PD Merate: ''Tutto tace, intanto l’Ospedale viene smembrato. E la Lega che cosa dice?''
Caro Massironi, cara Amministrazione e care forze politiche meratesi è un po' che attendiamo il vostro contributo. Alla fine del 2017, dopo la serie di sanzioni che hanno colpito membri del personale del nostro ospedale, si erano letti grandi titoli relativi al vostro impegno a difesa del Mandic. Così però non è stato. Ed ora stiamo vivendo una situazione di rapido mutamento della politica ospedaliera.
Ormai da anni, come avevamo ben analizzato nella serata da noi organizzata proprio sull'ospedale di Merate lo scorso dicembre, vi sono in atto dei cambiamenti pericolosi. Stiamo assistendo alla crescita lenta ma continua di attenzioni verso il Manzoni di Lecco, ma a che prezzo?
Le strade che sembrano aprirsi non sono affatto positive per il territorio meratese, forse potremmo chiedere qualcosa in merito alla Lega, visto che siede come maggioranza in regione ma qui a Merate è più silente che mai sulla situazione del Mandic. Alcune testate locali, comunque, stanno ben descrivendo la difficile situazione degli operatori ospedalieri coinvolti in questa "trasformazione aziendale". Non ultimo, infatti, il via vai degli infermieri e dello staff che si vedono costretti a muoversi da Merate a Lecco con un impegno personale ed economico non indifferente, almeno 2-3 giorni a settimana. Qualcuno potrebbe pensare che questo serva ad ottimizzare le risorse di entrambi i poli ospedalieri. Tuttavia, al contrario, le liste d'attesa e i tempi per poter usufruire del servizio di pronto soccorso stanno diventando insostenibili e questo non fa altro che favorire le strutture private, perché più celeri e meglio organizzate. È forse questo l'obbiettivo dell'ASST di Lecco?
Noi ci auguriamo di no. Anzi, noi ci stiamo battendo e ci batteremo sempre perché questo non sia lo scopo di tali giochi di potere. Inoltre, il depotenziamento del Mandic a favore di una crescita del Manzoni che vantaggio porterebbe all'ospedale di Lecco? Chi ben conosce la nostra area sa bene che, a discapito del nosocomio del capoluogo di provincia, le persone del meratese usufruirebbero di altre strutture private o del più vicino ospedale di Vimercate. O questo non lo si vuole vedere o, in alternativa, se non fosse così, significherebbe che a dirigere queste modifiche ci siano "esperti" che non conoscono il nostro territorio.
Noi del Pd di Merate non accettiamo che queste manovre proseguano senza un intervento a difesa del nostro ospedale, del nostro territorio e dei nostri operatori ospedalieri. Il Mandic infatti, oltre che essere un'eccellenza in diversi reparti, è una grande risorsa occupazionale, crea e da lavoro a un migliaio di persone. Il movimento che vi si crea attorno è, senza ipocrisia, un guadagno per tutta la città di Merate e il territorio, a partire dalle strutture limitrofe come bar e negozi, fino ad arrivare alle aziende e alle realtà che offrono servizi per e all'ospedale. Stiamo parlando di un numero davvero considerevole in termini economici e monetari. Non dimenticando l'importanza intrinseca che ha un polo ospedaliero, cioè l'assistenza a servizio di tutta la popolazione. Noi non vogliamo perdere tutto questo, e voi?
Quello che noi vorremmo vedere nascere è un comitato territoriale forte che difenda l'ospedale di Merate per quello che deve continuare ad essere. Immaginiamo un gruppo di cittadini, al di là delle bandiere, al di là delle etichette e al di là delle posizioni personali. Un organo intelligente e visionario che sappia cogliere i segnali che arrivano ormai da anni e che sappia battersi per i dipendenti della struttura e, soprattutto, per i pazienti. Troppe volte forse ci si dimentica infatti che sono proprio questi a meritarsi una tutela e una lotta politica di maggior importanza e qualità. Per loro oggi, per l'ennesima volta, ci stiamo battendo e speriamo che questa battaglia non sia soltanto in mano al PD di Merate o ai media locali, ma possa unire tutte le sensibilità in un'ottica che non ha colore politico ma sia fondata sul buonsenso e sulla vicinanza agli utenti della nostra struttura ospedaliera. Per questo, siamo più che disponibili e disposti a incontrare sindacati, rappresentanti, pazienti, staff medico e chiunque abbia da dire la sua sul Mandic.