Santa Maria: per il maestro Tentorio arriva l'8° dan. Una vita dedicata alle arti marziali
Nello scorso fine settimana, a Senigallia, si è svolto il quinto stage nazionale di karate della federazione ''Wuka'', federazione alla quale il ''Bushi Karate-Do'' di La Valletta Brianza è regolarmente tesserato e attivamente partecipe. L'iniziativa aveva lo scopo di fornire gli aggiornamenti tecnici ad atleti ed insegnanti.
Il maestro Tentorio con gli atleti della sua scuola
Durante la serata di gala tenutasi sabato 29 settembre, il presidente federale Luigi Aschedamini, con scelta condivisa dal consiglio nazionale, ha insignito il maestro Tentorio Donato (residente a Santa Maria Hoè e da quasi mezzo secolo sul tatami) dell'importante grado di 8° dan. L'ennesimo riconoscimento di una carriera lunghissima, con tanti anni di insegnamento alle spalle.
Il maestro Donato Tentorio
La giornata successiva ha visto impegnati quattro atleti della società Bushi Karate-Do nella prova d'esame per passaggio di grado: hanno sostenuto gli esami in maniera stupefacente Francesco Fiore Rosa Matias Rosa divenuti cinture nere 1° dan, Donghi Stefano laureatosi 2° dan ed in ultimo ma non per importanza il Maestro Paolo Tentorio, 5° dan.Il maestro Tentorio con gli altri karateki della sua scuola premiati con un grado di dan
Di seguito riportiamo un'intervista fatta dall'associazione sportiva di La Valletta al presidente federale che, tra le varie considerazioni, parla anche dell'apprezzato Maestro brianzolo.Presidente Aschedamini quali sono state le sue impressioni sul quinto stage Nazionale Wuka svoltosi a Senigallia?
Il nostro quinto stage Nazionale è stato sicuramente emblematico nel percorso che Wuka ha segnato negli ultimi quattro anni e mezzo cioè dalla sua fondazione. La ricerca è sempre stata sul miglioramento qualitativo verso l'eccellenza ma al tempo stesso Wuka è una delle poche Federazioni che ha tenuto con molta serietà il rigore che le arti marziali devono avere, in un mondo dove è diventato commerciale tutto sopratutto in questo momento. In questi anni Wuka è riuscita a tener duro sulla qualità nonchè sulla collocazione e il riconoscimento dei propri maestri.
Cosa intende Presidente nello specifico?
Non è assolutamente una vena polemica la mia, è semplicemente un prendere atto di ciò che è dimostrato di fatto; noi abbiamo sicuramente in Italia una miriade di federazione che vengono gestite benissimo e degne di tutto rispetto, altre invece vengono gestite con uno spirito prettamente commerciale cioè si pensa sempre di regalare a coloro che vanno in queste federazione delle gratifiche, delle qualifiche che in realtà meritano anni e anni di pratica e hanno necessità di alcuni requisiti che rispetti lo spirito marziale.
Quest'anno abbiamo come sempre assegnato pochissimi riconoscimenti: quelli più importanti sono stati dati sempre, questo è il parametro che Wuka usa, a maestri o ad atleti che hanno brillato nel mondo delle arti marziali Nazionali e Internazionali in modo significativo.
Chi mi conosce tra l'altro sa che non difficilmente regalo qualcosa a qualcuno da un punto di vista tecnico, però sono particolarmente felice ed orgoglioso di aver insignito dell'ottavo dan due maestri che hanno lavorato in maniera molto intensa ed hanno elevato la qualità del karate nei loro stili: il presidente della commissione tecnica Nazionale maestro Michele Nicosia e il membro della commissione tecnica nazionale per lo stile sankukai il maestro Donato Tentorio.
Ecco ci dica Presidente quali sono stati i requisiti che l'anno spinta a prendere una decisione sicuramente molto importante
E' stato l'esaminare cosa è stato svolto in questi anni da questi maestri e devo dire che al di là dell'andamento dello stage che è stato veramente di grande soddisfazione: è un'Accademia della Crusca del Karate, abbiamo avuto degli insegnamenti da maestri che si sono umilmente confrontati con tutti gli altri maestri e hanno portato veramente delle innovazioni.
