Montevecchia: con l'Unitalsi Monza e Merate il corso per diventare clown col cuore grande
Niente giochi di prestigio, parrucca d'ordinanza o bretelle stravaganti al corso di primo livello di clownterapia, organizzato da Unitalsi Monza e Unitalsi Merate. Due giorni intensi per gli iscritti, in cui i formatori hanno puntato a far uscire il lato sensibile nascosto in ognuno dei partecipanti. Una ricerca interiore per riconoscere le proprie paure e rintracciare la felicità in uno sguardo reciproco.
I clown indossano una maschera, ma hanno anche un cuore sincero, specialmente quando percorrono le corsie di un ospedale o si recano in case famiglia o in case di riposo. «Il clown deve sapersi emozionare. Il suo naso rosso è il suo cuore offerto a tutti» ha spiegato il formatore Donato Calzino, dottore del sorriso e dell'ascolto, come ama appellarsi. Tra sabato e domenica il corso è stato ospitato a Montevecchia. Il gruppo è partito da Monza, dove è stato visitato il Centro Mamma Rita, che accoglie bambini in difficoltà. «Il primo incontro è stato il momento del "risveglio", facendo uscire il bambino che è dentro di loro» ha riassunto l'educatore.
I clown indossano una maschera, ma hanno anche un cuore sincero, specialmente quando percorrono le corsie di un ospedale o si recano in case famiglia o in case di riposo. «Il clown deve sapersi emozionare. Il suo naso rosso è il suo cuore offerto a tutti» ha spiegato il formatore Donato Calzino, dottore del sorriso e dell'ascolto, come ama appellarsi. Tra sabato e domenica il corso è stato ospitato a Montevecchia. Il gruppo è partito da Monza, dove è stato visitato il Centro Mamma Rita, che accoglie bambini in difficoltà. «Il primo incontro è stato il momento del "risveglio", facendo uscire il bambino che è dentro di loro» ha riassunto l'educatore.
M.P.