ASST: accordo prefettizio con i lavoratori e l'azienda. Raggiunti sei punti di 'incontro'

3 ore di incontro, dalle 18 fino alle 21, nella sede prefettizia di Corso Promessi Sposi. Da una parte il massimo rappresentante dello Stato, dottoressa Liliana Baccari, a cui è toccato il compito di una conciliazione onde scongiurare lo stato di agitazione dei lavoratori, dall'altra i vertici dell'ASST di Lecco (il direttore generale Stefano Manfredi, il direttore sanitario Flavia Pirola, il direttore amministrativo Paola Palmieri e il direttore sociosanitario Enrico Frisone) e infine i rappresentanti delle sigle sindacali e delle RSU.

Sul tavolo una serie di richieste mai ascoltate, principalmente dovute alla carenza di organico e a un sovraccarico di ore e straordinari con continui richiami in servizio, che hanno portato a sospendere le relazioni sindacali e a "minacciare" l'indizione dello sciopero generale. Ricevuta notizia, il prefetto ha immediatamente convocato, nel giro di 48 ore, il tavolo istituzionale.
6 gli "obiettivi" che, al termine della ampia discussione, sono stati raggiunti. L'azienda si impegnerà a rappresentare in Regione la necessità di derogare nella misura del 100% al turn over dei lavoratori; sarà avviata una ricognizione dell'organico per capire il fabbisogno reale delle varie figure professionali e ricollocare così il personale; dal mese di marzo, per garantire una sicurezza sia per i dipendenti che per la stessa utenza, sarà istituita una vigilanza interna h24 con guardie giurate particolari; il tavolo aziendale si impegna a concludere l'accordo su mobilità interna e progressioni economiche; è stabilito in 10 giorni il tempo massimo per l'azienda per individuare una nuova collocazione per i soggetti cui viene riconosciuta una limitazione dal medico del lavoro; tra le priorità ci sarà l'acquisto di ausilii (come i letti elettrici invece di quelli a manovella) per migliorare le condizioni lavorative.
Il documento firmato dal prefetto e dalle parti presenti ha, dunque, scongiurato per ora lo stato di agitazione. Se tra qualche mese quanto sottoscritto non sarà raggiunto, le parti sindacali potranno rivolgersi nuovamente al prefetto che dovrà prendere atto dell'eventuale inottemperanza degli accordi e affrontare uno stato di crisi ben più ampio.
S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.