Sospensione di Del Boca: ospedale in rivolta, centralini sotto pressione, ‘saltano’ le sedute operatorie, raccolta di firme da inviare in Regione. Il Territorio e il Mandic alzano le barricate
Una cosa solo non è chiara: Stefano Manfredi, firmando il provvedimento disciplinare contro Gregorio Del Boca aveva o no contezza di quanto sarebbe accaduto? Se l’aveva è stato a dir poco avventato, e ora ne subirà le conseguenze; se non l’aveva non ha la giusta competenza per rivestire il ruolo di direttore generale di un’Azienda Socio-Sanitaria territoriale. E a trarne le conseguenze deve essere lui stesso. Da questa mattina l’ospedale di Merate è un’autentica polveriera.
Il primario Gregorio Del Boca mentre visita una paziente
e l'assessore regionale alla sanità Giulio Gallera
e l'assessore regionale alla sanità Giulio Gallera
Ancora più grave se pensiamo a donne che sono prossime a partorire o a sottoporsi a delicatissimi interventi chirurgici e che ripongono la massima fiducia nel primario Gregorio Del Boca. Qui si punisce chi lavora di più a tutto vantaggio delle pazienti che arrivano anche da fuori provincia o addirittura da fuori regione. L’azione violenta decisa dalla Commissione disciplinare composta dal meratese Enrico Ripamonti, da Ilaria Terzi e da Rinaldo Zanini è senza precedenti e a memoria d’uomo non si ricorda una sospensione di un primario, tanto meno della durata di due mesi.
E’ chiaro che si è voluto minare dalle fondamenta il reparto di Ostetricia Ginecologia del San Leopoldo Mandic. Forse, però si sono sottovalutate le reazioni. Soprattutto quelle popolari. Sono in corso raccolte di firme che finiranno inevitabilmente sul tavolo del Governatore Maroni e dell’assessore alla sanità Gallera. Lo scontro è appena iniziato.
Claudio Brambilla