Paderno: il consiglio comunale approva un documento con 16 richieste a RFI, Trenord, Regione e Provincie per il Ponte
''Abbiamo ritenuto opportuno proporre l'approvazione di questa delibera per chiarire come sono andati i fatti e, cosa più importante, cosa chiediamo a chi deve fare''. Si è aperta con queste parole del sindaco Renzo Rotta la seduta del consiglio comunale di martedì 2 ottobre. Un'assise insolita per almeno due aspetti: la numerosa presenza di cittadini padernesi e il punto all'ordine del giorno dedicato alla chiusura del Ponte San Michele.
In un lungo intervento il sindaco Renzo Rotta ha prima descritto quali sono stati i passaggi che hanno portato alla decisione presa improvvisamente da RFI il 14 settembre scorso, passando poi a definire, a nome di tutti i consiglieri, quali sono secondo l'Amministrazione comunale gli interventi necessari che Rete Ferrovie Italiane, Trenord e le Provincie dovranno effettuare nel più breve tempo possibile.
Il sindaco Renzo Rotta
Il primo campanello d'allarme, secondo quanto riportato dal sindaco in consiglio, risale al 19 dicembre 2011, quando RFI comunicò alle provincie ed ai Comuni di Paderno e Calusco che le prime risultanze del monitoraggio dinamico avevano evidenziato una certa sofferenza della struttura. Nel 2014 poi, lo stesso sindaco segnalò alla Prefettura di Lecco l'ammaloramento delle barriere esterne e la precarietà dei camminamenti. A seguito di questa segnalazione furono posate le barriere provvisorie che ci sono ancora oggi. ''L'amministratore delegato di RFI - ha proseguito Rotta - nel corso di un incontro del dicembre 2015, comunicò lo stanziamento di 20 milioni di euro al fine di intervenire da usare perpulizia superficiale, sostituzione profili ammalorati, rinforzi locali e placcature, sigillatura delle aste, rifacimento struttura dei camminamenti stradali e protezione superficiale''.
Al contempo, ha proseguito, RFI delegò alle Provincie il rifacimento del manto stradale usurato e il ripristino dei percorsi pedonali. A ciò ebbe seguito l'intervento della Regione, che stanziò per il biennio 2018/2019 la cifra di 1.600.000 euro per interventi sulla parte superiore del Ponte, intervento poi affidato, con convenzione del 1 agosto 2017, da Regione a RFI. Come è poi noto, il sindaco ha ricordato anche che il crono-programma dichiarato da RFI negli anni scorsi prevedeva che degli interventi di sistemazione della sede stradale sarebbero dovuti incominciare nell'ottobre di quest'anno.
Il pubblico è stato più nutrito del solito martedì sera
E, per di più, che il 13 settembre, un giorno prima della chiusura, la Provincia di Lecco ha ricevuto una comunicazione con la quale RFI comunicava la chiusura dal 15 ottobre al 15 novembre del Ponte per ''marcate irregolarità del piano viabile - ha proseguito Rotta - unitamente al dissesto dei giunti, che inducono vibrazioni nelle strutture del Ponte, che alla lunga rischiano di incidere negativamente sulle sua capacità portanti''.
Quello che è accaduto il 14 settembre, ormai è storia. ''Adducendo a problematiche strutturali - ha proseguito il sindaco - RFI ha predisposto la chiusura del Ponte di Paderno sia al traffico ferroviario che al transito di autoveicoli. Il traffico dei numerosi pendolari si è spostato verso il Ponte di Brivio, andando ad aggravare anche detta struttura già in sofferenza per il cospicuo transito dei mezzi pesanti ai quali si è aggiunto un considerevole traffico di auto. L'urgenza della chiusura ha provocato inevitabilmente un brusco stravolgimento della quotidianità organizzata per famiglie, studenti, lavoratori, aziende ed esercizi commerciali, economia alimentata dal pendolarismo tra le terre bergamasche e lecchesi/milanesi. Di fatto, ogni giorno sul Ponte transitavano 50 treni e tra i 15mila e i 20mila autoveicoli''.
