Mandic: endoscopia a regime con i nuovi macchinari per una diagnostica migliore

Risale alla fine di luglio di quest'anno il furto in endoscopia, i cui autori sono rimasti senza volto.
La banda, specializzata in razzie negli ospedali con appropriazione di tali macchinari specialistici, probabilmente da esportare sui mercati dell'est, era entrata indisturbata nel reparto, posto al terzo piano del presidio meratese, ed aveva messo le mani su due fonti luce e un processore per immagini. Valore complessivo 75mila euro.

Il caposala di endoscopia Sergio Anghileri e il dr. Luca Pastore


Un furto che aveva creato non pochi problemi alla struttura vista l'importanza di tali macchinari, sollevando anche una questione più generale di sicurezza. L'azienda si era subito attivata per acquistare gli apparecchi e dopo l'estate la consegna è giunta a destinazione. A settembre i tecnici della Olympus, azienda che ha prodotto le sofisticate apparecchiature, hanno messo in funzione i processori e i punti luce che ora sono entrati a pieno regime e consentono diagnostiche migliori e performanti.


"Si tratta di una serie superiore a quella che ci è stata rubata" ha spiegato il dottor Luca Pastore "sono strumenti moderni che ci permettono una accuratezza diagnostica maggiore. Gli esami risultano più affidabili e si possono attivare una serie di funzioni, grazie all'assemblaggio dei due componenti, che ci garantiscono migliori prestazioni".
S.V.
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