Teniamo presente che uno dei requisiti che io considero sempre è la capacità di questi maestri di stare al passo con quello che è il karate. Perché dico al passo? Perché il karate è una disciplina che ha le sue origini nei secoli passati ma che di fatto è in continua evoluzione, evoluzione non vuol dire che cambia radicalmente ma assume degli aspetti differenti anche in funzione dei tempi che vive. Evidentemente quando io e questi maestri abbiamo incominciato a fare karate c'era uno spirito diverso, un'educazione diversa, tutto era basato sul rispetto sull'umiltà sulla voglia di imparare. Ora è più basato sulle millanterie che su questo. Io con il riconoscimento che ho dato in questo caso specifico a questi due maestri ho voluto riconoscere la capacità, l'umiltà e soprattutto il senso della marzialità che hanno insito in loro stessi.
Ci dica, Maestro, vorremmo sapere qualcosa di più visto che siamo locali e abbiamo l'onore di avere questo Maestro (Donato Tentorio) nelle nostre file e nella nostra collocazione geografica, cosa ha fatto di particolare in questi anni?
Il Maestro Donato Tentorio oltre a essere un caro amico che ho sempre stimato e con il quale non ho mai avuto bisogno di spiegare alcune cose perché abbiamo la stessa concezione delle arti marziali, devo dire che in questi anni ha aiutato molto la promozione di questa stupenda disciplina in questo caso nello stile che rappresenta e che esegue magistralmente, come un depositario di questo Stile.
Il maestro Tentorio ha avuto anche riconoscimenti internazionali. Io stesso l'ho seguito quando è andato a Liverpool a tenere degli stage; in Italia è seguito da un gruppo importante di persone, ha creato delle successioni tecniche e devo dire in questo caso non certo per ereditarietà ma per capacità di insegnamento; ha creato una scuola dove insegnano e lavorano, naturalmente la parola lavoro si intende per passione, ma lavorano insegnando, i due figli Alberto e Paolo, atleti Nazionali di livello importante con l'affermazione di tipo internazionale su gare, campionati mondiali e europei ma anche grandi marzialisti che insegnano e trasmettono quello che probabilmente il maestro Tentorio ha trasmesso loro, quindi questa grande sete di conoscenza, di approfondimento di elaborazione nonchè di grande umiltà di atteggiamento. Il rispetto nella disciplina è tutto. Io posso dire con orgoglio che nella nostra federazione abbiamo maestri come il maestro Donato Tentorio e come il maestro Nicosia nonchè come maestro Casiraghi e tanti altri che non sto ovviamente a citare tutti. Noi abbiamo avuto la fortuna con questi maestri di essere riusciti a contenere questa mentalità commerciale che altre federazioni hanno impostato semplicemente per fare cassetto. Siamo riusciti a contenere i nostri atleti nei principi sani e giusti delle Arti Marziali. Primo l'umiltà, secondo il rispetto totale per tutti, terzo lo spirito guerriero e battagliero nel caso in cui si debba manifestare la conoscenza della propria disciplina. Si diceva un tempo che l'uomo non violento non è colui che non porta le armi ma è colui che le porta e sa non usarle. Vorrei chiudere questa breve intervista dicendo che sono contento ed orgoglioso di avere dei maestri come il Maestro Donato Tentorio.
Il nostro quinto stage Nazionale è stato sicuramente emblematico nel percorso che Wuka ha segnato negli ultimi quattro anni e mezzo cioè dalla sua fondazione. La ricerca è sempre stata sul miglioramento qualitativo verso l'eccellenza ma al tempo stesso Wuka è una delle poche Federazioni che ha tenuto con molta serietà il rigore che le arti marziali devono avere, in un mondo dove è diventato commerciale tutto sopratutto in questo momento. In questi anni Wuka è riuscita a tener duro sulla qualità nonchè sulla collocazione e il riconoscimento dei propri maestri.
Cosa intende Presidente nello specifico?
Non è assolutamente una vena polemica la mia, è semplicemente un prendere atto di ciò che è dimostrato di fatto; noi abbiamo sicuramente in Italia una miriade di federazione che vengono gestite benissimo e degne di tutto rispetto, altre invece vengono gestite con uno spirito prettamente commerciale cioè si pensa sempre di regalare a coloro che vanno in queste federazione delle gratifiche, delle qualifiche che in realtà meritano anni e anni di pratica e hanno necessità di alcuni requisiti che rispetti lo spirito marziale.
