Paolo Favini Dg dell’ASST Lecco: ''Qui la riforma sanitaria si sta concretizzando più che altrove con una ''rete'' ottimale''

Lasciato ieri l'incarico di direttore generale dell'Assessorato Reddito di Autonomia e Inclusione sociale in Regione - evoluzione maroniana del fu celeste assessorato alla Famiglia retto dal "nostro" Giulio Boscagli - il dr. Paolo Favini ricopre da quest'oggi, primo giugno 2018, il ruolo di Commissario dell'ASST di Lecco. Resterà in carica, come tutti i direttori generali "titolari", fino al prossimo 31 dicembre ma "sono venuto per restare", già sostiene strizzando l'occhio e regalando un sincero sorriso da guancia a guancia.

Classe 1956, lodigiano di nascita, Favini si è diplomato al celebre Liceo classico San Carlo di Milano prima di intraprendere gli studi in medicina alla Statale. Laureatosi nel 1981, si è poi specializzato in Urologia con il massimo dei voti, iniziando fin da subito ad esercitare la professione, abbracciando poi la carriera manageriale a partire dal gennaio 2007. "Sono stato direttore del settore Salute del Comune di Milano, direttore sociale dell'Asl di Pavia, Direttore sociosanitario dell'ASST Rhodense prima di approdare due anni fa in Regione" spiega, sintetizzando il corposo cv - ben 11 facciate - nel quale compare anche una quindicennale esperienza da professore a contratto e un'attività scientifica concretizzatasi in 110 pubblicazioni. Suoi anche due volumi, pubblicati negli ultimi anni: "Welfare locale tra continuità e innovazione - I servizi prima infanzia in provincia di Pavia" e "L'organizzazione dei Piani di zona in Provincia di Pavia", entrambi scritti a quattro mani con Pietro Previtali nonché il capitolo "L'evoluzione del welfare Lombardo. Verso un nuovo modello organizzativo tra innovazione sociale e territorializzazione" in "La sfida del management sanitario: organizzazione e innovazione del sistema di welfare".
Chiara, insomma, la sua impronta, orientata - in perfetta sintonia con la Riforma - non solo agli aspetti sanitari ma anche sociosanitari-sociali. Non per nulla ha parlato di Lecco - includendo, ha specificato, anche Merate e i presidi minori - come di un "ospedale che conosco già per fama e caratteristiche, dove ho ritrovato alcuni amici. So di essere in un ospedale di punta, in un territorio che sta dando una risposta importante. La Legge 23/2015 sta cambiando la pelle della sanità. Qui ha avuto una buona riscontro e penso ai medici di medicina di base. Sono qui per mettermi al servizio, come detto ho degli amici che sono sicuro mi aiuteranno. Saremo pronti a rispondere ai bisogni, nel solco tracciato da chi mi ha preceduto".
Immancabile dunque l'accenno al Dg Stefano Manfredi, da quest'oggi numero uno dell'Istituto dei Tumori di Milano. "E' partito con il pianto nel cuore, avendo vissuto qui un'esperienza molto positiva sia per i collaboratori che lo hanno affiancato sia per il lavoro svolto con il territorio, penso ai piani di zona, ai sindaci, all'ATS con il Dg Giupponi che già conosco ed è già venuto questa mattina a trovarmi, con Federsanità... Tutti qui stanno lavorando per proseguire l'inserimento dell'ASST nella rete coordinata dall'ATS". Una rete, ha aggiunto in un altro passaggio della propria presentazione, nel lecchese già sviluppata anche per quanto attiene la presa in carico della cronicità, altro punto fermo della "nuova" sanità disegnata dalla Regione. "L'esperienza locale credo sia valida e esportabile nelle altre realtà lombarde". Certo, bisognerà far inevitabilmente conto anche con i tagli. "Siamo chiamati a fare di più con meno soldi. Le risorse calano ma le esigenze della popolazione sono in continuo aumento" ha dichiarato, ricalcando un'analoga affermazione fatta ieri dal suo predecessore congedandosi. "Dovremo ottimizzare tutto per mantenere anzi migliorare i servizi erogati" ha chiosato, puntualizzando altresì come, almeno in Lombardia, il nostro sistema, universalista, riesca ancora a offrire prestazioni migliori, anche come qualità e quantità della spesa, rispetto a quelli adottati da altri Paesi.

Flavia Simonetta Pirola (direttore sanitario), il direttore generale Paolo Favini,
Paola Palmieri (direttore amministrativo), Enrico Frisone (direttore socio-sanitario)

Venendo invece alla "note di colore", Favini è sposato con Riccarda (medico anestesista) a cui ha detto "sì" 35 anni fa in una chiesetta di Garbagnate Rota, altro dettaglio che gli fa sottolineare come ci sia un sottile filo che già lo lega a Lecco. E' padre di Anna e Marta, la prima laureata in Scienze Motorie, la seconda - come da tradizione di famiglia - in Medicina.
Nel tempo libero si diletta a cucinare ma la sua vera passione sono le moto, altro dettaglio che riporta alla nostra Provincia, avendo in garage una Guzzi con la quale "scorrazza" sul territorio. In campo musicale predilige la musica classica, non disdegnando però nemmeno la moderna "purchè sia italiana". Tifoso interista, è socio del Rotary Club Milano Castello, distretto 2014, all'interno del quale si dedica specialmente all'organizzazione e alla realizzazione di progetti nell'ambito della salute, della sanità e dell'assistenza. Non poteva essere altrimenti.

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Alice Mandelli
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