Mandic: è arrivata la pensione per Marisa Ferrari, 24 anni di servizio al centralino. ''I colleghi diano sicurezza a chi passa''
La cernuschese Marisa Ferrari ha chiuso quest'oggi, giovedì 30 novembre, la sua lunga carriera come centralinista per l'ospedale Mandic di Merate. Un dolce saluto tra mille baci, abbracci, risate, poesie, regali e quei soliti accoglienti sorrisi che l'operatrice ha sempre destinato a chiunque è passato dalla portineria d'ingresso quand'era di turno.
Qualcuno non è riuscito a trattenere le lacrime tanta è stata la commozione per la pensione di Marisa, che difficilmente potrà scordare quest'ultimo giorno sebbene qualche collega le abbia già scherzosamente diagnosticato l'Alzheimer. Eppure, l'esordio della centralinista alla festa per la sua pensione è stato proprio in riferimento al suo primo giorno di lavoro.
"Lo ricordo come fosse oggi - ha affermato - Era una bellissima giornata di maggio, soleggiata come oggi. Già da subito fu un continuo di telefonate e faccende da sbrigare, da allora sono passati già 22 anni''. In totale la sua permanenza al Mandic è di quasi 24 anni: durante i primi due, dal '94, Marisa Ferrari fu impiegata nei laboratori di analisi dell'ospedale. Poi vinse il concorso per diventare impiegata nel centralino e alla portineria, dove peraltro avviene la consegna degli esami medici, il luogo che ha definito "il filtro dell'ospedale''. "In precedenza avevo lavorato per 19 anni in una ditta meratese, come impiegata contabile - ha raccontato Marisa - Poi mi spostai qui, per incominciare il nuovo lavoro, dove ho conosciuto tutti questi colleghi che ora faccio fatica a salutare perché sono troppo affezionata a loro. In questa giornata mi viene fortemente da pensare al mio caro collega Gaetano, che è venuto a mancare due mesi fa. Ecco, mi manca la sua stretta di mano forte e decisa''.
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E' un sentimento molto più che ricambiato. Alla festa per il suo pensionamento non poteva mancare Daniela, che una volta staccato dal turno di notte, giovedì mattina, non si è data un attimo di respiro finché tutto non è stato pronto per il rinfresco dedicato alla sua storica collega. "Io ero arrivata a gennaio, lei a maggio - ha spiegato Daniela - Qui dentro siamo cresciute insieme, le dico sempre che è una rompiballe ma le voglio un bene dell'anima''.
Nel suo personalissimo saluto ai colleghi più vicini, invece, Marisa si è augurata che "possano continuare a trasmettere serenità a chiunque si affacci alla portineria per una qualsiasi indicazione''. ''Spero che chiunque passerà di qui potrà sentirsi in mani sicure'' ha aggiunto. In qualche modo è convinta che così sarà, soprattutto perché chi andrà a sostituirla ha imparato in questi mesi da lei, apprezzatissima per il lavoro svolto e la sua gentilezza. "Ora avrò bisogno di meditare - ha infine commentato Marisa, parlando un po' del suo futuro - Ho davvero bisogno di riflettere e resettare la testa da tutti i numeri del centralino e in generale dal lavoro. Poi cercherò di capire che cosa fare da grande. Mio marito Vittorio è pensionato da 10 anni, e sarà un sollievo anche per lui, quante volte l'ho svegliato alle 5 del mattino quando dovevo andare a lavoro!''. Quello di giovedì, dalle 14 alle 22, sarà l'ultimo turno per Marisa Ferrari.
Qualcuno non è riuscito a trattenere le lacrime tanta è stata la commozione per la pensione di Marisa, che difficilmente potrà scordare quest'ultimo giorno sebbene qualche collega le abbia già scherzosamente diagnosticato l'Alzheimer. Eppure, l'esordio della centralinista alla festa per la sua pensione è stato proprio in riferimento al suo primo giorno di lavoro.
"Lo ricordo come fosse oggi - ha affermato - Era una bellissima giornata di maggio, soleggiata come oggi. Già da subito fu un continuo di telefonate e faccende da sbrigare, da allora sono passati già 22 anni''. In totale la sua permanenza al Mandic è di quasi 24 anni: durante i primi due, dal '94, Marisa Ferrari fu impiegata nei laboratori di analisi dell'ospedale. Poi vinse il concorso per diventare impiegata nel centralino e alla portineria, dove peraltro avviene la consegna degli esami medici, il luogo che ha definito "il filtro dell'ospedale''. "In precedenza avevo lavorato per 19 anni in una ditta meratese, come impiegata contabile - ha raccontato Marisa - Poi mi spostai qui, per incominciare il nuovo lavoro, dove ho conosciuto tutti questi colleghi che ora faccio fatica a salutare perché sono troppo affezionata a loro. In questa giornata mi viene fortemente da pensare al mio caro collega Gaetano, che è venuto a mancare due mesi fa. Ecco, mi manca la sua stretta di mano forte e decisa''.
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E' un sentimento molto più che ricambiato. Alla festa per il suo pensionamento non poteva mancare Daniela, che una volta staccato dal turno di notte, giovedì mattina, non si è data un attimo di respiro finché tutto non è stato pronto per il rinfresco dedicato alla sua storica collega. "Io ero arrivata a gennaio, lei a maggio - ha spiegato Daniela - Qui dentro siamo cresciute insieme, le dico sempre che è una rompiballe ma le voglio un bene dell'anima''.
Con Marcello Trappa responsabile della portineria
Al momento di descrivere con qualche parola l'amica, però, Daniela non è riuscita a trattenere l'emozione. "Le ho scritto una lettera, è tutto lì dentro'' ha commentato. C'è però chi ha voluto, con un breve messaggio, definire Marisa Ferrari in qualche parola. La dottoressa Negri ha detto che "Marisa è la bellezza e il sorriso che ti accolgono quando arrivi al lavoro la mattina'', mentre il poeta Maurizio, che nel '94 fu il primo a spiegare il lavoro alla centralinista di Cernusco, ha detto che Marisa "è sempre in pista anche quando non è in pista'', mentre per Francesco è "inossidabile'' e per la sua omonima di cognome Colombo, che ha chiuso la sua carriera dopo 37 anni di lavoro all'ufficio protocollo (avevamo scritto questo articolo), è un destino che si intreccia sempre di più, il loro, "perché siamo pure ugualmente chiacchierone''.Nel suo personalissimo saluto ai colleghi più vicini, invece, Marisa si è augurata che "possano continuare a trasmettere serenità a chiunque si affacci alla portineria per una qualsiasi indicazione''. ''Spero che chiunque passerà di qui potrà sentirsi in mani sicure'' ha aggiunto. In qualche modo è convinta che così sarà, soprattutto perché chi andrà a sostituirla ha imparato in questi mesi da lei, apprezzatissima per il lavoro svolto e la sua gentilezza. "Ora avrò bisogno di meditare - ha infine commentato Marisa, parlando un po' del suo futuro - Ho davvero bisogno di riflettere e resettare la testa da tutti i numeri del centralino e in generale dal lavoro. Poi cercherò di capire che cosa fare da grande. Mio marito Vittorio è pensionato da 10 anni, e sarà un sollievo anche per lui, quante volte l'ho svegliato alle 5 del mattino quando dovevo andare a lavoro!''. Quello di giovedì, dalle 14 alle 22, sarà l'ultimo turno per Marisa Ferrari.
A.S.