Merate: due (ex) studentesse del liceo Agnesi tra le 100 donne che hanno fatto cose eccezionali. Sono Monica Valli e Eva Ratti

"Donne come noi. 100 storie di italiane che hanno fatto cose eccezionali". Si intitola così il volume edito da Sperling&Kupfer che, in 314 pagine, racconta un universo rosa che si è fatto largo nel campo della medicina, dell'arte, delle scienze, della storia. Tante storie di fatica e impegno quotidiano, di traguardi raggiunti e mete sempre nuove da scoprire, di scoperte e risultati arrivati dopo anni di ricerche e studi. E tra queste 100 perle, ci sono anche due meratesi di nascita e di studio. Entrambe infatti hanno frequentato il liceo scientifico Maria Gaetana Agnesi, forgiando così i primi passi di una brillante carriera.

La dottoressa Monica Valli
A Monica Valli è dedicato il capitolo a pagina 94, "La spazzina dei cieli", inserito nella sezione "Donne di frontiera". 34 anni è nata a Lecco e cresciuta a Rovagnate. Ha fatto la spola con Merate per frequentare il liceo di Via dei Lodovichi "che ho scelto perché mi sembrava un ottimo istituto in grado di formare uno studente sia su materie umanistiche sia su materie scientifiche". Conseguita la laurea in Ingegneria Spaziale al Politecnico di Milano si è trasferita a Cadorago, in provincia di Como, dove lavora per la start-up D-Orbit come direttore di programmi. "Lo spazio mi è sempre piaciuto" racconta Monica nel libro "Alle medie (frequentate a Rovagnate) mi affascinava l'idea di studiare i pianeti e le stelle, quindi l'astrofisica in generale. Alle superiori mi attiravano anche filosofia e psicologia, ma poi mi sono orientata su fisica e ingegneria". A farle da guida in un universo prettamente maschile (varcata la soglia del Politecnico "eravamo una decina di ragazze in una classe di 150 persone"), ci sono state due docenti di grande fama: Rosetta Amalia Ercoli Finzi, pioniera delle missioni spaziali, e Michèle Lavagna, che l'ha seguita nel suo percorso. Monica, che durante il dottorato creava algoritmi da utilizzare a bordo dei satelliti per ricostruire con precisione la loro posizione in orbita, e ha studiato i lanciatori che servono per portare nello spazio qualsiasi materiale, ora si occupa di..detriti. Il programma che lei coordina in D-Orbit si occupa proprio di creare dispositivi che riportino sulla Terra strumenti e satelliti abbandonati nello spazio, non più in uso, dunque spazzatura. Da qui la sua definizione di essere "una spazzina dello spazio".



Eva Ratti ha 34 anni e il suo è un lavoro...nel lavoro. Si occupa infatti di collocare i "cervelli" nelle aziende che richiedono qualifiche di un certo livello e che altrimenti disperderebbero tempo ed energia nella ricerca del profilo necessario. Nata a Milano, Eva ha vissuto alla Cascina Ca' Bianca, sul confine tra Rovagnate e Olgiate, che le passava sulla porta, da quando
La dottoressa Eva Ratti
aveva un anno e mezzo e fino ai primi anni di università. Con Monica Valli ha frequentato le elementari e medie a Rovagnate e poi ho scelto lo scientifico "in terza media mi ero già messa in mente che da grande volevo studiare le stelle". E' stata poi la volta dell'Agnesi che diventa non solo il riferimento scolastico ma anche il punto di incontro con gli amici, raggiunto in motorino. "Credo che l'Agnesi sia stata un'ottima scuola, che mi ha lasciato molto a livello di cultura generale, oltre che di rapporti umani. In particolare ringrazio la professoressa Liliana Gamberale di storia dell'arte: ogni volta che mi trovo in una città d'arte e mi accorgo di avere ancora le chiavi di lettura che lei mi ha dato per capire quello che mi circonda". All'età di 23 anni con la famiglia si trasferisce a Bosisio Parini e, mentre i genitori tornano in Sardegna, terra di origine della madre, dopo l'Olanda Eva vive a Sirtori e compra casa a Missaglia "per rimanere nel Parco del Curone. È stato bello vivere all'estero per un po' di tempo, mi ha aperto gli occhi in tanti modi, ma al momento sono contenta di aver ritrovato le mie radici". In Olanda Eva fa l'astrofisica, avendo coniugato l'anima romantica, con una madre insegnante di lettere, e quella scientifica, con il papà matematico. Ma il richiamo delle radici è forte e così decide di tornare in Italia dove però si trova davanti un muro. "La totale mancanza di assistenza per chi un background come il mio" racconta nel libro "Nell'ufficio di collocamento il dottorato di ricerca non compariva neanche nel menù a tendina dei moduli da compilare! E le agenzie non trattavano "profili alti". Ad un certo punto Eva incrocia un vecchio amico d'infanzia, direttore di un consorzio di imprese che si occupa di mettere in contatto il mondo accademico con quello delle imprese. Eva e Gualtiero Cortellini si concentrano sull'obiettivo di far parlare questi due universi, il classico incontro domanda e offerta, e nel 2014 nasce "Find Your Doctor", team composto da 10 tra ricercatori e imprenditori che raccolgono richieste, creano profili e una volta incrociate le compatibilità riescono a portare a una assunzione o a una consulenza del candidato. In tre anni il progetto ha raccolto 1800 iscrizioni tra chimici, programmatori e ora il team punta a coinvolgere gli umanisti, per valorizzare un profilo le cui conoscenze potrebbero spaziare in ambiti vasti e, ad ora, impensabili.
S.V.
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