Ponte, Rotta: ''Dal 2015 il piano d’intervento da 20 milioni. Il 13 RFI annunciava la chiusura di 1 mese; il 14 di 2 anni''
Dieci giorni. Tanti ne sono trascorsi dalla sera di venerdì 14 settembre, quando RFI ha deciso di chiudere il ponte di Paderno d'Adda. Un'opera storica che, da centotrent'anni, unisce lecchese e bergamasca. Da quel momento, ovvero dalle 20,10 quando aveva ricevuto la telefonata del tecnico di Rete Ferroviaria Italiana, Renzo Rotta, sindaco di Paderno d'Adda, ha seguito il prima persona problemi e criticità di una situazione tuttora molto difficile. Gli abbiamo chiesto di ripercorrere l'intera vicenda del "San Michele", indicando quali, a suo parere, potrebbe essere le ipotesi di soluzione.
Rotta, lei è sindaco dal maggio 2014. Da quando ha cominciato a seguire i progetti legati al ponte?
Da subito. Nel 2014 avevamo scritto alla Prefettura di Lecco, illustrando in particolare i problemi relativi alle barriere esterne ammalorate, nonchè la precarietà dei camminamenti. Dopo le nostre segnalazioni e qualche incontro, erano state installate le reti di cantiere, un modo per cercare di rendere più sicuro il San Michele.
Da quale momento sono passati quattro anni. Che cosa è accaduto?
Nel 2015, durante un incontro a Roma con l'Amministratore Delegato di RFI, ci venne comunicato che Rete Ferroviaria Italiana stava preparando un progetto per interventi importanti sulla struttura. Sarebbero stati finanziati con 20 milioni di euro. Chiesi ai consiglieri regionali del lecchese di impegnarsi per ottenere il sostegno anche da Regione Lombardia. La Giunta regionale decise di stanziare 1.600.000 euro per interventi sulla parte superiore, ovvero la strada provinciale 54 Monticello-Paderno d'Adda.
Il primo cittadino di Paderno, sulla parete un'immagine dei lavori di costruzione del San Michele
Dunque le decisioni erano state prese. E i soldi erano stati stanziati. Allora cosa mancava? O cosa manca?
RFI deve definire, in tempi rapidi il progetto di restauro di quella che viene definita la parte strutturale. In pratica come intervenire anche su quella parte nella massima sicurezza. Con una convenzione sottoscritta il 1 agosto 2017, Regione Lombardia ha affidato ad RFI anche gli interventi relativi alla parte superiore, ovvero alla strada provinciale.
I tempi ipotizzati per il cantiere?
Un crono-programma, del quale eravamo stati messi a conoscenza, indicava nel mese di ottobre 2018 l'inizio dei lavori di sistemazione delle sede stradale. Non solo. Il 13 settembre 2018, un giorno prima della chiusura, la Provincia di Lecco aveva ricevuto una comunicazione da RFI. Nella stessa si diceva che dal 15 ottobre al 15 novembre 2018 il San Michele sarebbe stato chiuso per lavori importanti alla sede stradale, ai parapetti, camminamenti e via elencando. Nella motivazione, si diceva che "marcate irregolarità del piano viabile, unitamente al dissesto dei giunti, inducono vibrazioni nelle strutture del ponte, che alla lunga rischiano di incidere negativamente sulle sue capacità portanti". Come è noto, dopo nuovi dati negativi in possesso di RFI, il ponte è stato chiuso con urgenza il giorno dopo.
Il San Michele è un collegamento importante verso Milano e Bergamo. I numeri dei passaggi?
Ogni giorno transitavano 50 treni. Quanto ai veicoli, la Provincia di Lecco indica in 15000/20000 i passaggi quotidiani. Del resto era sufficiente fermarsi pochi minuti, in particolare mattina e sera, ai semafori che regolavano il senso alternato per rendersi conto di quanto il San Michele fosse importante. Non solo per studenti e pendolari. Molto di questo traffico si è ora spostato sul ponte di Brivio, che registra lunghe code.