Quest'anno abbiamo come sempre assegnato pochissimi riconoscimenti: quelli più importanti sono stati dati sempre, questo è il parametro che Wuka usa, a maestri o ad atleti che hanno brillato nel mondo delle arti marziali Nazionali e Internazionali in modo significativo.
Chi mi conosce tra l'altro sa che non difficilmente regalo qualcosa a qualcuno da un punto di vista tecnico, però sono particolarmente felice ed orgoglioso di aver insignito dell'ottavo dan due maestri che hanno lavorato in maniera molto intensa ed hanno elevato la qualità del karate nei loro stili: il presidente della commissione tecnica Nazionale maestro Michele Nicosia e il membro della commissione tecnica nazionale per lo stile sankukai il maestro Donato Tentorio.
Ecco ci dica Presidente quali sono stati i requisiti che l'anno spinta a prendere una decisione sicuramente molto importante
E' stato l'esaminare cosa è stato svolto in questi anni da questi maestri e devo dire che al di là dell'andamento dello stage che è stato veramente di grande soddisfazione: è un'Accademia della Crusca del Karate, abbiamo avuto degli insegnamenti da maestri che si sono umilmente confrontati con tutti gli altri maestri e hanno portato veramente delle innovazioni.
Teniamo presente che uno dei requisiti che io considero sempre è la capacità di questi maestri di stare al passo con quello che è il karate. Perché dico al passo? Perché il karate è una disciplina che ha le sue origini nei secoli passati ma che di fatto è in continua evoluzione, evoluzione non vuol dire che cambia radicalmente ma assume degli aspetti differenti anche in funzione dei tempi che vive. Evidentemente quando io e questi maestri abbiamo incominciato a fare karate c'era uno spirito diverso, un'educazione diversa, tutto era basato sul rispetto sull'umiltà sulla voglia di imparare. Ora è più basato sulle millanterie che su questo. Io con il riconoscimento che ho dato in questo caso specifico a questi due maestri ho voluto riconoscere la capacità, l'umiltà e soprattutto il senso della marzialità che hanno insito in loro stessi.
Ci dica, Maestro, vorremmo sapere qualcosa di più visto che siamo locali e abbiamo l'onore di avere questo Maestro (Donato Tentorio) nelle nostre file e nella nostra collocazione geografica, cosa ha fatto di particolare in questi anni?
Il Maestro Donato Tentorio oltre a essere un caro amico che ho sempre stimato e con il quale non ho mai avuto bisogno di spiegare alcune cose perché abbiamo la stessa concezione delle arti marziali, devo dire che in questi anni ha aiutato molto la promozione di questa stupenda disciplina in questo caso nello stile che rappresenta e che esegue magistralmente, come un depositario di questo Stile.
Il maestro Tentorio ha avuto anche riconoscimenti internazionali. Io stesso l'ho seguito quando è andato a Liverpool a tenere degli stage; in Italia è seguito da un gruppo importante di persone, ha creato delle successioni tecniche e devo dire in questo caso non certo per ereditarietà ma per capacità di insegnamento; ha creato una scuola dove insegnano e lavorano, naturalmente la parola lavoro si intende per passione, ma lavorano insegnando, i due figli Alberto e Paolo, atleti Nazionali di livello importante con l'affermazione di tipo internazionale su gare, campionati mondiali e europei ma anche grandi marzialisti che insegnano e trasmettono quello che probabilmente il maestro Tentorio ha trasmesso loro, quindi questa grande sete di conoscenza, di approfondimento di elaborazione nonchè di grande umiltà di atteggiamento. Il rispetto nella disciplina è tutto. Io posso dire con orgoglio che nella nostra federazione abbiamo maestri come il maestro Donato Tentorio e come il maestro Nicosia nonchè come maestro Casiraghi e tanti altri che non sto ovviamente a citare tutti. Noi abbiamo avuto la fortuna con questi maestri di essere riusciti a contenere questa mentalità commerciale che altre federazioni hanno impostato semplicemente per fare cassetto. Siamo riusciti a contenere i nostri atleti nei principi sani e giusti delle Arti Marziali. Primo l'umiltà, secondo il rispetto totale per tutti, terzo lo spirito guerriero e battagliero nel caso in cui si debba manifestare la conoscenza della propria disciplina. Si diceva un tempo che l'uomo non violento non è colui che non porta le armi ma è colui che le porta e sa non usarle. Vorrei chiudere questa breve intervista dicendo che sono contento ed orgoglioso di avere dei maestri come il Maestro Donato Tentorio.