Merate, un genitore: mia figlia ''esclusa'' dal liceo Agnesi, iscritta altrove. La scuola: ''Numeri e classi sono bloccati''
Sono il padre di una ragazza di 13 anni che il prossimo anno frequenterà la prima liceo.
Ho iscritto mia figlia, online come prassi, al liceo Agnesi di Merate, nello specifico nel l'indirizzo linguistico, selezionando come scelta la lingua spagnola, lingua da mia figlia già studiata durante i tre anni di scuola secondaria di primo grado.
Il liceo infatti prevede come prima lingua l'inglese, come seconda il tedesco e garantisce lo studio della terza lingua a scelta tra francese e spagnolo.
Di certo non avrei immaginato che a mia figlia non sarebbe stato garantito il diritto di studiare la lingua da lei scelta e in cui sta ottenendo, scolasticamente parlando, dei buoni risultati.
Purtroppo invece, la scuola mi comunica, a distanza di circa 10 giorni dalla chiusura iscrizioni (6 febbraio) che c'è un esubero di alunni che hanno scelto la lingua spagnola e che quindi stanno cercando di spostare alcuni alunni sulla classe di francese. L'esubero e' di sei studenti.
Ribadisco che non sono disposta a cambiare lingua, quindi mi avvisano che a breve ci sarà l'estrazione dei nominativi degli alunni che passeranno alla classe di francese.
Ovviamente rimango deluso e preoccupato, lunedì 19 febbraio, dopo una mia telefonata, mi viene comunicato che l'estrazione verrà fatta solo sugli studenti fuori provincia e che il numero si e' ridotto a due alunni da passare alla classe di francese.
Rimango negativamente stupito della situazione, perche' estrarre solo tra i ragazzi fuori provincia?
Non so più cosa sperare, desidero che mia figlia entri in quella scuola che reputo valida ed anche per me comoda, visto che lavoro a meno di 5 minuti da questa, ma il biglietto da visita che mi stanno presentando non è dei migliori.
Mercoledì 21 febbraio all'interno della presidenza, con un gruppo di genitori in trepida attesa, avviene l'estrazione di due nominativi su nove tra i ragazzi fuori provincia, ovviamente tra i due c' è anche quello di mia figlia.
Mi viene detto che è il provveditorato di Lecco ad obbligare la scuola a dare priorità ai ragazzi della provincia e che la scuola non ha alcuna responsabilità.
Il metodo di selezione mi sembra, pero',quanto mai discutibile, trovandosi Merate a pochissima distanza da due altre province, quella di Bergamo e quella di Monza Brianza, nel 2018, poi ,fare queste distinzioni tra paesi confinanti lo trovo veramente assurdo e ridicolo.
Non vedo la difficoltà di inserire 2 persone in una classe di 29, ma mi viene spiegato che qualche posto rimane libero per eventuali ripetenti.
Sentito, a posteriori, il provveditorato della provincia di Lecco mi viene detto che il provveditorato si pronuncia solo in merito alla formazione o meno delle classi ma non interviene in merito alle questioni strettamente connesse con l'attività didattica ,e che quindi non ha voce in capitolo sulla decisione o meno di favorire gli studenti della provincia sulla scelta della lingua: la scelta e' solo della singola scuola.
Questa e' stata un'ulteriore conferma della poca trasparenza della scuola nei nostri confronti.
Mi chiedo, inoltre, quando inizieremo a prendere in considerazione il merito dei nostri ragazzi e non decidere il loro futuro con un'estrazione al lotto.
Avrei trovato più corretto tenere conto della seconda lingua straniera studiata alle medie , garantendo una certa continuità, o eventualmente considerare i voti raggiunti dai ragazzi nel loro percorso scolastico fin qui raggiunto.
Inoltre, se questi sono i metodi di selezione degli studenti, e' giusto che vengano detti in origine, durante gli open day o pubblicandoli sul sito della scuola e non è corretto conoscerli a posteriori.
