Treni: nelle ore di punta si accumulano i minuti di ritardo. Le navette sono piene
Secondo giorno lavorativo alle prese con il ''caos'' dovuto alla chiusura del ponte San Michele, con automobilisti e pendolari che ancora devono prendere le misure di come saranno i prossimi due anni di spostamenti, che sia per lo studio o per lavoro.
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Martedì sera, 18 settembre, il treno 10792 (PADERNO ROBBIATE 19:48 - MILANO PORTA GARIBALDI 20:29) è partito con 29 minuti di ritardo a causa dell'attesa del treno corrispondente contribuendo ad aumentare l'irritazione e lo sconforto dei pendolari che devono misurarsi con le difficoltà degli spostamenti. Gli autobus provenienti o diretti sulla sponda bergamasca arrivano e partono pieni di viaggiatori in queste ore.
Le comunicazioni ufficiali di Trenord riguardo la circolazione dei mezzi su gomma parlano di 45 minuti tra Paderno e Calusco ma in alcuni casi i tempi si sono dilatati e il rientro a casa per molti si è perciò allungato a dismisura, com'era facilmente prevedibile. ''Ci coordiniamo con i capistazione e i treni aspettano qualche minuto prima di partire - ha spiegato un responsabile degli autobus - Se parliamo di 10 minuti di ritardo, però, allora i pendolari devono attendere il treno dopo''. Poi però, come questa sera, sulla linea si sono accumulati minuti di ritardo, rendendo drammatico il rientro a casa di molti, dopo un'intera giornata lavorativa o di studio. Se i pendolari non dovessero starci in piedi sulle navette, allora è stato previsto un servizio, sia a Paderno come a Calusco, di riserva, con veicoli pronti a trasportare i pendolari ''in eccedenza''.
Il traffico è sempre più intenso verso Brivio. La colonna incomincia a farsi sempre più fitta e lenta ad Arlate e per raggiungere il comune rivierasco i veicoli procedono a passo d'uomo impiegando decine di minuti.
E siamo solo al secondo giorno...
A.S.