ASST: percorso formativo per sostenere le ragioni della vita
Al primo incontro dedicato ai docenti, che si è svolto lo scorso 15 febbraio in Sala Don Ticozzi a Lecco, hanno preso parte circa tredici scuole del territorio alcune delle quali "ferite" dal suicidio di un proprio alunno. Il prossimo appuntamento, fissato per giovedì 22 Marzo alle ore 20.30 presso l'Aula Bo.7 (Edificio 09-piano 0) del Politecnico di Lecco, si rivolgerà invece ai genitori, i quali saranno aiutati ad intercettare e decifrare il pensiero di morte negli adolescenti e soprattutto ad aiutare i propri figli ad affidarsi ad interlocutori adeguati affinché tale pensiero, qualora fosse presente, non si trasformi in un vero e proprio progetto suicidale. In quell'occasione prenderanno parola l'Avv. M. Rossi, Presidente dell'Associazione Patrizia Funes, il Dr. Antonio Piotti, filosofo e psicoterapeuta del Minotauro di Milano che da molti anni si occupa di questa tematica, e la Dott.ssa Marina Zabarella, della Struttura Complessa di Neuropsichiatria per l'Infanzia e l'adolescenza (SC-NPIA) dell' ASST di Lecco.
Il terzo ed ultimo appuntamento del ciclo di incontri, infine, si terrà il 19 Aprile alle ore 15 presso l'Aula Magna dell'Istituto Bovara di Lecco e sarà rivolto ai ragazzi di tutte le scuole superiori della Provincia di Lecco. Interverranno come relatori, oltre ai già citati Avv. M. Rossi e Dr. Antonio Piotti, anche la Dr.ssa Roberta Invernizzi, psicologa della SC-NPIA dell'ASST di Lecco.
"In Italia il suicidio è la seconda causa di morte fra i giovani maschi e la terza fra le femmine e la Provincia di Lecco negli ultimi anni ha dovuto assistere alla scomparsa di un numero significativo di adolescenti che si sono tolti la vita" - spiega il Dr. Ottaviano Martinelli, Direttore della SC-NPIA dell'ASST di Lecco -. "Il nostro Servizio - continua il Dr. Martinelli - ha intercettato nel 2016 ben 29 ragazzi, su un totale di 274 in carico, attraversati dal pensiero della morte volontaria o che avevano già fatto uno o più tentativi di suicidio. Il dato 2017, attualmente in corso di elaborazione, indica come tale numero sia purtroppo in crescita, in linea con i dati nazionali ed internazionali. E' evidente che non possiamo più rimandare la domanda sul senso della vita che i ragazzi stanno ponendo in modo così radicale, una domanda di cui tutta la società deve coraggiosamente decidere di farsi carico".