Lomagna: un gommone del cantiere Avila stabilisce il record mondiale di motonautica

Foto di gruppo del team


Lo scorso 7 agosto con il passaggio del traguardo di Venezia alle 09:50 25", uno scafo di serie dei cantieri Avila di Lomagna, gommone della classe Tuono Type 9, ha battuto il record mondiale di velocità offshore sulla tratta Montecarlo-Venezia per imbarcazioni fino a 30 piedi, abbassando di 3h 0' 36" il precedente record che apparteneva al cantiere FB Design di Fabio Buzzi, anch'esso Lecchese, con 32h 46' 15"; il record attuale è di 29h 45' 39". La velocità media è stata di 39,02kt contro i precedenti 35,26kt.
Il mezzo è uno scafo di serie del cantiere di Lomagna, semplicemente allestito per le necessità del record.
Di serie anche i due motori Suzuki DF 200 AP da 200 cv che non hanno subito alcun tipo di elaborazione così come le eliche che sono state quelle originali Suzuki e non sono state cambiate durante il percorso. In un certo modo di serie erano anche i tre piloti, Gianluca e Franco Chiari e Alberto Bonin, tutti rigorosamente non professionisti.

Bravi, però, nel cimentarsi per la prima volta in una competizione di motonautica mantenendo la giusta concentrazione e sfoggiando una pervicacia, una professionalità innata e una tenuta fisica non trascurabili (per le oltre 29 ore consecutive), soprattutto, sotto quest'ultimo profilo, per il quasi settantenne Franco Chiari. Un Team, in realtà complementato anche dai membri di terra, tutti uniti da un sodalizio di reciproca stima e forte passione per la nautica. A tal proposito, perfetta è stata anche l'organizzazione prima e durante l'evento, ben attrezzata, appunto, con una base a terra, dotata di tracker per conoscere in ogni istante posizione e velocità della barca e in collegamento via telefono satellitare per mantenere i contatti soprattutto fra Tuono e il mondo esterno ed in particolare il Marine Weather Service di Navimeteo.

Da sinistra Marco Sala (progettista e direttore tecnico) e Angelo Sala (direttore commerciale)

In ogni momento il Team Avila a terra, composto dal tattico Alessandro Di Lelio, nonché da Marco e Angelo Sala (quest'ultimi titolari del Cantiere Avila) aveva sotto controllo la velocità, la media, la rotta, il consumo fatto, il che ha permesso di arrivare al rifornimento di Roccella Ionica con le idee chiare su quanto si dovesse rifornire e quindi ottimizzando al massimo sul tempo, in questo caso riducendolo grazie ad un rifornimento più contenuto rispetto al previsto, frutto anche di una strategia di gara affinata in corsa, assecondando le concrete situazioni verificatesi durante il percorso.

Tuono all'arrivo a Venezia

A proposito di consumo questo è stato di soli 3306 litri per 1161MN con consumo per miglio di 2,85 l, che tenuto conto dell'enorme peso di bordo, della situazione meteo localmente avversa, della scelta strategica di non ottimizzare le dimensioni delle eliche in funzione delle variazioni di carico (per evitare i rischi connessi ad una operazione di questo tipo in alto mare) e della velocità media elevata tenuta, è da considerarsi veramente ottimo, certamente grazie al connubio perfetto fra gli eccellenti motori Suzuki e le evidenti qualità di navigazione dello scafo, dimostrate anche nei tratti in cui il gommone si è dovuto confrontare con mare mosso.
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