Calusco: le vie invase dai carri degli oratori per il carnevale

Nel pomeriggio di domenica 11 febbraio 2018, in una giornata soleggiata di inizio primavera, i carri allegorici partecipanti alla sfilata di Carnevale di Calusco d’Adda si sono radunati sul piazzale del mercato per prepararsi a marciare per le vie del paese.

Nel frattempo, in centro, una fitta folla si era già posizionata e attendeva ansiosa di osservare i nuovi temi scelti dai carri partecipanti all’allegro corteo, che purtroppo quest’anno si sono rivelati meno numerosi del solito: solamente sette, rispetto all’abituale ventina presente nelle precedenti edizioni del Carnevale caluschese. In ogni caso, in testa alla parata si è potuta ammirare, per la prima volta a Calusco, la famosa Cornfield Marching Band, che si è esibita con un vasto repertorio musicale dei marching players arricchito dai movimenti coreografici delle ragazze della color guards.

Seguivano subito dopo i carri allegorici «Chef & Wine» (oratorio di Carvico) e «Masterchef Calösch» (associazione genitori Calusco d’Adda), recanti il tema della cucina da due punti di vista differenti, ma che in entrambi i casi hanno riversato per le strade moltissimi cuochi e chef mascherati. L’«Indian Car West» dell’oratorio di Presezzo ha invece scelto di riportare in vita il vecchio far west, con totem, tende e canoe degli indiani d’America in contrasto con i loro mortali nemici, i cowboys.

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L’oratorio di Chignolo ha scelto «Pinocchio» come tema cardine, mentre l’oratorio di Calusco d’Adda si è distinto con l’originale rappresentazione delle «Emoji» che hanno invaso le vie del paese come un fiume di emozioni umane giallo acceso punteggiato da emoticon di diverso colore: emoji diavoletto (viola), arrabbiato (rosso), etc. «Solzalandia Human Park» dell’oratorio di Solza, ha invece ricreato tutte le attrazioni di un vero luna park completo di autoscontri, caramelle, dolci e popcorn fino alle mitiche montagne russe i cui membri, disposti in fila per due, urlavano e agitavano le mani in aria a tempo come se stessero veramente sfrecciando sulle salite e discese del velocissimo treno tipico dei parchi divertimenti.

Seguendo il detto “gli ultimi saranno i primi”, ha chiuso il corteo festante «Il ritorno di Jafar» (Casazza, “Followers46”), che la giuria di Calusco d’Adda ha poi decretato essere il vincitore della sfilata. Decisiva è stata la precisione con cui sono stati rappresentati non solo tutti i personaggi del noto cartone della Disney ma anche i colori e le maschere di contorno, dal tappeto volante, al sultano, Raja (la tigre), le odalische e le guardie, per finire con Jafar e Iago (il pappagallo rosso) e moltissimi altri.

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Daniela Redaelli
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