Gino Sala: qui sono nati l’ADI l’Hospice e l’ASP Retesalute

Ambrogio Sala
Da sempre esperto di Sanità per il PD, profondo conoscitore delle dinamiche socio sanitarie del territorio, sostenitore di Retesalute e delle sue potenzialità, Gino Sala ha allontanato lo spettro della chiusura del presidio, partendo dalle origini del "tormentone sul ruolo di Merate".

"Se ne parlava già nel lontano 1997 quando venne cambiata la gestione della sanità lombarda con l'ospedalizzazione e la libertà di scelta. Ci fu un'espansione della spesa e le aziende pubbliche erano sottofinanziate e perdevano competitività. In quegli anni furono chiusi i presidi di Oggiono e Bosisio, Bellano siamo riusciti a farlo diventare un centro di riabilitazione mentre a Lecco fu vinta una battaglia pluriennale per la costruzione del nuovo ospedale. Personalmente non ho nulla contro il Manzoni ma pensiamo che dal Mandic sono nati l'Assistenza Domiciliare Integrata come costola dell'ospedale, l'accordo con il Frisia per le dimissioni protette e la riabilitazione per gli anziani, il Nespolo e la cura dei malati terminali. Mentre in tutta la Regione queste iniziative sul fine vita diventavano un pezzo di azienda ospedaliera, Rotasperti si rifiutò di riconoscere l'Hospice". E passando poi al tema dell'integrazione socio sanitaria, sulla scia di quanto chiede la riforma, Ambrogio Sala ha lodato l'azione di Retesalute. "L'approccio di Merate e Lecco è diverso. Mentre noi abbiamo Retesalute che è un modello e un esempio da anni, nel capoluogo si stanno inventando una società a maggioranza privata che dovrà gestire i servizi sociali, dove gli amministratori non avranno più influenza. Il nostro bacino è più abituato a fare integrazione. L'ospedale di Merate ha sempre dimostrato attenzione al territorio e negli anni si è dovuto battere per resistere ai tentativi tutti lecchesi di stare in casa e portarsi a Lecco più utenza brianzola possibile. Non penso che la Regione abbia intenzione di chiudere, ma c'è una pressione che viene non tanto dalla direzione generale quanto da un gruppo di capidipartimento che pensano di poter decidere, all'interno di un sistema burocratico e corporativo".
S.V.
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