Mandic: presentato il nuovo primario di medicina del presidio dr. Stefano Crespi

Ha esordito con quello che lui stesso ha definito "un autogol": "l'ultima notte l'ho fatta giusto un mese fa, prima di prendere servizio a Merate", aprendo la strada al "rischio" di essere in fretta precettato per coprire i buchi...

Il dr. Stefano Crespi


Questa mattina nel corso della conferenza stampa alla presenza di tutta la dirigenza dell'ASST è stato presentato il nuovo direttore della struttura complessa di Medicina Interna del presidio Mandic, dr. Stefano Crespi. In forze precedentemente al Niguarda e alla divisione medica "Brera",è giunto a Merate a seguito del concorso indetto per sostituire prima il dottor Massimo Vanoli e poi la dottoressa Maria Assunta Boscolo, facente funzione.

Da sinistra la dottoressa Flavia Pirola (direttore sanitario), il dr. Stefano Crespi, il direttore generale dr. Stefano Manfredi,
la dottoressa Paola Palmieri (direttore amministrativo), il dr. Ermete Gallo (direttore sanitario di presidio),
il dr Felice Cogliati (pediatria), il dr. Giovanni Buonocore (Pronto soccorso)

Il dr. Agostino Colli

"Ci sono alcune qualità che emergono, due due doti probabilmente misurabili, sicuramente poco apprendibili" ha commentato il direttore del dipartimento di area medica dr. Agostino Colli "ha una grande empatia e una leadership, caratteristiche che si possono cogliere e apprezzare. Se uno queste doti non le ha, non le può apprendere. La medicina interna è un sapersi interessare un po' di tutto. Oggi i pazienti che arrivano hanno almeno tre malattie e a farsi carico è la medicina interna e non una specilità. L'internista deve affrontare un malato complesso e il suo percorso richiede una dose di personalizzazione del caso che non è mai riconducibile a uno schema. Le strutture complesse del Mandic e del Manzoni sono diverse ma ci sarà un raccordo funzionale con percorsi comuni per gestire i pazienti che non hanno una sola patologia e non trovano collocazione in una specialità".

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La parola è poi passata al dr. Crespi, che coordinerà un reparto con 49 posti per acuti, 10 per subacuti e si avvale anche di appoggi. "La medicina riceve tanti malati dal PS e quindi dobbiamo lavorare per migliorare e rendere più fluidi i rapporti tra i due reparti. Il paziente internistico non ha necessità di interventi seriali ma ha bisogno di un percorso che deve essere identificato, e non è cosa da poco. È un paziente non oncologico che ha bisogno di un approccio per una migliore sopravvivenza e qualità di vita, nonché per una migliore allocazione delle risorse".

Ermete Gallo, Felice Cogliati, Giovanni Buonocore, Alessandro Spreafico (primario ortopedia),
Marco Rataggi (rianimazione), Clara Marchetti (RAD dipartimento medicina internistico),
Stefano Maggiolini (cardiologia), Rodolfo Capialbi Milani (radiologia)


Qualche parola poi il dr. Crespi ha voluto spenderla per i rapporti umani che ha già intessuto. "Ho trovato la disponibilità di tutti i colleghi fin dal primo giorno, c'è stata un'accoglienza commovente dal personale infermieristico, ai medici agli ausiliari. Ho appurato che ci sono persone motivatissime, che conoscono perfettamente il paziente nella sua interezza ed è la prima volta che mi capita". Per quanto riguarda l'imminente stagione invernale, con i suoi picchi di malesseri e di ricoveri, l'azienda ha già predisposto un piano che è ora al vaglio della direzione e del personale infermieristico per la definizione dei dettagli.

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S.V.
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