Retesalute chiede l'iscrizione agli elenchi in house. Problemi per le 5 azioni di ''banca etica''

La sede di Retesalute
Retesalute procederà con la richiesta di iscrizione agli elenchi in house pur non sia certa la sua obbligatorietà. Sarà eventualmente l'Anac (autorità nazionale per l'anticorruzione) a sentenziare che che non sarà necessario.

Con il decreto legislativo del 2016 all'articolo 192 comma 2, si prevede l'istituzione delle stazioni appaltanti per gli affidamenti diretti senza gara di appalto. Dal 30 ottobre si è dato il via alla richiesta di iscrizioni all'elenco Anac per le società che hanno determinati requisiti: il controllo analogo, svolgono l'80% del fatturato relativo ai servizi per gli enti aderenti, non hanno partecipazioni di privati. Retesalute possiede tutti i requisiti ma trattandosi di una azienda speciale non ha una natura giuridica ben definita, è "ibrida" con un approccio vicino a una pubblica amministrazione. Non saranno tutti i comuni soci dell'azienda a dover fare domanda, ma lo farà un solo ente in nome e per conto di tutti, nella fattispecie sarà Merate quale RASA cioè responsabile dell'anagrafe delle stazioni appaltanti. Nel dubbio, onde evitare che la mancata iscrizione comporti l'impossibilità per i comuni soci di fare affidamenti in house, con l'organismo di vigilanza si è deciso di procedere.

Si è infine posto, nel corso dell'assemblea, il problema del possesso di azioni. Fino al 23 settembre 2009 Retesalute non aveva alcuna partecipazione. Poi, sopraggiunta la necessità di finanziare i progetti di Housing sociale, l'azienda ha comperato 5 azioni di Banca Etica. Ora sarà necessario giustificare perchè una azienda speciale possiede tali quote (per un totale di 375 euro) di una banca (si tratterebbe infatti di una partecipata che ha una partecipazione, situazione questa atipica) e valutare dunque per l'anno prossimo come procedere.
S.V.
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