Si è tornati a discutere del progetto De Miranda, che negli anni novanta aveva partecipato al concorso regionale...
Lo ricordo bene. Disegnava un ponte, ad un solo arco, in cemento armato, da costruire in prossimità dell'esistente, affiancandolo. C'erano state perplessità, in particolare per l'impatto ambientale. Il San Michele era già vincolato dalla Soprintendenza ai monumenti. L'intero territorio del Comune di Paderno d'Adda è vincolato dalla Soprintendenza alle Belle Arti.
C'è chi suggerisce un ponte di barche da realizzare tra Imbersago e Villa d'Adda....
Ci andrei cauto. Non vorrei che il provvisorio diventasse alibi per allungare i tempi di intervento sul San Michele. Che devono invece cominciare il più presto possibile. E su questo obiettivo dobbiamo raggiungere la maggiore unità possibile.
Quindi?
Dobbiamo rimanere uniti. Chiedere insieme la convocazione una Conferenza dei servizi per velocizzare le pratiche autorizzative. Insieme agli altri Comuni e alle Provincie, chiedere che RFI ed Enti interessati, mettano mano da subito alle richieste delle autorizzazioni necessarie. I lavori non possono aspettare. Programmi e tempi di intervento erano in gran parte definiti. Non resta che riprogrammare e rendere noto questo nuovo crono-programma.
Come lei ha constatato di persona, studenti, pendolari, commercianti, industrie, uffici e attività economiche in genere, vivono grossi disagi. Cosa si sta facendo per migliorare la situazione?
Abbiamo insistito perchè studenti e pendolari in partenza dalla stazione di Paderno-Robbiate potessero raggiungere scuole e posti di lavoro in orario. Ci sembra che qualcosa stia migliorando. Dobbiamo ottenere la stessa cosa per il rientro. Ho inoltre sentito i responsabili di Confcommercio e Confartigianato per conoscere il livello delle problematiche, almeno tra i loro associati, che si sono venute a creare. Ho chiesto loro di mantenere aperto un canale che ci consenta di concordare insieme eventuali iniziative che ci aiutino ad affrontare il momento difficile. Confcommercio ha pronto un questionario col quale cercherà di rilevare l'impatto che la chiusura del ponte ha già avuto sul settore.
Il traffico si è spostato su Brivio. Che si può fare?
Tempi di percorrenza e spese per chi deve spostarsi sono aumentati. Come l'inquinamento conseguente alle code. Molto si è riversato su Brivio, che non sembra essere in condizioni perfette. Il ponte viene costantemente monitorato. Per questo insisto perchè, insieme, si chieda ad RFI di intervenire presto. I due anni ipotizzati sono molto lunghi. Per migliaia di persone, il San Michele è indispensabile. Ogni giorno. Bisogna fare qualcosa da subito.
Il futuro per i trasporti?
Regione Lombardia dovrebbe attuare il Piano Regionale della Mobilità e dei Trasporti approvato con delibera n. X/1245/del 20 settembre 2016. Sulla carta bellissimo. Per quanto riguarda la nostra zona inattuato. Il Programma prevede la costruzione di strada e ferrovia a valle del ponte di Paderno d'Adda. Servirebbe a velocizzare i collegamenti tra l'area occidentale della Lombardia con l'aeroporto di Orio al Serio. Soluzioni che non andrebbero a compromettere con la valle dell'Adda, lasciando inalterato anche lo sguardo che si allunga a nord verso la diga di Robbiate e sud sulla diga Poiret, unica in Italia, e sul Naviglio. Ovvero sul medio-corso dell'Adda leonardesca. Senza dimenticare che per il San Michele stiamo chiedendo l'inserimento nell'Heritage List dell'Unesco.
Sergio Perego