Mandic, report del supergruppo: Il nostro territorio non può tollerare azioni di depotenziamento del presidio che è stato in Lombardia precursore dei dettami della riforma sanitaria
Tre ore a porte chiuse per discutere del San Leopoldo Mandic di oggi - a rischio evidente di depotenziamento - e di domani, con la partecipazione più diretta dei rappresentanti del territorio, cioè i sindaci. Quello di sabato è stato un primo incontro mirato sul tema "ospedale di Merate", dopo un lunghissimo periodo durante il quale la politica locale si era interessata poco o per niente di quanto stava accadendo dentro le mura del presidio. Eppure i segnali di una progressiva perdita di autonomia c'erano tutti, in particolare da quando Patrizia Monti ha lasciato per andare a svolgere la funzione di direttore sanitario dell'istituto dei tumori di Milano guidato dal lecchese Caiazzo - e prima di lui dal meratese Gerolamo Corno - e Giacomo Molteni ha timbrato per l'ultima volta il cartellino. Gedeone Baraldo, successore di Patrizia Monti, ha fatto il possibile ma il commissario straordinario prima e la nuova direzione generale poi hanno prestato più ascolto alle ragioni di alcuni ben identificati capidipartimento lecchesi che a quelle dei primari meratesi. Col risultato di avere il Pronto soccorso vicino al collasso, la metà delle sale operatorie inutilizzate per mancanza di anestesisti e infermieri e un 118 che, in maniera piuttosto sospetta, tende a trasferire i pazienti a Lecco piuttosto che a Merate (basta scorrere il sito di Areu per trovarne conferma).
La squadra messa in campo da Andrea Massironi, Filippo Galbiati e Adele Gatti è quanto di meglio c'è in provincia in materia socio-sanitaria. Scavalca i partiti e le aree di riferimento ed è aperta a quanti hanno qualcosa da apportare in termini di esperienza e competenza. La lettura del documento finale bene illustra il reale stato del presidio. Pur con la necessaria prudenza, tra le righe si scorgono le preoccupazioni degli esperti, preoccupazioni che questo giornale ha puntualmente denunciato in questi mesi. Vedremo gli sviluppi del lavoro del gruppo di esperti.
Intanto ecco il documento integrale.
3 dicembre 2017
Andrea Massironi, Giacomo Molteni, Roberto Zagni, Adele Gatti, Filippo Galbiati
Ambrogio Sala, Giovanni Battista Albani, Fabiola Dreossi, Giliola Sironi
La squadra messa in campo da Andrea Massironi, Filippo Galbiati e Adele Gatti è quanto di meglio c'è in provincia in materia socio-sanitaria. Scavalca i partiti e le aree di riferimento ed è aperta a quanti hanno qualcosa da apportare in termini di esperienza e competenza. La lettura del documento finale bene illustra il reale stato del presidio. Pur con la necessaria prudenza, tra le righe si scorgono le preoccupazioni degli esperti, preoccupazioni che questo giornale ha puntualmente denunciato in questi mesi. Vedremo gli sviluppi del lavoro del gruppo di esperti.
Intanto ecco il documento integrale.
Abbiamo accolto favorevolmente la disponibilità di ATS Brianza e ASST Lecco, nelle persone del Dr. M. Giupponi e S. Manfredi, direttori generali, ad avviare in tempi brevi un tavolo di confronto relativamente al ruolo dell'Ospedale Mandic di Merate ed alle azioni necessarie per l'attuazione della riforma sanitaria nel territorio meratese.
Il nostro obiettivo si può riassumere in quanto segue: l'Ospedale Mandic è un Ospedale di I livello strategico nell'ambito di ATS Brianza; le azioni degli Enti preposti devono a nostro avviso non solo consolidare questo ruolo ma darne piena attuazione; le amministrazioni locali sono pronte a collaborare in questo senso anche per quanto di propria competenza in materia sociale e socio-sanitaria; il nostro territorio non può tollerare azioni di depotenziamento del presidio ospedaliero, che è stato nel panorama lombardo precursore dei dettami cui si è ispirata la recente Riforma sociosanitaria.
Il depotenziamento del Mandic sarebbe una grave contraddizione politica in questa fase storica, che apre prospettive invece interessanti e possibilità di sperimentazione proprio nel territorio meratese sul tema della presa in carico (sociale e sanitaria) della persona e per il ruolo di relazione con il territorio, come più volte abbiamo ribadito anche formulando proposte concrete in merito.
Il POAS, sul quale ribadiamo il nostro parere positivo, è condizione necessaria ma non sufficiente ad attuare la piena operatività di un Ospedale di primo livello, aspetto che vogliamo, con la responsabilità di rappresentanti dei cittadini utenti, affrontare nel tavolo di lavoro.
Ci interessa discutere:
- della piena funzionalità delle attività operatorie delle specialità chirurgiche (favorite da importanti investimenti sulle sale operatorie, ma depotenziate a Merate per la carenza di personale dell'anestesia e rianimazione)
- del Pronto soccorso (su cui ci sarà un investimento positivo per la logistica, ma che soffre di una cronica difficoltà nel personale sanitario, che genera condizioni non utili per costruire un progetto concreto e di lungo periodo di medicina d'urgenza)
- del possibile depotenziamento meratese che deriva da centralizzazioni di servizi amministrativi e sanitari (certo in una logica di ottimizzazione delle risorse è necessaria una razionalizzazione, che tuttavia deve sempre garantire al massimo l'operatività dei clinici) - del ruolo di prossimità e tempestività di emodinamica e stroke unit in relazione ad AREU per i cittadini del territorio meratese (servizi dell'emergenza che devono essere implementati per garantire un'operatività continuativa)
- della costruzione di un modello sperimentale in linea con la Riforma e quindi dei PRESST, del POT di Monteregio e del trasferimento della Pneumologia, delle relazioni con Retesalute, della presa in carico territoriale in cui competenze sociali e sanitarie devono sommarsi.
