma queste parole del presidente portano alla necessità di un chiarimento che porterà con sé delle conseguenze. Il documento che vi abbiamo presentato era il meglio che potessimo fare, ora dopo i doverosi chiarimenti saprete se ci sarà la necessità di eleggere un nuovo Cda". Sbalordito e anche scocciato l'altro membro Valerio Colleoni "O il presidente ha cambiato parere rispetto a quanto era uscito in assemblea oppure ne ha preso le distanze e quindi è chiaro che ora bisogna chiarirsi perchè questo non è il modo di fare".
A breve, dunque, ci sarà questa consultazione urgente, con chiarimenti e possibili nuove svolte.
S.V.