Mandic: è arrivata la pensione per Marisa Ferrari, 24 anni di servizio al centralino. ''I colleghi diano sicurezza a chi passa''
La cernuschese Marisa Ferrari ha chiuso quest'oggi, giovedì 30 novembre, la sua lunga carriera come centralinista per l'ospedale Mandic di Merate. Un dolce saluto tra mille baci, abbracci, risate, poesie, regali e quei soliti accoglienti sorrisi che l'operatrice ha sempre destinato a chiunque è passato dalla portineria d'ingresso quand'era di turno.
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E' un sentimento molto più che ricambiato. Alla festa per il suo pensionamento non poteva mancare Daniela, che una volta staccato dal turno di notte, giovedì mattina, non si è data un attimo di respiro finché tutto non è stato pronto per il rinfresco dedicato alla sua storica collega. "Io ero arrivata a gennaio, lei a maggio - ha spiegato Daniela - Qui dentro siamo cresciute insieme, le dico sempre che è una rompiballe ma le voglio un bene dell'anima''.
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E' un sentimento molto più che ricambiato. Alla festa per il suo pensionamento non poteva mancare Daniela, che una volta staccato dal turno di notte, giovedì mattina, non si è data un attimo di respiro finché tutto non è stato pronto per il rinfresco dedicato alla sua storica collega. "Io ero arrivata a gennaio, lei a maggio - ha spiegato Daniela - Qui dentro siamo cresciute insieme, le dico sempre che è una rompiballe ma le voglio un bene dell'anima''.
Con Marcello Trappa responsabile della portineria
Al momento di descrivere con qualche parola l'amica, però, Daniela non è riuscita a trattenere l'emozione. "Le ho scritto una lettera, è tutto lì dentro'' ha commentato. C'è però chi ha voluto, con un breve messaggio, definire Marisa Ferrari in qualche parola. La dottoressa Negri ha detto che "Marisa è la bellezza e il sorriso che ti accolgono quando arrivi al lavoro la mattina'', mentre il poeta Maurizio, che nel '94 fu il primo a spiegare il lavoro alla centralinista di Cernusco, ha detto che Marisa "è sempre in pista anche quando non è in pista'', mentre per Francesco è "inossidabile'' e per la sua omonima di cognome Colombo, che ha chiuso la sua carriera dopo 37 anni di lavoro all'ufficio protocollo (avevamo scritto questo articolo), è un destino che si intreccia sempre di più, il loro, "perché siamo pure ugualmente chiacchierone''.
A.S.