Rovagnate: il 'settore basket' dell'Ars in festa con il campione Antonello Riva. ''Ragazzi, continuate a sognare e a divertirvi''
Forse alle giovani promesse del settore Basket dell'Ars non sarà sembrato vero ma l'uomo "alto-alto" con i capelli brizzolati che si sono trovati dinanzi sul playground sabato pomeriggio ha militato in serie A e, per arrivare fin li, è partito, come loro, proprio dalla società sportiva di Rovagnate.
Antonello Riva, classe 1962, in paese è anche nato. E di strada, dai primi tiri liberi sul campetto pieno di buche dello stadio Idealità, ne ha fatta tanta. Per anni è stato bandiera della Pallacanestro Cantù, per poi approdare a fine carriera a Rieti passando per l'Olimpia Milano, la Scavolini Pesaro e la Pallacanestro Gorizia. Nel suo palmares uno scudetto, una coppa intercontinentale, 2 Coppe Campioni, 3 Coppe delle Coppe, una coppa Korac e una Coppa Italia.
Per non parlare poi dei trionfi in azzurro: 213 presenze in nazionale, 3785 punti realizzati, argento olimpico a Mosca 1980, oro agli europei di Nantes del 1893 e argento a quelli di Roma del 1991. Una vera e propria "star" della pallacanestro, un metro e 96 di bravura e... speranza.
VIDEO:
Dinanzi ai piccoli cestiti dell'Ars ha infatti ricordato come ognuno, nel suo piccolo, può inseguire e raggiungere un proprio obiettivo. "Non è scritto da nessuna parte che bisogna arrivare a giocare in serie A, l'importante è divertirsi" - ha detto ai tanti ragazzi e ai loro genitori presenti presso il palazzetto dello sport intercomunale di Perego - "Bisogna avere sempre degli obiettivi e ricordare che i sogni più belli sono quelli che ci creiamo noi a occhi aperti. Non c'è nessun limite ai sogni".
E poi ancora, parlando della sua esperienza personale che oggi l'ha portato a essere il direttore sportivo della Pepsi Juvecaserta: "Posso dire di aver sempre dato il massimo. E con questo non dico che ho sempre vinto: di partite ne ho perse tante. Pensate che ho giocato 25 campionati di serie A e ne ho vinto uno solo. Ma posso anche dire di non avere rimpianti e questo è quello che conta. Impegnatevi sempre".
"Spero tanto che voi ragazzi impariate dalla sua storia a crescere bene nello sport" l'augurio espresso dal presidente dell'Ars Vittorio Colombo il quale ha anche consegnato, con orgoglio, a Antonello, una maglia della società in ricordo dei primi passi nel mondo del basket compiuti da quello che sarebbe poi diventato per tutta l'Italia sportiva "il Nembo Kid di Rovagnate".
Terminati i discorsi "ufficiali", caratterizzati dalla familiarità e dall'allegria, il campo da gioco si è trasformato in un'immensa passerella sulla quale hanno sfilato i cestiti di tutte le squadre del sodalizio: aquilotti, esordienti, scoiattoli, under 13, under 15, under 17, promozione csi e promozione fip.
Un tripudio di colori e di voglia di giocare, sfociata poi in partitelle dimostrative e una gara di tiri da 3, specialità di Antonello Riva che, per un pomeriggio ha avuto il piacere di fare "l'ospite d'onore" in quella che, in fondo, è la sua casa.
Antonello Riva, classe 1962, in paese è anche nato. E di strada, dai primi tiri liberi sul campetto pieno di buche dello stadio Idealità, ne ha fatta tanta. Per anni è stato bandiera della Pallacanestro Cantù, per poi approdare a fine carriera a Rieti passando per l'Olimpia Milano, la Scavolini Pesaro e la Pallacanestro Gorizia. Nel suo palmares uno scudetto, una coppa intercontinentale, 2 Coppe Campioni, 3 Coppe delle Coppe, una coppa Korac e una Coppa Italia.
Per non parlare poi dei trionfi in azzurro: 213 presenze in nazionale, 3785 punti realizzati, argento olimpico a Mosca 1980, oro agli europei di Nantes del 1893 e argento a quelli di Roma del 1991. Una vera e propria "star" della pallacanestro, un metro e 96 di bravura e... speranza.
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Dinanzi ai piccoli cestiti dell'Ars ha infatti ricordato come ognuno, nel suo piccolo, può inseguire e raggiungere un proprio obiettivo. "Non è scritto da nessuna parte che bisogna arrivare a giocare in serie A, l'importante è divertirsi" - ha detto ai tanti ragazzi e ai loro genitori presenti presso il palazzetto dello sport intercomunale di Perego - "Bisogna avere sempre degli obiettivi e ricordare che i sogni più belli sono quelli che ci creiamo noi a occhi aperti. Non c'è nessun limite ai sogni".
E poi ancora, parlando della sua esperienza personale che oggi l'ha portato a essere il direttore sportivo della Pepsi Juvecaserta: "Posso dire di aver sempre dato il massimo. E con questo non dico che ho sempre vinto: di partite ne ho perse tante. Pensate che ho giocato 25 campionati di serie A e ne ho vinto uno solo. Ma posso anche dire di non avere rimpianti e questo è quello che conta. Impegnatevi sempre".
"Spero tanto che voi ragazzi impariate dalla sua storia a crescere bene nello sport" l'augurio espresso dal presidente dell'Ars Vittorio Colombo il quale ha anche consegnato, con orgoglio, a Antonello, una maglia della società in ricordo dei primi passi nel mondo del basket compiuti da quello che sarebbe poi diventato per tutta l'Italia sportiva "il Nembo Kid di Rovagnate".
Terminati i discorsi "ufficiali", caratterizzati dalla familiarità e dall'allegria, il campo da gioco si è trasformato in un'immensa passerella sulla quale hanno sfilato i cestiti di tutte le squadre del sodalizio: aquilotti, esordienti, scoiattoli, under 13, under 15, under 17, promozione csi e promozione fip.
Un tripudio di colori e di voglia di giocare, sfociata poi in partitelle dimostrative e una gara di tiri da 3, specialità di Antonello Riva che, per un pomeriggio ha avuto il piacere di fare "l'ospite d'onore" in quella che, in fondo, è la sua casa.
A. M.