Retesalute: con il voto palese, c'è l'unanimità per il nuovo Cda. Salvioni presidente con Zanmarchi, Molteni, Bisanti, Colleoni


E' durata una manciata di minuti la proposta dei candidati e la votazione per acclamazione del nuovo CdA di Retesalute.
Punto n. 4 all'ordine del giorno dell'assemblea, convocata nella prima serata di mercoledì 20 ottobre, l'elezione non ha suscitato commenti né polemiche di alcun tipo tra gli amministratori che si sono limitati ad augurare buon lavoro al nuovo direttivo.

Andrea Massironi e il presidente uscente (poi riconfermato) Alessandro Salvioni


Un ringraziamento è stato fatto in apertura dell'uscente Emilio Zanmarchi che ha sottolineato il lavoro fondamentale svolto, a titolo completamente gratuito, da Marco Panzeri che ha operato sulla questione dell'ampliamento e dell'apertura territoriale dell'ente e da Giacomo Molteni che si è speso senza riserve per la questione dell'integrazione socio-sanitaria, voce principale della riforma e di non semplice attuazione.

Giacomo Molteni

Rita Bisanti


A presentare la rosa dei nomi è stato il sindaco di Merate Andrea Massironi. La ricandidatura di Alessandro Salvioni a presidente è arrivata da Lomagna mentre per gli altri membri del CdA Casatenovo ha proposto Giacomo Molteni, Merate Emilio Zanmarchi, Monticello Rita Bisanti e la provincia Valerio Colleoni. La votazione, su proposta del sindaco Andrea Massironi, si è avuta per acclamazione e dunque con voto palese. Tempo di leggere ogni nome e procedere con l'alzata di mano e in meno di un minuto il Cda è stato ricomposto, all'unanimità.

Emilio Zanmarchi e Valerio Colleoni


A margine del punto all'odg ha preso la parola il presidente dell'assemblea dei sindaci del distretto Filippo Galbiati che ha motivato la proposta sul nominativo di Giacomo Molteni, per via della sua indiscussa competenza in materia, per la capacità di affrontare il mondo sanitario, interagendo nelle sedi giuste e in grado di costruire nuove progettualità con le sfide, tutt'altro che semplici, che si porranno nei prossimi anni.

Filippo Galbiati


"Da sindaci" ha ribadito più volte a un uditorio che, in realtà, di primi cittadini era abbastanza scarso (presenti solo i borgomastri di Brivio, Verderio, Cassago, Airuno, Merate; mentre Missaglia, Montevecchia e la provincia non avevano nemmeno un delegato) "dobbiamo occuparci delle persone a cui non stiamo dando una risposta. Dobbiamo prendere l'utente e costruire per lui un progetto che da solo non farebbe e che se diventasse un paziente acuto avrebbe dei costi elevatissimi per il sistema sanitario. Dobbiamo mettere sul piatto determinate azioni in questo cammino altrimenti ci limeteremo a una mera erogazione di servizi". Tra le questioni che il nuovo CdA dovrà affrontare oltre al tema dell'integrazione ci sarà quello dell'ampliamento del bacino dei soci (con cinque comuni fuori area che hanno già portato la proposta in consiglio) e la riforma statutaria.
S.V.
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