'Convegno PD': il Mandic tra passato di eccellenza, presente di tensioni con Lecco e futuro vincente se integrato col sociale

Da sinistra Ambrogio Sala, Roberto Zagni, il moderatore Canzio Dusi, Filippo Galbiati e Andrea Massironi


Tecnologie, personale e finanziamenti. Sono i tre cardini su cui si deve investire per far sì che il Mandic non venga "depotenziato" ma continui ad essere quello che è stato nel corso degli anni, qualificandosi ben oltre i confini della provincia, e cioè un punto di eccellenza e attrattività per la cura e la diagnosi di specifiche patologie e l'assistenza in diversi percorsi come quello della nascita.

Lo hanno ribadito a più voci gli ospiti della tavola rotonda organizzata dal circolo del PD di Merate per ragionare su passato, presente e futuro dell'ospedale San Leopoldo Mandic.

Sergio Bagnato e Aldo Castelli. Dietro Ernesto Passoni, Francesco Riva, Lanfranco Consonni

Giovanni Battista Albani e Roberto Riva

L'occasione per questa serata è stata fornita dai fatti che, nelle scorse settimane, hanno visto nell'occhio del ciclone il reparto di ginecologia, con la sospensione (poi congelata) del primario dr. Del Boca per due mesi, per via di un uso ritenuto non "conforme" delle sale operatorie di emergenza.

Il consigliere Federica Gargantini e gli assessori Silvia Maria Sesana e John Patrick Tomalino

Il sindaco di Paderno Renzo Rotta e, accanto, l'ex sindaco di Montevecchia Sandro Capra

I medici Sergio Surace, Paolo Casati, Rodolfo Capialbi Milani

 

Una decisione presa dalla commissione provvedimenti disciplinari che ha causato una levata di scudi sia da parte di sindaci e amministratori, preoccupati che tale scelta non fosse che un segnale di altre strategie sul presidio, che della stessa utenza mobilitatasi con un gazebo online ospitato sulla nostra piattaforma e che ha superato abbondantemente le 500 firme e con una serie di manifestazioni di solidarietà al reparto intero.

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Invitati a tratteggiare la situazione passata, presente e futura i relatori al pubblico fatto di medici, operatori sanitari, amministratori e impegnati in politica e nel sociale, di diversa estrazione e formazione, i relatori hanno rappresentato un quadro abbastanza preoccupante dello stato di fatto, inquadrandolo nella volontà aggressiva da sempre in atto di Lecco di depotenziare Merate.

Alessandro Pozzi di "Sei Merate"

 

Tutti concordi però che il Mandic non si tocca.

Terminato il giro tavolo la parola è passata al pubblico con il consigliere regionale Raffaele Straniero che ha relazionato circa la sua interrogazione al question time posta al Pirellone e ha invitato a cogliere l'opportunità offerta da questo avvenimento (caso Del Boca, ndr) per tenere alta l'attenzione sul Mandic e verificare che dalle parole si passi ai fatti.

Felice Rocca assessore di Osnago

Da sinistra il dr. Giovanni Buonocore (Pronto Soccorso), Cristiano Spreafico (radiologia), il consigliere Massimo Panzeri

Franco Lana (Lega Nord), Marco Panzeri e Roberta Trabucchi (La Valletta Brianza)

La presidente dell'assemblea distrettuale, Adele Gatti, ha ricordato il documento elaborato dai sindaci con le 11 azioni di integrazione socio-sanitaria, ha ribadito che al Mandic deve essere assicurato il ruolo di ospedale di primo livello e ha sottolineato la necessità dell'integrazione per la cura delle patologie croniche.

 

In chiusura su input del pubblico che chiedeva informazioni sui ritardi circa il trasferimento delle pneumologia da Casatenovo a Merate, Filippo Galbiati ha annunciato che il 5 febbraio 2018 ci sarà il trasferimento dei primi pazienti dall'INRCA al Mandic nel nuovo reparto.

S.V.
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