Verderio: la ''prima volta'' di Ville Aperte in paese negli edifici eretti dalla famiglia Gnecchi
Più che ''Ville Aperte'', sarebbe meglio dire paese aperto. O almeno è il caso di Verderio, dove la nota rassegna dedicata a palazzi, edifici religiosi e ville storiche della Brianza è approdata per la prima volta nel pomeriggio di domenica 16 settembre.
La pala altare maggiore della chiesa dei Santi Giuseppe e Floriano di Verderio, opera di Giovanni Canavesi
Villa Gnecchi
Merito della Pro Loco che si è fatta carico di accogliere i visitatori e condurli alla scoperta delle peculiarità verderesi, in particolare di quello che ormai fino a cinque anni fa era il territorio di ex Superiore. Anche se ufficialmente l'edifico rientrato nel cartellone di Ville Aperte era la chiesa dei Santi Giuseppe e Floriano, i volontari della Pro Loco hanno deciso di estendere il ''tuor'' anche ad altri ''pezzi di storia'' del Comune.La fontana del Parco di Nettuno
L'antica chiesina di Sant'Ambrogio
Tutti, però, con la stessa ''matrice'', ovvero essere stati voluti e poi edificati dalla famiglia Gnecchi, che sostanzialmente ha realizzato la quasi totalità dei luoghi più caratteristici: l'inconfondibile Villa che porta lo stesso nome appoggiata su un lieve rialzamento del terreno, vicino alla quale sorge una piccola chiesetta dedicata a Sant'Ambrogio, altro luogo mostrato dai volontari della Pro Loco durante le due visite organizzate, e poi il Parco di Nettuno con la sua fontana, il Palazzo Comunale, l'Asilo Giuseppina Gnecchi e poi sì, ultimo solo per una questione di logistica, l'edificio parrocchiale.Il campanile della chiesa parrocchiale di ex Superiore
Romina Villa, presidente della Pro Loco di Verderio
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Visite che, ad ogni modo, si sono concentrate entrambe nell'ultima parte sulla chiesa, dove tra le varie opere è possibile ammirare l'imponente pala d'altare lignea del 1499, realizzata da Giovanni Canavesio.
Il Municipio di Verderio
A.S.