Merate: nuove regole per i volontari AVO nelle strutture sanitarie. Stop alla somministrazione dei pasti ai malati
Non è stata accolta con gradimento da tutti, ma così è e queste saranno le ''nuove'' disposizioni, la comunicazione dell'Associazione Volontari Ospedalieri, che "riforma" le funzioni di coloro che da anni, si occupano di prestare servizio, qualche ora alla settimana, nelle corsie dell'ospedale o presso le residenze sanitarie del territorio.
I volontari, infatti, non potranno più imboccare i malati o gli anziani, somministrare farmaci, svolgere attività di supporto alla convocazione o chiamata per le visite mediche. Tutte mansioni incasellate come "tecnico professionali" e dunque di competenza del personale medico e paramedico. Il volontario dovrà limitarsi a offrire "a malati e famigliari, calore umano, dialogo, aiuto per lottare contro la sofferenza, l'isolamento e la noia". Compiti assolutamente encomiabili, profondamente diversi da quelli che fino ad allora erano stati svolti. Aiutare nella somministrazione del cibo, infatti, era una delle attività principali dei volontari ospedalieri alcuni con una "militanza" anche ventennale, dopo apposita formazione, che consentiva non solo un rapporto più "stretto" con la persona, ma alleggeriva anche il lavoro degli ausiliari. Specialmente in alcuni reparti dove occorre tempo affinchè i degenti si nutrano, se questo compito ora dovrà essere svolto da personale della struttura, c'è da temere che i problemi che sorgeranno non saranno pochi, proprio perchè non ci sarà più l'apporto del volontario.
Con una lettera inviata a ciascun volontario, l'associazione meratese nella riunione dello scorso sabato ha chiesto, sembra categoricamente, di accogliere le nuove disposizioni e di firmare l'impegno a non intraprendere azioni personali né su indicazione di terze persone, che si discostino dal regolamento.
I volontari, infatti, non potranno più imboccare i malati o gli anziani, somministrare farmaci, svolgere attività di supporto alla convocazione o chiamata per le visite mediche. Tutte mansioni incasellate come "tecnico professionali" e dunque di competenza del personale medico e paramedico. Il volontario dovrà limitarsi a offrire "a malati e famigliari, calore umano, dialogo, aiuto per lottare contro la sofferenza, l'isolamento e la noia". Compiti assolutamente encomiabili, profondamente diversi da quelli che fino ad allora erano stati svolti. Aiutare nella somministrazione del cibo, infatti, era una delle attività principali dei volontari ospedalieri alcuni con una "militanza" anche ventennale, dopo apposita formazione, che consentiva non solo un rapporto più "stretto" con la persona, ma alleggeriva anche il lavoro degli ausiliari. Specialmente in alcuni reparti dove occorre tempo affinchè i degenti si nutrano, se questo compito ora dovrà essere svolto da personale della struttura, c'è da temere che i problemi che sorgeranno non saranno pochi, proprio perchè non ci sarà più l'apporto del volontario.
Con una lettera inviata a ciascun volontario, l'associazione meratese nella riunione dello scorso sabato ha chiesto, sembra categoricamente, di accogliere le nuove disposizioni e di firmare l'impegno a non intraprendere azioni personali né su indicazione di terze persone, che si discostino dal regolamento.
S.V.