S. Zeno: ricordi di sport e atleti per i 50 anni del calcio e i 30 dell'atletica con una mostra

Hanno preso il via nella serata di mercoledì 30 maggio i festeggiamenti per l'anniversario del Gruppo Sportivo San Zeno, che quest'anno compie 50 anni con la Sezione Calcio e 30 con la Ginnastica Ritmica.

Il presidente Luigi Mapelli

Nando Sanvito


Alla presenza dell'amministrazione comunale e di molti cittadini, il giornalista sportivo Nando Sanvito ha presentato presso la Sala Polifunzionale della Parrocchia di San Zeno le videostorie di sport "In Alto i Cuori", un percorso narrativo attraverso filmati per raccontare episodi sportivi avvenuti nel periodo attorno al 1968, anno di fondazione della sezione calcistica.

Il vicesindaco Maurizio Maggioni

"E' la terza volta che vengo a San Zeno e credo in quello che avete fatto in questi anni. In occasione dell'anniversario, ho pensato di fare i conti con il mio personale incontro con lo sport, dopo aver raccontato per anni storie che mi hanno coinvolto dal punto di vista professionale. Vi sono stati alcuni episodi sportivi che mi hanno traumatizzato quando ero bambino e per cui non avevo ricevuto risposte. Rileggendoli cinquanta anni dopo con la coscienza di un adulto, mi hanno fatto capire che ci sono degli spunti molto interessanti, validi ancora oggi".

Da sinistra Giovanni Colombo, Maurizio Maggioni, Domenico Panzeri

Il giornalista ha raccontato storie di squadre calcistiche leggendarie, come il Celtic Football Club, nato a Glasgow grazie a Padre Walfrid per sostenere una frangia debole della popolazione, ossia gli immigrati irlandesi che vivevano confinati in povertà, ma anche il ruolo fondamentale che i campetti degli oratori hanno svolto nella diffusione del calcio in Italia. "E' proprio grazie agli oratori se tutti i bambini a partire dagli anni 20 hanno imparato a giocare a calcio. La chiesa ne ha riconosciuto il valore grazie a Don Bosco, che si era fatto promotore dello sport e dell'educazione professionale per salvare i ragazzi dall'emarginazione".

Non solo calcio però, ma anche tanti momenti bui per la storia del ciclismo, come quando durante il trofeo Baracchi si incominciò a parlare di doping tra gli atleti. "Il mio primo incontro con il ciclismo avvenne il 4 novembre 1965, durante una gara a coppie di 113 km con i big del ciclismo mondiale partita da Bergamo. Vi era un testa a testa tra i francesi e la coppia olandese Karstens e Nijdam, che, però, scivolarono in settimana posizione dopo la caduta di Nijdam a Cinisello. Quando entrarono al Vigorelli per il giro finale, Nijdam continuò a girare da solo sulla pista, nonostante le intimidazioni a fermarsi. Alla fine l'unico modo per bloccarlo fu un pugno sferratogli dal suo compagno. Chiesi a mio padre cosa fosse accaduto, e lui mi disse che gli era venuto uno "sciopone". Non sapevo cosa fosse, ma poi capì che se nessuno lo avesse fermato, probabilmente avrebbe continuato a girare fino allo scoppio del suo cuore".

 

"L'amministrazione comunale è orgogliosa di un'associazione che esiste da 50 anni, così come i 30 anni della ginnastica, nella speranza che possano proseguire anche per i nostri nipoti" ha commentato il vicesindaco Maurizio Maggioni "Ringrazio Sanvito per i filmati che mi hanno toccato, soprattutto quando ho visto persone disabili scendere in campo. Lo sport non è solo per i normodotati, ma anche per chi ha uno svantaggio. Il GS San Zeno accoglie anche i non campioni, perché l'educazione dello sport è importante come l'educazione della scuola. Un grazie anche ai grandi, che devono essere d'esempio per i bambini e i ragazzi che si approcciano allo sport, soprattutto nello spirito. La condivisione e l'aggregazione, nonché il portare avanti le idee e le sofferenze dei propri compagni, è la cosa più importante".

Anche Don Giancarlo Cereda, parroco a San Zeno, ha parlato dell'importanza dello sport in ambito educativo e del legame indissolubile tra società e oratori. "Considero la pratica sportiva e la sua valenza educativa come strumento importante dell'oratorio e per l'oratorio. Tra le società sportive e l'oratorio non deve esserci una reciproca estraneità, ma devono procedere in modo sinfonico, insieme, altrimenti si fa a pezzi chi deve essere educato. Né la rivalità né la concorrenza possono essere obiettivi educativi, ma l'attenzione a ogni persona, vista nella sua dignità, e l'attenzione alla fratellanza, fondata sul rispetto dell'avversario e sulla non esasperazione dell'agonismo. Il desiderio di vincere fa parte della pratica sportiva e può essere di stimolo, ma l'agonismo non può diventare un essere contro l'altro, ma insieme all'altro, in una competizione leale e sincera. Le società sportive devono avere il loro progetto educativo, pienamente inserito e riconosciuto in quello dell'oratorio. Un buon progetto educativo non si accontenta di trasmettere una disciplina sportiva, ma deve educare alle fede e alla vita delle nuove generazioni".

Al centro Don Giancarlo e Giovanni Colombo presidente della Figc provinciale di Lecco

A seguire, presso l'Oratorio di San Giuseppe è avvenuto il taglio del nastro della mostra fotografica, che mostra per immagini la storia delle due sezioni. La serata si è conclusa con una torta e un rinfresco.
Giulia Melotti Garibaldi
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