Merate: se la Lega e i nuovi forzisti se le danno di santa ragione, il 2019 sarà la volta buona per la sinistra?
Caro direttore
torno a chiederti un po' di spazio perché le elezioni di inizio mese hanno regalato varie occasioni per riflettere, soprattutto se calate nella dimensione meratese. Riflettere fa sorgere domande. Non volermene se nel mio breve scritto ne troverai alcune. I componenti della giunta Massironi, che amministra Merate, rientrati in Forza Italia alla chetichella mi pare stiano continuando a creare scandalo. Ho letto il vostro articolo sul consiglio comunale di venerdì scorso e non posso non concordare con Panzeri e Robbiani quando pretendono che i neoforzisti si dimettano o si siedano tra i banchi della minoranza. Ricordiamo tutti che una delle tante mosse furbe in campagna elettorale nel 2014 fu quella di togliersi di dosso la casacca del partito e di spacciarsi agli occhi dei cittadini-votanti, come soggetti liberi da riferimenti politici. E ora? Ora come niente fosse Vivenzio, Casaletto e Spezzaferri sono tornati a militare nel partito di Berlusconi. Robbiani sul tuo giornale gliele ha suonate a dovere al suo ex vicesindaco. Ma non c'entra più lo spirito di vendetta. Concentrato com'è sul suo prestigioso lavoro, il leghista Robbiani non ha alcuna voglia, secondo me, di sfidare nessuno. Però è persona coerente e non tollera atteggiamenti opportunistici. Ma allora vien da chiedersi: questi signori, nel 2014, si separarono perché Robbiani era apparso un sindaco/personaggio troppo ingombrante o piuttosto aveva ragione quest'ultimo a defilarsi anziché rifare una giunta con persone così poco affidabili? Alla luce dei recenti accadimenti vince Robbiani due a zero a tavolino. E tra un anno cosa accadrà? Massironi, uomo del fare, in questi 4 anni da sindaco ha dimostrato di preferire il fai da te piuttosto che piegarsi a condividere con i suoi della giunta le singole scelte amministrative. Tanto più quando ha capito di aver composto una giunta con elementi bravi a parole e ad autoincensarsi sui social networks ma poco inclini a rimboccarsi le maniche. E questo genera invidie e non agevola l'unità del gruppo, soprattutto quando in gruppo ci sono uomini come Vivenzio che non amano essere scavalcati, nemmeno quando o li si scavalca oppure il lavoro si accumula e non va avanti. E il nervosismo dell'ex vice sindaco la dice lunga sui rapporti ormai incrinati all'interno della giunta. E penso in particolare con il sindaco. Solo che il lavoro di Sindaco è impegnativo e la tentazione di un secondo mandato è molto ma molto poco allettante per l'Andrea di Sartirana. D'altra parte se Robbiani continua a cannoneggiare e Panzeri imperversa con mozioni di sfiducia e interrogazioni sarà difficile che il centrodestra trovi qualche elemento di contatto da qui a un anno. Che il 2019 sia la volta buona per il centrosinistra? Oppure scenderà in campo una persona nuova, che possa ricomporre il mosaico del centrodestra? Mi auguro non sia un riciclato delle ultime due consiliature. Spero vivamente in una giovane donna.
Grazie per l'attenzione
torno a chiederti un po' di spazio perché le elezioni di inizio mese hanno regalato varie occasioni per riflettere, soprattutto se calate nella dimensione meratese. Riflettere fa sorgere domande. Non volermene se nel mio breve scritto ne troverai alcune. I componenti della giunta Massironi, che amministra Merate, rientrati in Forza Italia alla chetichella mi pare stiano continuando a creare scandalo. Ho letto il vostro articolo sul consiglio comunale di venerdì scorso e non posso non concordare con Panzeri e Robbiani quando pretendono che i neoforzisti si dimettano o si siedano tra i banchi della minoranza. Ricordiamo tutti che una delle tante mosse furbe in campagna elettorale nel 2014 fu quella di togliersi di dosso la casacca del partito e di spacciarsi agli occhi dei cittadini-votanti, come soggetti liberi da riferimenti politici. E ora? Ora come niente fosse Vivenzio, Casaletto e Spezzaferri sono tornati a militare nel partito di Berlusconi. Robbiani sul tuo giornale gliele ha suonate a dovere al suo ex vicesindaco. Ma non c'entra più lo spirito di vendetta. Concentrato com'è sul suo prestigioso lavoro, il leghista Robbiani non ha alcuna voglia, secondo me, di sfidare nessuno. Però è persona coerente e non tollera atteggiamenti opportunistici. Ma allora vien da chiedersi: questi signori, nel 2014, si separarono perché Robbiani era apparso un sindaco/personaggio troppo ingombrante o piuttosto aveva ragione quest'ultimo a defilarsi anziché rifare una giunta con persone così poco affidabili? Alla luce dei recenti accadimenti vince Robbiani due a zero a tavolino. E tra un anno cosa accadrà? Massironi, uomo del fare, in questi 4 anni da sindaco ha dimostrato di preferire il fai da te piuttosto che piegarsi a condividere con i suoi della giunta le singole scelte amministrative. Tanto più quando ha capito di aver composto una giunta con elementi bravi a parole e ad autoincensarsi sui social networks ma poco inclini a rimboccarsi le maniche. E questo genera invidie e non agevola l'unità del gruppo, soprattutto quando in gruppo ci sono uomini come Vivenzio che non amano essere scavalcati, nemmeno quando o li si scavalca oppure il lavoro si accumula e non va avanti. E il nervosismo dell'ex vice sindaco la dice lunga sui rapporti ormai incrinati all'interno della giunta. E penso in particolare con il sindaco. Solo che il lavoro di Sindaco è impegnativo e la tentazione di un secondo mandato è molto ma molto poco allettante per l'Andrea di Sartirana. D'altra parte se Robbiani continua a cannoneggiare e Panzeri imperversa con mozioni di sfiducia e interrogazioni sarà difficile che il centrodestra trovi qualche elemento di contatto da qui a un anno. Che il 2019 sia la volta buona per il centrosinistra? Oppure scenderà in campo una persona nuova, che possa ricomporre il mosaico del centrodestra? Mi auguro non sia un riciclato delle ultime due consiliature. Spero vivamente in una giovane donna.
Grazie per l'attenzione
Matrix