Aria a giugno: l’Ozono domina con valori oltre 120 mµ/mc. Ma ancor nessun sfondamento della soglia di attenzione (180)

Come ogni estate, accantonato l'inquinamento da polveri sottili, a destare preoccupazione sono le concentrazioni di ozono. L'Arpa precisa che "...l'alto potenziale ossidante dell'ozono lo rende un forte irritante per occhi, mucose e tutto l'apparato respiratorio. La maggior parte di questi effetti cessa terminata l'esposizione, tuttavia, ripetute esposizioni di breve durata possono accelerare il naturale processo di invecchiamento delle funzioni polmonari. Inoltre - conclude il report dell'Agenzia - l'ozono (e gli ossidanti fotochimici in generale) può provocare una riduzione della crescita delle piante e, per elevate concentrazioni, clorosi e necrosi delle foglie".

Detto questo veniamo alla situazione del lecchese, suddivisa per aree geografiche come d'abitudine.  


Area Lecchese, Lago e Valsassina: le polveri sottili rilevate dalle centraline di Lecco Sora, Lecco Amendola, Valmadrera Moggio, Perledo, Colico e Mandello del Lario si sono attestate sotto i 17 microgrammi per metro cubo, ben distanti dalla soglia di attenzione posta a 50 mµ/mc. La situazione migliore si è verificata ancora una volta a Mandello con 13. Valmadrera e Moggio, qualche decimale sopra 16. Decisamente diversa invece il report per quanto concerne l'Ozono (O3). Il valore obiettivo è fissato a 120 microgrammi per metro cubo soglia che non deve essere superata più di 25 volte l'anno. La soglia di informazione è stabilita a 180 microgrammi per metro cubo come media oraria. Quella di allarme a 240. E qui l'inquinamento è decisamente elevato. Lecco Sora (la centralina di Amendola non registra l'Ozono) ha fatto segnare 22 superamenti del valore obiettivo, una sola giornata i fuori uso ma ben tre superamenti del limite di 180: 194 mµ/mc il 30 - 182 il 27 - 190 il 21. A Moggio i superamenti del valore obiettivo sono stati 21 ma nessun sconfinamento oltre la soglia di informazione. Peggiore il quadro di Perledo con 21 oltre i 120 mµ/mc (2 giornate di centralina fuori uso) e 3 sforamenti della soglia 180: il giorno 30 (il peggiore per tutte le aree geografiche della provincia) con 185, il giorno 27 con 183 e il giorno 21 con 183. Altrettanto critica, anzi ancora peggiore la situazione a Valmadrera dove i superamenti del valore limite sono stati 25, quelli concessi per un intero anno. Anche qui per 3 volte è stata sfondata la barriera di 180 mµ/mc: il giorno 30 con 189, il giorno 21 con 188 e il giorno 3 con 182. A Mandello, infine i superamenti del valore obiettivo sono stati 18 ma non si sono verificati valori oltre 180.      


Area casatese-Oggionese: anche qui le PM 10 hanno cessato di procurare preoccupazioni. I valori rilevati a Casatenovo, Missaglia, Barzanò e Oggiono sono inferiori a 16 mµ/mc. Al contrario l'Ozono imperversa anche se in maniera meno marcata che nell'area a nord tra lago e valli. A Missaglia i superamenti del valore obiettivo sono stati 21 con un solo sforamento oltre 180 (191). Idem a Casatenovo 21 giornate oltre i 120 mµ/mc e un solo oltre 180 (192). A Oggiono e Barzanò il quadro atmosferico ricalca quello degli altri comuni dell'area, 21 superamenti per entrambi i paesi del valore obiettivo e uno solo della soglia di informazione, rispettivamente 184 e 190.


Area meratese: anche qui le polveri sottili sono crollate ma in città si continua a registrare il valore più alto a livello provinciale con 19,5 mµ/mc. La centralina, peraltro, è rimasta fuori uso  per 7 giorni. L'Ozono imperversa meno che altrove. I superamenti del valore obiettivo (120 mµ/mc) si sono verificati "solo" 17 volte anche se in due giornate il sensore dell'ozono non ha funzionato. Comunque non ci sono stati superamenti della soglia di informazione.
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