Cernusco: Matteo Renzi arriva in treno alla stazione e poi si sposta in azienda

Stessa piazza, due animi opposti. Stessi binari, due popoli dissonanti. Stamattina alle ore 7.00, gli occhi gonfi dal sonno dei pendolari erano meravigliati, quasi increduli, nel vedere che il treno per Milano Porta Garibaldi fosse puntuale a Cernusco Lombardone (già ad Osnago il tabellone elettronico segnava però 5 minuti di ritardo).


Fredda la mobilitazione del PD contro le politiche regionali sul trasporto pubblico su ferro. Non solo da un punto di vista climatico. A Cernusco erano solo in tre i rappresentanti del Partito Democratico a distribuire i loro volantini. A mezzogiorno, orario aperitivo, scendeva fresco dalla carrozza "Destinazione Italia" Matteo Renzi, il segretario Dem, compiaciuto nell'offrirsi a favore di camera al "circo mediatico" locale.

 

Attorno, un cordone di fieri sostenitori, militanti, politici di professione e simpatizzanti, che scalpitava festante per lui. Ai fan più incalliti ha pure autografato il frontespizio della sua ultima prodezza letteraria. In una «giornata di sole meravigliosa, per cui sembra di essere in primavera» come ha precisato Renzi, a beneficio della sua unidirezionale narrazione positiva sull'Italia del futuro - lo accoglievano tanti volti noti del PD lariano. Fausto Crimella, segretario della Federazione provinciale PD Lecco; Flavio Polano, presidente della Provincia di Lecco; i deputati Veronica Tentori e Gian Mario Fragomeli; e chissà quanti altri. Il consigliere regionale Raffaele Straniero era l'unico dei "big" che stava calcando la banchina dalle prime luci mattutine insieme ai pendolari.

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E poi dai circoli di zona, Felice Rocca, segretario per Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago; e il rampante neosegretario del Partito Democratico di Merate Gino del Boca. Superati i mal di pancia del maggio scorso per la via preferenziale offerta ai "Future dem" di Renzi in Direzione Nazionale a discapito dei "Giovani Democratici", Del Boca è stato tra i primi a stringere la mano all'ex premier.

Il sindaco Paolo Brivio e l'assessore Felice Rocca

 

Evidentemente accantonate le polemiche social di quattro mesi fa sull'uso improprio delle piattaforme digitali riferite al PD nazionale, il segretario di Merate ha ritenuto un motivo di orgoglio la presenza di Renzi sul territorio. «Renzi ha avuto l'idea di essere presente in provincia di Lecco - ha dichiarato Gino del Boca - Poi, insieme al segretario regionale Alessandro Alfieri e al segretario della Federazione provinciale Fausto Crimella si è deciso per Merate. Noi del PD meratese, vogliamo osservare la nostra città con uno sguardo più ampio. È esattamente quello che chiediamo da tempo all'amministrazione comunale». L'ex sindaco di Firenze ha ascoltato i lamenti di una pendolare, rispondendo in politichese: «La vera scommessa in questo territorio è continuare a investire, innovare e andare avanti. Penso si debba investire di più sul trasporto pubblico locale. In Lombardia stiamo lavorando molto con Giorgio Gori [il candidato per il PD in Regione, ndr] in questo senso».

Matteo Renzi con Giuseppe Papaleo

Evasivo sulla legge elettorale, ha sganciato rapidamente una promessa per le casse dei piccoli enti locali: «Cerchiamo di liberare i residui». Anche Giuseppe Papaleo, presidente del Comitato Viale Verdi, è riuscito a scambiarci due parole. Gli ha chiesto un allentamento del patto di stabilità, per riqualificare le periferie. La risposta però è stata fumosa.

Matteo Renzi non si è soffermato oltre. Con un manipolo di fedelissimi, tra cui il tesoriere del PD Francesco Bonifazi, si è recato a visitare un'azienda di Cernusco Lombardone. Ufficialmente per questioni di protocollo, non è invece andato a conoscere una realtà sociale attiva a Merate a sostegno delle persone diversamente abili. Il treno personalizzato, che sta per concludere il tour della penisola, si è trasferito alla stazione di Carnate, in attesa dei tavoli tematici sulle carrozze.
Marco Pessina
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