Quello che è accaduto il 14 settembre, ormai è storia. ''Adducendo a problematiche strutturali - ha proseguito il sindaco - RFI ha predisposto la chiusura del Ponte di Paderno sia al traffico ferroviario che al transito di autoveicoli. Il traffico dei numerosi pendolari si è spostato verso il Ponte di Brivio, andando ad aggravare anche detta struttura già in sofferenza per il cospicuo transito dei mezzi pesanti ai quali si è aggiunto un considerevole traffico di auto. L'urgenza della chiusura ha provocato inevitabilmente un brusco stravolgimento della quotidianità organizzata per famiglie, studenti, lavoratori, aziende ed esercizi commerciali, economia alimentata dal pendolarismo tra le terre bergamasche e lecchesi/milanesi. Di fatto, ogni giorno sul Ponte transitavano 50 treni e tra i 15mila e i 20mila autoveicoli''.
Il sindaco ha quindi dato lettura delle richieste che l'Amministrazione, attraverso una delibera, intende far pervenire agli enti responsabili, in un modo o nell'altro, del Ponte di Paderno. Le riportiamo per punti, in sintesi rispetto a come risultano scritte nel testo della delibera (che è possibile visualizzare per intero cliccando QUI).
A RFI (Reti Ferrovie Italiane):
. Conoscere le reali condizioni della struttura, alla luce degli ultimi rilievi statici che hanno indotto alla imprevista chiusura del ponte;
. Conoscere la tempistica per la definizione dei progetti sia per la parte strutturale che per la parte viaria;
. Convocare urgentemente una Conferenza dei Servizi invitando tutti gli Enti Locali e territoriali al fine di superare le prolissità burocratiche per l'ottenimento delle autorizzazioni necessarie;
. Predisporre un dettagliato crono programma delle fasi progettuali e degli interventi;
. Completare il rifacimento delle barriere esterne presenti sulla parte stradale, mantenendo materiale, sagomatura e profilo, ma portando l'altezza dagli attuali 1,48 cm a 2 m per rendere ben più difficile lo scavalcamento;
. Considerare nel frattempo la possibilità di riapertura almeno pedonale e ciclabile previa la messa in sicurezza di percorsi protetti;
. Verificare che dopo i previsti interventi di restauro e manutenzione alla sede stradale la possibile riapertura del traffico veicolare, anche in pendenza dei consistenti lavori strutturali, purché in sicurezza;
. Porre in atto tutte quelle iniziative che, pur ribadendo ancora il concetto di assoluta sicurezza, possano consentire la riapertura dell'importante collegamento ferroviario e stradale nel più breve tempo possibile.
A Trenord:
. Mantenere i collegamenti sostitutivi sino alla completa riapertura del ponte;
. Prevedere il continuo monitoraggio degli utilizzatori dei pullman sostitutivi, per eventualmente modificare gli orari ed i mezzi di trasporti in coordinamento con gli arrivi e partenze dei treni;
. Garantire costantemente orari e treni in partenza dalle stazioni ferroviarie di Paderno - Robbiate e di Calusco d'Adda;
. Mantenere alzate le sbarre del passaggio a livello, all'incrocio via Gasparotto/piazzale Libertà, nei pressi della stazione ferroviaria di Paderno - Robbiate, all'arrivo dei treni che qui terminano la loro corsa.
A Regione Lombardia
. Attuare la realizzazione del collegamento stradale regionale verso l'aeroporto di Orio al Serio (Pedemontana);
. Che la sede stradale del ponte, venga opportunamente illuminata.
Alle provincie di Lecco e di Bergamo
. Spronare e incitare RFI affinché i progetti di sistemazione della parte viaria vengano accelerati;
. Monitorare costantemente il rispetto delle tempistiche dei lavori finalizzati alla riapertura al transito almeno viario nel più breve tempo possibile.
