SI Giovani: l'alternanza scuola lavoro sbagliata, noi sfruttati

L'alternanza scuola-lavoro nella forma che abbiamo avuto modo di conoscere è sbagliata. La nostra generazione è da tempo abituata a nuove e perverse modalità di sfruttamento che sono ormai definite in mille modi: tirocinio, stage, apprendistato. Esperienze che dovrebbero essere formative si sono trasformate in strumenti a vantaggio dei profitti di datori di lavoro senza scrupoli. I giovani d'oggi ormai, anche se provvisti di lauree e master, si sono rassegnati a elemosinare contratti di stage con la sola promessa di migliorare il proprio curriculum. Ciò aumenta il precariato giovanile, costringe a rimanere in casa con i genitori e pesare sul bilancio familiare; ma ciò che è peggio è che quei posti di lavoro sottopagati potrebbero essere altrettanti contratti di lavoro adeguati ad un Paese civile.

Noi, la generazione Erasmus, che ha viaggiato, è impegnata nel volontariato, abituata a pagarsi gli studi raccogliendo qualche voucher qua e là, servendo caffè nel nostro tempo libero, siamo stati definiti 'choosy', mammoni, scansafatiche da quelle stesse persone che non sono state in grado di immaginare una politica seria e di ampio respiro che potesse dare la possibilità alla generazione più formata della storia del nostro Paese di poter dare il proprio contributo. Non ci stupisce che non sia stata accolta la proposta sacrosanta fatta dal consigliere di “Con la Sinistra Cambia Lecco”, Alberto Anghileri, di proibire, almeno per quanto riguarda gli enti pubblici, contratti che non rispettino i diritti minimi e la dignità dei lavoratori. Vorremmo sapere di che trattamenti godono i figli che hanno ridacchiato di fronte alla proposta di Anghileri: forse non si sono mai trovati nella condizione di preparare esami dopo aver passato la giornata a lavare i piatti in bar e ristoranti per 3 euro l'ora. L'alternanza scuola lavoro così concepita produce vantaggi solo per chi svolge il ruolo di datore di lavoro: essa non crea in alcun modo le occasioni e le condizioni affinché studenti e studentesse possano ricavare dall'esperienza lavorativa un arricchimento formativo e culturale.
Senza scomodare le preoccupanti testimonianze di studenti costretti a friggere patatine nei fast food, ovunque ci sia una visione dell'alternanza non intesa come un'occasione di dare ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di una concreta formazione 'sul campo' (oltre i banchi di scuola) questa resterà un espediente per agevolare il lavoro gratuito. Se l'alternanza scuola-lavoro, i tirocini e gli stage verranno immaginati come una maniera per avvicinare i giovani al mondo del lavoro ci troviamo d'accordo, ma ci aspettiamo che coloro i quali forniscono le aziende di questi strumenti siano anche in grado di monitorare e verificare che vengano rispettate le premesse. Purtroppo fino a oggi così non è stato e sempre più siamo costretti a essere il carburante a basso costo di una macchina ingiusta.
Si apre un momento epocale in cui o saremo in grado di attuare delle serie politiche giovanili o perderemo un'intera generazione costretta ai margini dell'impiego e quindi della società. Per lavorare su questo e molti altri temi a Lecco si è costituito un gruppo di giovani, attivo e aperto a tutti gli interessati perché solo tornando a essere protagonisti e non lasciando alla politica la possibilità di decidere sempre sulle nostre teste possiamo rimettere al centro le tematiche importanti per la nostra vita e il nostro futuro.
Sinistra Italiana Lecco - Giovani
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