Zagni: fu Zanini a chiudere la nostra rianimazione neonatale
Roberto Zagni
"Purtroppo Merate è stato unito a Lecco" l'incipit del suo intervento "quando ci comunicarono che saremmo stati assorbiti da Lecco, mi dissi "qui è finita" perchè saremmo stati posti in minoranza e infatti si avvertì subito un clima di sudditanza. Precedentemente avevamo un rapporto diretto con gli amministratori del territorio e questo ci venne subito a mancare. Da lì in avanti la situazione è precipitata". E puntando il dito contro il capodipartimento Rinaldo Zanini, Zagni ha elencato tutti gli "sgarbi" fatti a Merate. "Il Mandic aveva una rianimazione neonatale cui afferivano da tutta Italia. La prima cosa che ha fatto fu di chiuderla mettendo così in difficoltà l'ostetricia dove noi avevamo un approccio diverso con la donna e il suo percorso di gravidanza che veniva largamente apprezzato dalle pazienti mentre dall'interno eravamo sottoposti a un continuo mobbing". Tra le specialità tolte Zagni ha elencato l'urodinamica (con pazienti dirottati altrove), la diagnosi neonatale (il duotest a Merate è a pagamento, a Lecco invece è mutuabile), l'ambulatorio di urologia prima tenuto dal dr. Manganini, ora in pensione e mai sostituito, l'ematologia (che ora costringe ad attendere l'arrivo del sangue da Lecco), la farmacia (praticamente sprovvista di riserve). "C'è poi il problema delle strumentazioni: abbiamo un ecografo nuovo, uno vecchio funzionante e uno che non funziona. La richiesta di esami da parte dell'utenza è in aumento ma mancano gli strumenti per rispondervi in maniera adeguata. Da 3 anni il dr. Del Boca chiede un particolare strumento laparoscopico, del costo di 20mila euro, ma non è ancora arrivato, a Lecco in compenso hanno due robot che in ginecologia servono relativamente ma con costi esorbitanti". All'elenco delle "mosse" attuate da Lecco per mettere in crisi Merate, Zagni ha aggiunto la non operatività della Stroke unit, prima fiore all'occhiello e che ora si vede dirottare i pazienti del 118 a Lecco e infine anche la pediatria che rimarrà orfana a breve del suo primario, Felice Cogliati, che pur avendo dato disponibilità a restare sino all'arrivo del sostituto, si è visto rifiutare l'offerta.