In preparazione ad un confronto con ATS e ASST abbiamo discusso, in data 2 dicembre presso il Municipio di Merate, di questi temi con personalità del territorio che hanno avuto nel tempo un ruolo importante nel Mandic e nella politica locale (Giliola Sironi, Fabiola Dreossi, Roberto Zagni, Gino Sala, Giacomo Molteni, Battista Albani). Li ringraziamo per i tanti e preziosi suggerimenti e per la disponibilità a continuare assieme il confronto.
Estenderemo nei prossimi giorni il confronto sul piano politico chiedendo una conferenza congiunta dei Sindaci dell'ambito distrettuale e un incontro specifico con i Consiglieri regionali della nostra provincia.
Al termine di questo percorso promuoveremo con ATS e ASST la formalizzazione del tavolo di lavoro.
Concludiamo dicendo che consideriamo molto positiva l'investitura del Dr. E. Gallo per un ruolo strategico nel Mandic, è un segnale per noi concreto ed apprezzabile. Al Dr. Gallo garantiremo la disponibilità ad un confronto serio, diretto e collaborativo.
Il nostro obiettivo si può riassumere in quanto segue: l'Ospedale Mandic è un Ospedale di I livello strategico nell'ambito di ATS Brianza; le azioni degli Enti preposti devono a nostro avviso non solo consolidare questo ruolo ma darne piena attuazione; le amministrazioni locali sono pronte a collaborare in questo senso anche per quanto di propria competenza in materia sociale e socio-sanitaria; il nostro territorio non può tollerare azioni di depotenziamento del presidio ospedaliero, che è stato nel panorama lombardo precursore dei dettami cui si è ispirata la recente Riforma sociosanitaria.
Il depotenziamento del Mandic sarebbe una grave contraddizione politica in questa fase storica, che apre prospettive invece interessanti e possibilità di sperimentazione proprio nel territorio meratese sul tema della presa in carico (sociale e sanitaria) della persona e per il ruolo di relazione con il territorio, come più volte abbiamo ribadito anche formulando proposte concrete in merito.
Il POAS, sul quale ribadiamo il nostro parere positivo, è condizione necessaria ma non sufficiente ad attuare la piena operatività di un Ospedale di primo livello, aspetto che vogliamo, con la responsabilità di rappresentanti dei cittadini utenti, affrontare nel tavolo di lavoro.
Ci interessa discutere:
- della piena funzionalità delle attività operatorie delle specialità chirurgiche (favorite da importanti investimenti sulle sale operatorie, ma depotenziate a Merate per la carenza di personale dell'anestesia e rianimazione)
- del Pronto soccorso (su cui ci sarà un investimento positivo per la logistica, ma che soffre di una cronica difficoltà nel personale sanitario, che genera condizioni non utili per costruire un progetto concreto e di lungo periodo di medicina d'urgenza)
- del possibile depotenziamento meratese che deriva da centralizzazioni di servizi amministrativi e sanitari (certo in una logica di ottimizzazione delle risorse è necessaria una razionalizzazione, che tuttavia deve sempre garantire al massimo l'operatività dei clinici) - del ruolo di prossimità e tempestività di emodinamica e stroke unit in relazione ad AREU per i cittadini del territorio meratese (servizi dell'emergenza che devono essere implementati per garantire un'operatività continuativa)
- della costruzione di un modello sperimentale in linea con la Riforma e quindi dei PRESST, del POT di Monteregio e del trasferimento della Pneumologia, delle relazioni con Retesalute, della presa in carico territoriale in cui competenze sociali e sanitarie devono sommarsi.
In preparazione ad un confronto con ATS e ASST abbiamo discusso, in data 2 dicembre presso il Municipio di Merate, di questi temi con personalità del territorio che hanno avuto nel tempo un ruolo importante nel Mandic e nella politica locale (Giliola Sironi, Fabiola Dreossi, Roberto Zagni, Gino Sala, Giacomo Molteni, Battista Albani). Li ringraziamo per i tanti e preziosi suggerimenti e per la disponibilità a continuare assieme il confronto.
Estenderemo nei prossimi giorni il confronto sul piano politico chiedendo una conferenza congiunta dei Sindaci dell'ambito distrettuale e un incontro specifico con i Consiglieri regionali della nostra provincia.
Al termine di questo percorso promuoveremo con ATS e ASST la formalizzazione del tavolo di lavoro.
Concludiamo dicendo che consideriamo molto positiva l'investitura del Dr. E. Gallo per un ruolo strategico nel Mandic, è un segnale per noi concreto ed apprezzabile. Al Dr. Gallo garantiremo la disponibilità ad un confronto serio, diretto e collaborativo.
3 dicembre 2017
Adele Gatti, Sindaco di Airuno, presidente dell'Ambito distrettuale
Andrea Massironi, Sindaco di Merate
Filippo Galbiati, Sindaco di Casatenovo
Andrea Massironi, Sindaco di Merate
Filippo Galbiati, Sindaco di Casatenovo