Avendo perso ormai la fiducia nei confronti del liceo in merito, abbiamo preferito iscrivere mia figlia in un'altra scuola, ovviamente con tutto il disagio di dover cambiare scuola in poco tempo e dovendo limitare le nostre scelte sulle poche scuole libere rimaste.
Ma come potersi fidare di una scuola che utilizza metodi di discriminazione nei confronti dei suoi ragazzi?
Il liceo infatti prevede come prima lingua l'inglese, come seconda il tedesco e garantisce lo studio della terza lingua a scelta tra francese e spagnolo.
Di certo non avrei immaginato che a mia figlia non sarebbe stato garantito il diritto di studiare la lingua da lei scelta e in cui sta ottenendo, scolasticamente parlando, dei buoni risultati.
Purtroppo invece, la scuola mi comunica, a distanza di circa 10 giorni dalla chiusura iscrizioni (6 febbraio) che c'è un esubero di alunni che hanno scelto la lingua spagnola e che quindi stanno cercando di spostare alcuni alunni sulla classe di francese. L'esubero e' di sei studenti.
Ribadisco che non sono disposta a cambiare lingua, quindi mi avvisano che a breve ci sarà l'estrazione dei nominativi degli alunni che passeranno alla classe di francese.
Ovviamente rimango deluso e preoccupato, lunedì 19 febbraio, dopo una mia telefonata, mi viene comunicato che l'estrazione verrà fatta solo sugli studenti fuori provincia e che il numero si e' ridotto a due alunni da passare alla classe di francese.
Rimango negativamente stupito della situazione, perche' estrarre solo tra i ragazzi fuori provincia?
Non so più cosa sperare, desidero che mia figlia entri in quella scuola che reputo valida ed anche per me comoda, visto che lavoro a meno di 5 minuti da questa, ma il biglietto da visita che mi stanno presentando non è dei migliori.
Mercoledì 21 febbraio all'interno della presidenza, con un gruppo di genitori in trepida attesa, avviene l'estrazione di due nominativi su nove tra i ragazzi fuori provincia, ovviamente tra i due c' è anche quello di mia figlia.
Mi viene detto che è il provveditorato di Lecco ad obbligare la scuola a dare priorità ai ragazzi della provincia e che la scuola non ha alcuna responsabilità.
Il metodo di selezione mi sembra, pero',quanto mai discutibile, trovandosi Merate a pochissima distanza da due altre province, quella di Bergamo e quella di Monza Brianza, nel 2018, poi ,fare queste distinzioni tra paesi confinanti lo trovo veramente assurdo e ridicolo.
Non vedo la difficoltà di inserire 2 persone in una classe di 29, ma mi viene spiegato che qualche posto rimane libero per eventuali ripetenti.
Sentito, a posteriori, il provveditorato della provincia di Lecco mi viene detto che il provveditorato si pronuncia solo in merito alla formazione o meno delle classi ma non interviene in merito alle questioni strettamente connesse con l'attività didattica ,e che quindi non ha voce in capitolo sulla decisione o meno di favorire gli studenti della provincia sulla scelta della lingua: la scelta e' solo della singola scuola.
Questa e' stata un'ulteriore conferma della poca trasparenza della scuola nei nostri confronti.
Mi chiedo, inoltre, quando inizieremo a prendere in considerazione il merito dei nostri ragazzi e non decidere il loro futuro con un'estrazione al lotto.
Avrei trovato più corretto tenere conto della seconda lingua straniera studiata alle medie , garantendo una certa continuità, o eventualmente considerare i voti raggiunti dai ragazzi nel loro percorso scolastico fin qui raggiunto.
Inoltre, se questi sono i metodi di selezione degli studenti, e' giusto che vengano detti in origine, durante gli open day o pubblicandoli sul sito della scuola e non è corretto conoscerli a posteriori.
Avendo perso ormai la fiducia nei confronti del liceo in merito, abbiamo preferito iscrivere mia figlia in un'altra scuola, ovviamente con tutto il disagio di dover cambiare scuola in poco tempo e dovendo limitare le nostre scelte sulle poche scuole libere rimaste.
