Olgiate: il Coni sale in cattedra. Lo sport come strumento di crescita e di felicità

Una conferenza all'insegna dello sport giovanile e del ruolo degli allenatori e dei genitori quella che si è tenuta nella serata di venerdì 23 febbraio nella Sala Civica di Viale Sommi Picenardi ad Olgiate Molgora, organizzata dal C.O.N.I. con il Patrocinio del Comune di Olgiate Molgora. Il seminario, intitolato "QUANDO LO SPORT DIVENTA D'ECCELLENZA. La crescita personale e sportiva attraverso le figure di riferimento per l'atleta", ha permesso alla cittadinanza, ai genitori e agli allenatori dei centri C.O.N.I. di avvicinarsi con un approccio psicologico alla tematica delle figure che ruotano attorno alla vita del bambino, affinchè questi possa essere un'atleta d'eccellenza non solo in campo sportivo ma anche dal punto di vista personale.

Da sinistra Alessandro Colombo, Sandro Bonacina, l'assessore Paola Colombo, Vera Sala, lo psicologo Matteo Vagli.


In apertura alla serata, tenuta dal relatore Matteo Vagli, psicologo dello sport specializzato in psicologia del benessere, sono intervenuti Paola Colombo, assessore alle tematiche giovanili, Vera Sala, docente della Scuola dello Sport CONI, Alessandro Colombo, coordinatore tecnico e Sandro Bonacina, delegato. "La serata nasce dalla richiesta degli istruttori e delle società sportive che hanno scelto di investire sul settore giovanile e di fare un lavoro di qualità, attraverso la formazione con corsi mensili obbligatori, tenuti da docenti specializzati" ha specificato Vera Sala "La formazione degli istruttori non è cattedratica, ma in itinere, fatta di scambio e confronto anche tra le varie discipline sportive. L'obiettivo è quello di investire sul settore giovanile e di portare il ragazzo al massimo delle proprie potenzialità, non solo dal punto di vista motorio e sportivo ma anche dal punto di vista personale. La disciplina viene insegnata mediante un lavoro che sia il più possibile multidisciplinare dando all'atleta tanti stimoli così che raggiunga il massimo delle potenzialità".

Il progetto del CONI è su scala nazionale, con durata del quadriennio olimpico, e la Polisportiva Aurora di Olgiate Molgora con le discipline calcio, judo, ginnastica artistica, nonché la Virtus di Calco con atletica, hanno voluto mettersi in gioco con questa iniziativa. "Lo sport è fondamentale perché permette ai bambini e ai ragazzi di socializzare, imparare a rispettare le regole, stare fuori casa all'aria aperta e conseguire un obiettivo, attraverso la gestione della sconfitta e del sacrificio" ha aggiunto l'assessore Paola Colombo "dobbiamo partire dallo sport stesso per salvare i ragazzi dal bullismo e dallo smartphone".

Dopo una breve introduzione di Matteo Vagli sulla psicologia sportiva, nata recentemente come competenza mentale, in aggiunta alle competenze fisiche, tattiche e tecniche previste per l'atleta, il professionista ha spiegato come affrontare il percorso di crescita dalla tenera età fino ai 18 anni, differenziandolo per le diverse tappe della vita. Fondamentale è il ruolo del gioco, successivamente implementato in fase matura dal tecnicismo.


In quello che è poi diventato un dialogo aperto con i partecipanti alla conferenza, si è cercato di rispondere al perché lo sport sia importante nel processo di crescita. Tra le diverse risposte date, un ruolo prevalente ha assunto l'autoefficacia, cioè la percezione che si ha di se stessi relativamente a un determinata attività o contesto. Secondo Vagli, l'autoefficacia sarebbe la chiave per ridurre l'abbandono sempre più frequente in ambito sportivo e scolastico, di cui l'Italia ha detenuto il primato europeo nel 2015-2016.


Ciò che dovrebbe fare ciascun allenatore è segmentare l'apprendimento in sotto-obiettivi, per far sentire il ragazzo capace di intraprendere lo sport, senza sentirsi mai inadeguato a un singolo ostacolo che possa presentarsi, diminuendo così il rischio di abbandono. Vagli ha infine concluso dicendo che non bisogna caricare troppo i ragazzi di aspettative, poiché l'interiorizzazione delle stesse potrebbe rivelarsi nociva. La competitività non è sbagliata, ma non è obbligatoria, e non bisogna mai dimenticarsi che lo sport si fa pur sempre per gioco e per divertimento. Ha concluso dicendo: "L'importante è avere come obiettivo ultimo il benessere e la felicità del ragazzo, che valgono molto di più di una medaglia olimpica".
Giulia Melotti Garibaldi
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