Mandic: gruppi di volontari preparano un presidio per sabato. O arrivano segnali di distensione o il 2 circondiamo l’ospedale


Si preparano, incuranti del freddo che penetra dentro il bavero del loden, dell'età che porta temperanza e dell'assenza sul campo della classe politica cittadina e del territorio (il silenzio dei sindaci, Federico Airoldi a parte, è davvero sconcertante). E' la vecchia guardia politica che ha superato le antiche sigle fatte a pezzi da Di Pietro e che oggi, tra i banchi del mercato di Merate, ha stilato il piano di battaglia. La chiamata alle armi è fissata per sabato 2 dicembre al mattino. Il campo di scontro è l'intero perimetro del San Leopoldo Mandic. L'intenzione è di cingerlo come un girotondo, ergendosi idealmente a difesa di un presidio ospedaliero nato nel 1842 che è di Merate e dei meratesi.  Il "caso" Del Boca è soltanto il pretesto attualizzato per movimentare le truppe cammellate. L'obiettivo vero è quello di fermare l'aggressione strisciante all'ospedale, condotta con sagacia dalla nuova direzione generale con mancate sostituzioni di personale medico, infermieristico e amministrativo, riduzione di orari per prestazioni, trasferimenti di specialità a Lecco e, cronaca di queste ore, sanzioni pesantissime in grado di paralizzare un reparto "pilastro" del Mandic. Anzi, restando in tema, ci si domanda da quale cervello sia uscita l'idea di sospendere il primario di un reparto delicatissimo come Ostetricia-Ginecologia proprio alla vigila delle feste di Natale, quando scattano turni più lunghi di riposo e ferie e quindi l'organico si riduce. Se il bersaglio non è (ancora) quello di demolire il servizio e trasferire tutto al Manzoni, come minimo, la sospensione deve essere posticipata a dopo le vacanze di fine anno, quando tutto il personale di ogni ordine e grado riprenderà il proprio posto.


Ma torniamo alla manifestazione annunciata stamane da un nutrito gruppo di ex amministratori comunali, tra i quali il sempre combattivo Giovanni Battista Albani. Il tam tam ha cominciato a battere già ieri per la verità, ma si è concretizzato nell'agorà cittadino che è piazza mercato. Al primo gruppo composto da una decina di persone si sono via via uniti altri cinque, poi dieci, poi venti, tutti pronti a sfidare il "generale inverno" per far arrivare a chi di dovere - innanzitutto Stefano Manfredi e la sua Direzione strategica e Giulio Gallera, assessore regionale alla sanità - il calore dei meratesi per il vecchio presidio di via Cerri. Da queste pagine vi terremo informati sull'iniziativa. Nel contempo preparare maglie di lana, sciarpe, scarponcini e cappotti pesanti. E, se necessario, anche un elmetto. Sia pure uno scolapasta.
C. B.
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