Ma come potersi fidare di una scuola che utilizza metodi di discriminazione nei confronti dei suoi ragazzi?
Lettera firmata

Un calo che ha interessato un po' tutti gli istituti della provincia di questo indirizzo e che ha portato così a formare 3 classi da 27 alunni per lo scientifico, 2 classi da 31 per le scienze applicate, 2 classi del linguistico da 30 studenti, con seconda lingua spagnolo, e 27 unità, con seconda lingua francese. Numeri al limite per quanto riguarda le nuove iscrizioni, in quanto va tenuto conto anche di eventuali ripetenti che occuperanno ancora gli stessi banchi. Da 9 classi prime, dunque, l'istituto meratese è passato a 7. Non senza dolori. Perchè a causa dei numeri "contingentati" stabiliti dal ministero alcuni ragazzi non sono stati accettati e le loro domande respinte, proprio come il caso raccontato dal genitore nella lettera sopra riportata. Ma come funziona tale procedimento? All'atto dell'iscrizione nella scuola superiore, il ragazzo deve indicare due istituti. Ogni ente, poi, ricevute tutte le domande, in caso di "esuberi" per determinati indirizzi applica dei criteri "preferenziali", tra cui il paese di residenza (che è chiaramente un parametro che fornisce un punteggio in più). Nel caso in cui i posti siano già tutti occupati, allo studente viene proposto un riorientamento ad altro indirizzo all'interno della stessa scuola . Se la proposta non viene accettata dalla famiglia, la scuola è tenuta, secondo la normativa, a smistare la domanda presso il secondo istituto indicato sulla domanda di iscrizione; quest'anno è accaduto, in diverse scuole, che pure la seconda opzione fosse già satura. E quindi la famiglia si trova a dover cercare una terza scuola, un ripiego che, da quanto fanno sapere da Via dei Lodovichi, non ha riguardato pochi casi ( in particolare per il liceo scientifico con opzione scienze applicate) e chiaramente ha messo in difficoltà non solo l'utenza ma lo stesso corpo docente, di certo non felice di dover dire un "no" alle legittime inclinazioni di studio di un giovane. "Il caso indicato nella lettera si riferisce ad una studentessa iscritta alla classe di linguistico con seconda lingua spagnolo: il Liceo ha ricevuto un numero di domande per spagnolo tale da non consentire la formazione di due classi ( 36 domande), ma una sola con alcune unità in esubero" hanno spiegato dall'istituto "Pertanto la scuola ha proceduto prima con il reindirizzo di alcuni studenti alla classe con seconda lingua francese (per la quale vi erano ancora posti liberi) e in seguito - a causa del numero ancora troppo elevato per la formazione di una classe prima- al sorteggio fra gli studenti provenienti da fuori provincia (visto che i criteri individuati dalla scuola prevedono la priorità di iscrizione per gli studenti che risiedono nella provincia di Lecco) . Tra gli alunni estratti a sorte si è trovata la studentessa in questione, la cui famiglia non ha accettato tale esito, preferendo iscriverla ad altra scuola". Il problema, però, è a monte, in quanto è il provveditorato che, in base alle iscrizioni, assegna il numero di classi e la loro massima capienza che deve tenere conto non solamente delle nuove leve ma anche dei ripetenti, prevedendo dunque dei posti di riserva. La scuola si deve adeguare ai vincoli numerici imposti e da lì far quadrare il tutto. L'impossibilità a fare classi articolate (differenziando così le ore in base alle materie e consentendo ai ragazzi di frequentare i corsi prescelti) ha portato a una selezione a comparti stagni di chi ammettere o meno, in base appunto ai numeri forniti dall'alto e alle discrezionalità applicate, come da regolamento, dall'istituto. A ricaduta, infine, a risentirne c'è anche l'organico del corpo docente che, visti i numeri ridotti, rischia di obbligare a trasferimenti in altre sedi.
S.V.