Merate: le lacrime di Lorenzo Ferrario, 29 anni, al transito del 'suo' satellite. Brillante ingegnere con la testa...nello spazio
L'emozione più grande che gli ha fatto pure versare parecchie lacrime non è stata quando la rivista Forbes gli ha comunicato ufficialmente di essere stato scelto tra i 30 migliori under 30 nel campo dell'innovazione tecnologica su 34 paesi europei presi in considerazione.
No, quel "groppo" in gola poi sfociato in un pianto di gioia e anche di tensione ormai stemperata, gli si è formato quando il "suo" satellite partorito e "impacchettato" in Italia, portato a Malpensa con un corriere e poi spedito in India, gli è passato sopra la testa. "Quando abbiamo puntato le antenne calcolando il momento del passaggio" ha raccontato Lorenzo nel corso della conferenza organizzata venerdì sera a Merate, dall'associazione Cambiamenti e dalla Semina "e abbiamo sentito il classico beep-beep, abbiamo provato un'emozione fortissima. E alla fine del transito, durato una decina di minuti, ci siamo messi a piangere. Ecco questa era una cosa che non pensavo che il mio lavoro di ingegnere mi avrebbe portato a fare, a emozionarmi al punto di piangere". Dopo tre anni di allenamento e lavoro sulla loro piccola creatura, Lorenzo e il suo team in una manciata di minuti hanno ricevuto la soddisfazione più piena e l'appagamento più gratificante per le ore di studio e le notti insonni profuse in questo progetto.
Classe 1989, Lorenzo anagraficamente è di Olgiate ma in realtà, è proprio il caso di dirlo, è ... un uomo dello spazio. Non solo perchè da piccolo sognava di fare l'astronauta ma perchè ora vive di spazio e nello spazio, immergendosi quotidianamente in calcoli, studi, proiezioni, progetti, aspettative.
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Una carriera di studi velocissima e brillante, che lo ha portato a specializzarsi e fare esperienza in America e poi decidere di tornare in Italia per fare parte di una start-up, partita con 4 under 30, e ora a quota 50 dipendenti, con sede a Fino Mornasco, che è riuscita in un'impresa ardua e rara: creare un satellite da zero e lanciarlo nello spazio. Davanti a un pubblico, non particolarmente nutrito, ma variegato per età e ruoli, Lorenzo ha cercato di spiegare in maniera semplice il suo lavoro, fatto di ricerche, prove, concetti, esperimenti, prototipi, test e possibile solo grazie a un team qualificato e motivato che negli anni è cresciuto, migliorandosi.
D-Orbit, l'azienda per la quale Lorenzo lavora, si sta ora "specializzando" nel settore del...trasporto nello spazio che consente ai satelliti più piccoli, agganciati sul "razzo" che se ne va in orbita trasportando gli altri minori, di poter percorrere poi in autonomia l'ultimo miglio e raggiungere il luogo prescelto per le ricerche. Viaggi costosissimi, non alla portata di tutte le aziende, che grazie all'idea di D-Orbit di fare da "taxi" possono concretizzarsi.
L'Italia, terzo paese al mondo ad avere lanciato un satellite nello spazio, dopo Usa e Urss, è una patria di ingegno e intelletto. Lorenzo ne è convinto e nel corso della conferenza, a dispetto di quanto storie di fughe quotidiane di cervelli o di malascuola ci raccontano, lo ha ribadito più volte. "La nostra università è un'eccellenza, con un ottimo rapporto tra qualità/prezzo che altri Paesi si sognano" ha raccontato "il problema è il sistema Italia che non c'è, dove le imprese si fanno le scarpe l'un con l'altra e dove le aziende come la nostra hanno potuto investire solo grazie ai privati".
Un euro investito nello spazio, ne riporta 7 sulla Terra. Se le ricerche e i progetti sviluppati da D-Orbit e da professionisti come Lorenzo sono anzitutto un orgoglio, non da meno i risultati che hanno ricadute concrete e quotidiane: dalle previsioni meteo possibili solo con i satelliti all'utilizzo dei navigatori, passando per le partite trasmesse via satellite fino ai provider internet.
Le applicazioni di questi studi, che si concretizzano in progetti, sono dunque molteplici: economia, ambiente, scienza, meteorologia, medicina. Una scommessa, quella di Lorenzo tornato in Italia nonostante lusinghiere proposte dall'estero, che ha trovato la sua piena vittoria nel beep-beep del satellite passato sopra la sua testa e che ora è un trampolino di lancio, per nuovi traguardi...dove se non nello spazio?
