Accadeva 30 anni fa/64: la terribile stagione dei sequestri di persona, 13 anni 15 rapimenti. E qualcuno non è più tornato
Ed ecco la cronaca di una stagione terribile, una sequenza temporale di cui ai giorni nostri si è persa la memoria. E invece sarebbe bene tenerla viva. Perché qualcuno non è più tornato e gli altri mai sono riusciti a dimenticare.
16 ottobre 1974. Giovani Stucchi, 30 anni, industriale di Olginate viene sequestrato davanti al cancello della propria abitazione. Sposato e padre di due figli, nonostante il pagamento di 250 milioni di lire non ha più fatto ritorno a casa. Gli investigatori dissero all'epoca che sicuramente il rapito era stato trasferito in Calabria.
20 gennaio 1975. Ettore Felice Agrati, 52 anni, industriale di Veduggio viene rapito nei pressi della propria abitazione. Il rilascio avviene poco più di due mesi dopo e secondo le fonti dell'epoca fu pagato un riscatto di circa cinque miliardi di lire.
5 febbraio 1975. Paolo Testori, 20 anni studente, sparisce nel nulla ma gli inquirenti non hanno dubbi: si tratta di sequestro di persona. Le indagini procedono spedite e i carabinieri fanno irruzione in una villa di Casatenovo dove il giovane era stato nascosto. Una folla minacciosa si raduna nei pressi della villa e i militari a stento riescono a sottrarre i rapitori al linciaggio.
19 aprile 1977. Maurizio Colombo, 22 anni di Imbersago, figlio di Carlo, nipote di Felice, già presidente del Milan, viene sequestrato a Vimercate. Il rapimento durerà tre settimane. Il giovane fu rilasciato a Bologna. Nessuna notizia circa l'eventuale riscatto pagato.
23 aprile 1977. Francesco Sella, 62 anni, industriale di Airuno viene sequestrato dall'anonima all'interno del circolo "Enal" di via Statale, dove stava giocando a carte. Nella sparatoria finisce ucciso un commerciante che passava di lì per caso. Sella non ha più fatto ritorno a casa. Nel febbraio dell'84 i giudici della Corte d'Assise di Como condannarono all'ergastolo tre componenti della cosiddetta "banda dei caprai". Ma nessuna traccia del corpo della povera vittima.
8 novembre 1977. Piero Fiocchi, 48 anni, contitolare dell'azienda Fiocchi munizioni di Lecco (ex senatore del Partito Liberale) viene sequestrato con inaudita ferocia e tenuto prigioniero per sei mesi incatenato a una brandina. Viene liberato a Assago. Si disse che la famiglia aveva pagato un miliardo di lire per riaverlo.
30 gennaio 1978. Elena Corti, 13 anni sequestrata davanti alla propria abitazione di lecco. La prigionia durerà ben 104 giorni.
16 dicembre 1978. Cesare Spinelli, 13 anni, figlio di un piccolo imprenditore di Barzago finisce nelle mani dell'anonima. Sarà rilasciato un mese dopo, dietro pagamento di un riscatto mai precisato.
Dicembre 1979. Emilia Mosca, 53 anni farmacista di Besana Brianza, liberata il 26 febbraio 1980 si ritiene dietro pagamento di un riscatto. Per i carabinieri il covo era nel meratese. Ma non fu mai trovato. E neppure i rapitori furono mai identificati.
15 aprile 1980. Adelmo Fossati, nonostante il pagamento di una prima tranche, fu rinvenuto sepolto nel giardino di una villa di Missaglia il 25 luglio 1980. Secondo gli investigatori il commerciante fu dapprima portato in un appartamento di Cologno e poi trasferito nella villa di Missaglia dove morì forse a seguito dei troppi narcotici somministratigli dai rapitori.
1 dicembre 1982. Davide Agrati ha appena 8 anni ma i rapitori lo sequestrano sotto gli occhi della madre e lo trasferiscono su un'alfetta con le false insegne della GDF. Sarà liberato 33 giorni dopo a Lezzeno grazie ad una irruzione dei carabinieri nella villetta trasformata in carcere per il piccolo.
11 gennaio 1984. Emilia Gandola viene bloccata dall'anonima davanti alla villa di casa a Lecco in rione San Giovanni. Ma il colpo non passa inosservato, le forze dell'ordine scatenano subito la caccia e la donna viene liberata poche ore dopo in zona Calolziocorte.
13 ottobre 1984. Giorgio Riva, industriale lecchese viene sequestrato in Sardegna mentre è a casa di un amico avvocato anche lui di Lecco, probabilmente il vero obiettivo dei banditi. Accortisi dell'errore l'ostaggio viene liberato 48 ore più tardi.