FareSalute, Sala: ''La dirigenza dell’ASST punta a abbassare il livello dei servizi ai meratesi, non a alzare quello dei lecchesi''

Il tentativo di "statalizzare", riducendo i servizi, l'opera dell'Associazione di Volontariato "Fare Salute" non è nuovo. Lo aveva già fatto il precedente Direttore Generale, sostenuto dalla stessa dirigenza tecnica in carica. Quelli che qualcuno ai massimi vertici spacciava come pettegolezzi sono diventati realtà.
Il nocciolo della questione, però, è la differenza della sensibilità del territorio meratese/casatese e quello lecchese. Si avevano necessità in campo oncologico, un gruppo di cittadini ha costruito una associazione di volontari per rispondere al bisogno. Lo ha fatto non contro le strutture del Sistema Sanitario, ma a suo completamento.  Molti di coloro che usano il servizio non sanno che sono volontari.
Non sanno che, se dovessero usare quello che "passa la mutua", avrebbero molta meno assistenza e sollievo.
La nostra area distrettuale ne ha inventate molte di queste cose: faccio un piccolo esempio: quella che oggi si chiama ADI è nata qui.
Il risultato dell'azione di Fare Salute è che il Meratese, in questo settore, ha più servizi rispetto al resto della Provincia. La risposta dello staff dirigenziale è quello di abbassare i livelli ai meratesi e non di incentivare i lecchesi ad inventare una associazione che, anche a Lecco, faccia le stesse cose di Fare Salute. Allora si preferisce dare risposte burocratiche e disciplinari. Non è il primo caso di questo genere. Sulla diabetologia e la endocrinologia si è fatto scappare dal Manzoni l'unico operatore con esperienza e, quindi, costringe gli utenti ad andare altrove. Si potrebbe continuare con la ematologia....
Sono tutti fatti che, a chi ha un po' di attenzione sui fatti sociosanitari, vengono all'evidenza.
Io non so a chi giovi: non penso a lavorare di meno, ho la sensazione che passi un atteggiamento burocratico e di non tolleranza delle differenze.
Per concludere, voglio ricordare a me stesso e a tutti che l'ultima legge di riforma regionale favoriva l'integrazione tra pubblico e privato, tra aziende pubbliche e volontariato. Chissà se a Lecco hanno letto bene la legge!
Dimenticavo, ma il tessuto sociale lecchese all'avanguardia sull'industria, non si pone il problema della qualità dei suoi servizi sanitari?
Ambrogio Sala
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.