. Conoscere le reali condizioni della struttura, alla luce degli ultimi rilievi statici che hanno indotto alla imprevista chiusura del ponte;
. Conoscere la tempistica per la definizione dei progetti sia per la parte strutturale che per la parte viaria;
. Convocare urgentemente una Conferenza dei Servizi invitando tutti gli Enti Locali e territoriali al fine di superare le prolissità burocratiche per l'ottenimento delle autorizzazioni necessarie;
. Predisporre un dettagliato crono programma delle fasi progettuali e degli interventi;
. Completare il rifacimento delle barriere esterne presenti sulla parte stradale, mantenendo materiale, sagomatura e profilo, ma portando l'altezza dagli attuali 1,48 cm a 2 m per rendere ben più difficile lo scavalcamento;
. Considerare nel frattempo la possibilità di riapertura almeno pedonale e ciclabile previa la messa in sicurezza di percorsi protetti;
. Verificare che dopo i previsti interventi di restauro e manutenzione alla sede stradale la possibile riapertura del traffico veicolare, anche in pendenza dei consistenti lavori strutturali, purché in sicurezza;
. Porre in atto tutte quelle iniziative che, pur ribadendo ancora il concetto di assoluta sicurezza, possano consentire la riapertura dell'importante collegamento ferroviario e stradale nel più breve tempo possibile.
A Trenord:
. Mantenere i collegamenti sostitutivi sino alla completa riapertura del ponte;
. Prevedere il continuo monitoraggio degli utilizzatori dei pullman sostitutivi, per eventualmente modificare gli orari ed i mezzi di trasporti in coordinamento con gli arrivi e partenze dei treni;
. Garantire costantemente orari e treni in partenza dalle stazioni ferroviarie di Paderno - Robbiate e di Calusco d'Adda;
. Mantenere alzate le sbarre del passaggio a livello, all'incrocio via Gasparotto/piazzale Libertà, nei pressi della stazione ferroviaria di Paderno - Robbiate, all'arrivo dei treni che qui terminano la loro corsa.
A Regione Lombardia
. Attuare la realizzazione del collegamento stradale regionale verso l'aeroporto di Orio al Serio (Pedemontana);
. Che la sede stradale del ponte, venga opportunamente illuminata.
Alle provincie di Lecco e di Bergamo
. Spronare e incitare RFI affinché i progetti di sistemazione della parte viaria vengano accelerati;
. Monitorare costantemente il rispetto delle tempistiche dei lavori finalizzati alla riapertura al transito almeno viario nel più breve tempo possibile.
Date queste ragioni e definite le richieste del Comune, il sindaco ha quindi aperto il dibattito tra i consiglieri. Il primo intervento è arrivato da Matteo Crippa, capogruppo di minoranza.
Il capogruppo di minoranza Matteo Crippa
''Per come è avvenuta la chiusura, mi viene da pensare che sicuramente qualcosa andava fatto prima, che non è stato fatto e non si è preso nei tempi per fare ciò che era necessario, quindi mantenere il ponte - ha spiegato - Qualcosa non ha funzionato e qualcuno dovrà chiederne conto a RFI. Mi chiedo poi come Pedemontana possa essere l'alternativa al nostro Ponte, visto che non arriverà di sicuro nei prossimi due anni. Mi chiedo se non si è valutata l'opzione di un ponte provvisorio a Imbersago, invece. E poi, visto che evidentemente il Ponte rischiava di crollare, mi chiedo se l'alzaia è stata chiusa, essendoci un pericolo''.
Rotta, in merito al ponte provvisorio di barche, tanto invocato in queste due settimane e mezzo dalla chiusura del ponte, ha risposto di non avere le competenze tecniche per dire se è possibile o meno realizzarlo, ma che non vorrebbe che poi chi deve attuare delle misure repentine per ripristinare la situazione allo stato originale in qualche modo si rilassi, essendoci un'alternativa. Niente ponte di barche, affinché il provvisorio non diventi definitivo.
L'assessore Claudio Stella e il capogruppo di maggioranza Gianpaolo Torchio
C'è poi stato l'intervento del capogruppo di maggioranza Gianpaolo Torchio, il quale ha sostanzialmente elogiato il lavoro dell'Amministrazione di questi anni e il suo tentativo costante di valorizzare la struttura.
I consiglieri di minoranza Riccardo Villa, Ivonne Magno e Bruno Spreafico
La consigliera di minoranza Ivonne Magno, invece, poco prima che la delibera fosse approvata all'unanimità dal consiglio, ha chiesto che il Comune faccia pressione, in futuro, affinché ci sia una manutenzione almeno quinquennale del ponte.
A.S.