Lorenzo durante la conferenza e, sotto, in un'immagine premonitrice del suo futuro
No, quel "groppo" in gola poi sfociato in un pianto di gioia e anche di tensione ormai stemperata, gli si è formato quando il "suo" satellite partorito e "impacchettato" in Italia, portato a Malpensa con un corriere e poi spedito in India, gli è passato sopra la testa. "Quando abbiamo puntato le antenne calcolando il momento del passaggio" ha raccontato Lorenzo nel corso della conferenza organizzata venerdì sera a Merate, dall'associazione Cambiamenti e dalla Semina "e abbiamo sentito il classico beep-beep, abbiamo provato un'emozione fortissima. E alla fine del transito, durato una decina di minuti, ci siamo messi a piangere. Ecco questa era una cosa che non pensavo che il mio lavoro di ingegnere mi avrebbe portato a fare, a emozionarmi al punto di piangere". Dopo tre anni di allenamento e lavoro sulla loro piccola creatura, Lorenzo e il suo team in una manciata di minuti hanno ricevuto la soddisfazione più piena e l'appagamento più gratificante per le ore di studio e le notti insonni profuse in questo progetto.
Classe 1989, Lorenzo anagraficamente è di Olgiate ma in realtà, è proprio il caso di dirlo, è ... un uomo dello spazio. Non solo perchè da piccolo sognava di fare l'astronauta ma perchè ora vive di spazio e nello spazio, immergendosi quotidianamente in calcoli, studi, proiezioni, progetti, aspettative.
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Una carriera di studi velocissima e brillante, che lo ha portato a specializzarsi e fare esperienza in America e poi decidere di tornare in Italia per fare parte di una start-up, partita con 4 under 30, e ora a quota 50 dipendenti, con sede a Fino Mornasco, che è riuscita in un'impresa ardua e rara: creare un satellite da zero e lanciarlo nello spazio. Davanti a un pubblico, non particolarmente nutrito, ma variegato per età e ruoli, Lorenzo ha cercato di spiegare in maniera semplice il suo lavoro, fatto di ricerche, prove, concetti, esperimenti, prototipi, test e possibile solo grazie a un team qualificato e motivato che negli anni è cresciuto, migliorandosi.
D-Orbit, l'azienda per la quale Lorenzo lavora, si sta ora "specializzando" nel settore del...trasporto nello spazio che consente ai satelliti più piccoli, agganciati sul "razzo" che se ne va in orbita trasportando gli altri minori, di poter percorrere poi in autonomia l'ultimo miglio e raggiungere il luogo prescelto per le ricerche. Viaggi costosissimi, non alla portata di tutte le aziende, che grazie all'idea di D-Orbit di fare da "taxi" possono concretizzarsi.
Il riconoscimento tributato a Lorenzo dal sindaco di Olgiate, Giovanni Battista Bernocco
L'Italia, terzo paese al mondo ad avere lanciato un satellite nello spazio, dopo Usa e Urss, è una patria di ingegno e intelletto. Lorenzo ne è convinto e nel corso della conferenza, a dispetto di quanto storie di fughe quotidiane di cervelli o di malascuola ci raccontano, lo ha ribadito più volte. "La nostra università è un'eccellenza, con un ottimo rapporto tra qualità/prezzo che altri Paesi si sognano" ha raccontato "il problema è il sistema Italia che non c'è, dove le imprese si fanno le scarpe l'un con l'altra e dove le aziende come la nostra hanno potuto investire solo grazie ai privati".
Un euro investito nello spazio, ne riporta 7 sulla Terra. Se le ricerche e i progetti sviluppati da D-Orbit e da professionisti come Lorenzo sono anzitutto un orgoglio, non da meno i risultati che hanno ricadute concrete e quotidiane: dalle previsioni meteo possibili solo con i satelliti all'utilizzo dei navigatori, passando per le partite trasmesse via satellite fino ai provider internet.
Le applicazioni di questi studi, che si concretizzano in progetti, sono dunque molteplici: economia, ambiente, scienza, meteorologia, medicina. Una scommessa, quella di Lorenzo tornato in Italia nonostante lusinghiere proposte dall'estero, che ha trovato la sua piena vittoria nel beep-beep del satellite passato sopra la sua testa e che ora è un trampolino di lancio, per nuovi traguardi...dove se non nello spazio?
Saba Viscardi