Lomagna: tutti a tavola per una pizza in compagnia e per conoscere l'autismo

I ragazzi e volontari di PizzAut

Non poteva esserci conclusione migliore al progetto di sensibilizzazione sul tema dell'autismo a Lomagna. Un pranzo conviviale da tutto esaurito presso la mensa scolastica delle elementari, sabato 14 aprile, in cui a servire ai tavoli sono stati i giovani che hanno preso parte alle attività dell'associazione milanese "PizzAut", l'allegra Armata Brancaleone, come si sono ribattezzati i suoi fondatori riconoscendosi nei protagonisti del film di Mario Monicelli.

Nico Acampora al microfono e sotto il parroco don Lorenzo


A mettere in moto i due momenti organizzati a Lomagna da Bibliocultura 2.0 sono stati i genitori di alcuni bambini con disturbi dello spettro autistico. Il primo appuntamento era stato venerdì 6 aprile [clicca QUI], un incontro con Luca Crippa, lo scrittore che ha dato sostanza ai pensieri di Andrea Antonello, un ventenne autistico di Castelfranco Veneto, con il libro "Baci a tutti". Con il pranzo di sabato, la comunità ha risposto positivamente al tentativo di avvicinamento e di inclusione sociale che è difficile da instaurare. Persone di tutte le età hanno aderito, accogliendo il messaggio insito all'iniziativa.


«Siamo onorati di avere qui come ospiti i ragazzi di PizzAut - ha introdotto la vice sindaca Emma Mantovani - È un'occasione per tutti noi per capire, conoscere e avere maggiore consapevolezza sull'autismo». Grazie al supporto degli educatori, i ragazzi vestiti di rosso sono stati divisi in due squadre, hanno preso dimestichezza con uno spazio nuovo apparecchiando le tavolate e hanno accolto i commensali.


A costituire l'associazione è stato Nico Acampora, padre di un bambino con disturbi dello spettro autistico. È stato lui a spiegare la motivazione del progetto partito esattamente un anno fa con due soli ragazzi, mentre ora ne conta già una decina di fissi, con 50 pasti serviti in giro per l'Italia durante degli eventi simili a quello di Lomagna. «Ci accorgiamo con i nostri occhi che stanno meglio, la loro autostima si alza, sono soddisfatti e recuperano dignità attraverso il lavoro. Dimostrano quello che sui libri non è scritto, cioè che possono lavorare. Un lavoro fatto di relazioni, sembra un paradosso» ha spiegato Acampora. In attesa di raggiungere l'obiettivo di 60 mila euro nella campagna di finanziamento (attualmente sono arrivati a circa 53 mila euro) per aprire un ristorante di inclusione sociale, si stanno allenando con attività di laboratorio una o due volte alla settimana e con servizi esterni per mettersi alla prova.


«Quale esperienza migliore se non provare sul campo» ha poi continuato Nico Acampora. Il parroco don Lorenzo ha inviato un abbraccio a tutti gli ospiti, augurando a PizzAut di raggiungere l'obiettivo prefissato con l'apertura di un locale nei dintorni. A chiusura del suo intervento, ha promesso di impegnarsi ad inserire i ragazzi con difficoltà all'interno dei gruppi del catechismo. Cristina, madre di Manuel, ha infatti sottolineato la difficoltà nel raggiungere l'inclusione del figlio tanto desiderata. Iperattivo e con una forte passione per la tecnologia, Manuel sta frequentando la terza elementare alla scuola potenziata di Cernusco Lombardone, dove il percorso di integrazione sta fornendo dei risultati positivi.


Quest'anno, per la prima volta, entra in mensa con i suoi compagni, per esempio. All'asilo andava a Montevecchia. A Lomagna quindi non è ancora molto conosciuto dai coetanei. Manuel ha però spedito un invito ai bambini di terza elementare per giocare insieme a casa sua. E alcuni hanno già accettato. «Una giornata come oggi qui in mensa è meravigliosa per Manuel. La nostra speranza è di organizzare a Lomagna dei laboratori specifici». È questo l'auspicio condiviso con Anna. Suo figlio Nicolò di cinque si trova ad affrontare problemi simili. Insieme – visto il successo del pranzo – vorrebbero adesso allargare il "contagio" di PizzAut con il supporto dei commercianti del paese. Tenere una teca nei negozi che spiega a fa conoscere il progetto di Nico Acampora e dei suoi ragazzi.
Marco Pessina
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