Bagnato: un colloquio costruttivo non un provvedimento disciplinare per Del Boca

Sulla vicenda della sospensione poi congelata del primario di Ginecologia e Ostetricia del San Leopoldo Mandic interviene il dottor Sergio Bagnato, già sindaco di Cernusco Lombardone ma, in questo caso, come esperto di gestione delle risorse umane avendo lavorato presso grandi aziende multinazionali con migliaia di dipendenti ricoprendo la funzione di direttore del personale e dell'organizzazione.

Sergio Bagnato e Gregorio Del Boca
Ciò che so della questione che riguarda il dott. Del Boca dipende esclusivamente da ciò che ho avuto modo di apprendere da quanto, sull'argomento, è stato riportato dalla stampa locale e nazionale cioè che:

a) il dott. Del Boca è un medico ginecologo che è considerato un'eccellenza del Mandic di Merate. E' persona per bene, molto stimata dalle sue pazienti e non solo. Non ha mai agito per interesse personale, per ottenere vantaggi economici non giustificati o per agevolare pazienti a scapito di altre. E'conosciuto per aver sempre agito nell'esclusivo interesse delle sue pazienti avendo fatto proprio l'obiettivo di ridurre i tempi della lista d'attesa e di evitare alle pazienti stesse il disagio dovuto al protrarsi di sofferenze evitabili.

b) nei suoi confronti è stato adottato un provvedimento disciplinare di sospensione per 2 mesi con decurtazione della retribuzione del 50%;

c) l'iniziativa disciplinare adottata dall'ASST di Lecco ha provocato reazioni di assoluta e incondizionata solidarietà da parte di tutti coloro che, per ragioni diverse, - professionali e non - hanno avuto modo di conoscere e di apprezzare il dott. Del Boca. C'è stata anche una "sommossa" di piazza dovuta in parte al sospetto, apparentemente fondato, che il provvedimento sia stata un'iniziativa strumentale finalizzata all'obiettivo di trasferire l'ostetricia da Merate al Manzoni di Lecco con correlativo depotenziamento e declassamento del Mandic da ospedale di primo livello a presidio ospedaliero di base. Anche da questo, e soprattutto da questo, è nata la rivolta della piazza e la partecipazione convinta degli amministratori locali;

d) a seguito delle reazioni l'ASST di Lecco ha ritenuto di sospendere il provvedimento in attesa dell'esito del ricorso alla magistratura da parte del Dott. Del Boca.

Quanto accaduto è la dimostrazione evidente di una serie di errori dovuti a mancanza di professionalità e trasparenza. Da questo è derivato un danno grave all'immagine della gestione della sanità locale. Che tutto ciò possa avere riflessi negativi sulla fiducia, sull'orgoglio professionale, sul livello di identificazione con il proprio lavoro da parte dei medici e collaboratori della componente ospedaliera è altamente probabile.

Prima di adottare un provvedimento disciplinare sarebbe buona norma riflettere bene sulla sua sostenibilità. Una volta adottato lo si dovrebbe sostenere fino in fondo. L'infliggere un provvedimento e poi sospenderlo o ritirarlo è un errore che non dovrebbe essere commesso. E' una manifestazione di insicurezza sul proprio operato. Si tratta dell'ABC della corretta gestione.

L'approfondimento dell'argomento e l'analisi della serie di errori che sono stati commessi nel caso in esame meriterebbe molto spazio e tempo per cui mi limiterò a trattare i punti essenziali.

Chi ha responsabilità di gestione del personale dovrebbe esser dotato, oltre che della necessaria professionalità anche di quella sensibilità che consente di capire che le risorse umane rappresentano una risorsa delicata di importanza strategica ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali. L'ospedale, fino a prova contraria, è un'azienda anch'esso anche se molto particolare. Questo presuppone la consapevolezza che occorre mettere i collaboratori nelle condizioni migliori perché possano esprimere il meglio di sé stessi. I provvedimenti disciplinari, che talvolta possono rendersi necessari, ma che spesso sono conseguenza anche di errori dei capi, dovrebbero costituire "l'estrema ratio " perché possono avere effetti deleteri sul grado di identificazione del personale con il proprio lavoro e sul loro livello di motivazione.

Nel caso di Del Boca è emerso che lo stesso è stato "considerato responsabile di avere intenzionalmente e sistematicamente ecceduto gli orari previsti per il funzionamento delle sale operatorie con il coinvolgimento improprio del personale reperibile per le emergenze". E' emerso però anche che il Del Boca, come medico, ha agito secondo coscienza sempre nella convinzione di operare per il bene delle pazienti; è emerso altresì che il problema dell'intasamento delle sale operatorie esiste al Mandic da vent'anni e non è stato affrontato e risolto dai vari direttori sanitari e generali che si sono susseguiti nel tempo.

Stando così le cose un colloquio costruttivo tra il Direttore Generale dell'ASST e il Del Boca avrebbe dovuto rappresentare la strada obbligata. Sarebbe stata l'occasione in cui ognuno avrebbe potuto esporre le proprie ragioni nell'intento di gettare le basi per rimediare a ciò che non ha funzionato in precedenza.

Si è voluta seguire una strada diversa, quella del provvedimento disciplinare. Le conseguenze si sono viste!

E' cosa risaputa che purtroppo nella pubblica amministrazione il criterio seguito nell'assegnazione delle cariche, anche di quelle molto importanti e delicate , è più quello dell'appartenenza politica che non quello della competenza.

Quale è il criterio seguito nella nomina del direttore generale dell'ASST di Lecco?

Sergio Bagnato
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