Calco: la Ser.Car. presenta servizi, menù e parametri da applicare nelle mense scolastiche
La commissione mensa, settore istruzione del comune di Calco, ha organizzato, nella serata di mercoledì 25 ottobre un incontro volto alla presentazione della SerCar, la società e quest'anno si occupa della ristorazione collettiva delle mense scolastiche, in quanto vincitrice dell'appalto.
L'iniziativa è stata un momento per illustrare il menù scolastico a tema, la gestione delle diete speciali, la qualità delle materie prime e le nuove modalità di servizio presso il refettorio. A differenza degli scorsi anni, ci sono due linee self service, ossia due turni di coda: uno con la consegna del primo piatto e un altro con il secondo. In questo modo l'alimento può essere consumato caldo e vengono accorciati i tempi di circa dieci minuti. Le minestre vengono servite ai tavoli per evitare ustioni. I ragazzi a partire dalla classe quinta della scuola primaria fino alla terza della scuola secondaria sono più autonomi anche nell'apparecchiatura: uscite le prime classi, corrispondenti a circa 190 alunni, le cinque responsabili del servizio hanno il compito di ripulire i tavoli senza riapparecchiarli, vengono disposte solo le 190 tovagliette e delle ceste nel mezzo del tavolo contenenti bicchieri posate e tovaglioli. In alcune scuole della bergamasca, per le quali scuole SerCar lavora, anche le tovagliette in carta vengono solamente impilate a inizio tavolo e i bambini se le distribuiscono da soli. Tra le importanti novità spicca l'avvicinamento del centro cottura alla sede più vicina di Merate anziché, come per l'anno scorso, a Calusco. In questo modo ad esempio la pasta viene cotta non più di venti minuti prima dell'assunzione. Così, in caso di emergenze, nell'arco di pochi minuti si riuscirà a sopperire agli eventuali errori. Sono state inoltre proposte la tinteggiatura del refettorio e l'inserimento di alimenti biologici nella dieta. Tra questi verdura surgelata, pane, mozzarella, aceto, kiwi, clementine, pere e banane fresche in base alla stagione. Tra gli alimenti tipici sono stati scelti il Parmigiano Reggiano Dop, le arance rosse di Sicilia e le pesche IGP. Sono già stati installati impianti d'acqua micro filtrata della quale SerCar garantisce la manutenzione e, sulla base del progetto dell'azienda "Mangio locale e penso universale" si preferiscono i piccoli fornitori vicini di pane e pizza così da poter tracciare il percorso, i "cibo a km 0". Il menù settimanale, variato ogni cinque settimane, cerca di essere una via di mezzo tra le richieste dell' ATS e quello che chiedono i (genitori dei) bambini.
L'ASL di Lecco vorrebbe ridurre il più possibile la carne sostituendola con legumi, uova e pesce; orzo e farro verranno serviti due volte a settimana; ad ogni pasto ci deve essere un primo, il secondo, pane e frutta e tutto deve essere equilibrato dal puro di vista calorico e nutrizionale sulla base di tabelle che non sono al momento usufruibile dai privati sul sito dell'ASL. Una volta al mese viene proposto un menù speciale. Quello di Halloween è stato distribuito lunedì 23 ottobre con scarsi risultati: la più parte dei bambini non ha amato la zucca e i molti genitori non sono stati avvisati per tempo. Diversa la questione "diete speciali", per le quali due genitori di bambini diabetici hanno ringraziato Ser Car. Come ha spiegato Salvatore Licandri, responsabile dell'azienda "Il centro cottura ha un forno, dei fornelli e alcuni utensili per le diete speciali che vengono preparate a parte ed etichettate con il nome e l'indirizzo del bambino e il contenuto del pasto". Quest'anno tre classi della scuola primaria hanno aderito ai corsi di educazione alimentare tenuti dalla dott.ssa Chiara Rossi. Accese le critiche di alcuni tra i numerosi genitori presenti: "non solo l'ASL di Lecco dovrebbe un po' abbassare le ali ma anche le aziende appaltate dalle Amministrazioni delle scuole potrebbero "starci dentro" senza sacrificare il pasto, c'è una differenza esagerata tra i diversi asili" e ancora " dato che paghiamo 4 euro e 65 al giorno vorremmo che i nostri figli mangiassero qualcosa e non tornassero a casa affamati la sera". In difesa degli attacchi del pubblico è stato spiegato che il menù è sperimentale perciò la commissione collaborerà nell'evoluzione, è possibile apportare sostituzioni all'interno delle linee guida e la verdura si può scegliere liberamente, senza contare le patatine ovviamente. Il sindaco Stefano Motta ha raccontato: "il più piccolo tra i miei figli non ha avuto problemi con le mense mentre i primi non toccavano cibo, ho sempre pensato che ci fosse un difetto da parte della famiglia. È necessario insistere per ottenere una educazione alimentare vera ed effettiva. L'aumento considerevole di obesità in tutti i paesi più sviluppati impone un'enorme spesa sanitaria allo Stato. Oggi all'interno delle famiglie c'è meno tempo per gestire questo momento educativo sia per la salute che il comportamento dei bambini. Gli insegnanti è importante che accompagnino e partecipino ai pranzi".
Nel corso dell'anno la commissione mensa, composta da tre genitori e due insegnanti in carico per un anno, potrà accedere al refettorio durante il pranzo, è già stato fatto un sopralluogo del quale è stato redatto, protocollato e archiviato il verbale compilato a crocette e con una parte libera. La commissione non è l'unica a fare controlli, infatti anche l'Amministrazione vi partecipa, inoltre la dottoressa Loretta Crippa, responsabile dei servizi alla persona del comune, è a disposizione per tutti su appuntamento. Il sindaco Stefano Motta ha chiesto alla SerCar di "abbondare piuttosto che rimanere rigidi nelle porzioni e sarebbe necessario un percorso di confronto: degli incontri ogni sei mesi per avere un ritorno concreto, le richieste dei genitori devono ottenere risposte, sempre dentro i parametri ma se la risposta è negativa deve essere motivata, è necessario il confronto con le altre scuole". Questione aperta per lo spreco alimentare, nei comuni in provincia di Bergamo di sua competenza la SerCar si è già attivata per sopperire a questo problema.
L'iniziativa è stata un momento per illustrare il menù scolastico a tema, la gestione delle diete speciali, la qualità delle materie prime e le nuove modalità di servizio presso il refettorio. A differenza degli scorsi anni, ci sono due linee self service, ossia due turni di coda: uno con la consegna del primo piatto e un altro con il secondo. In questo modo l'alimento può essere consumato caldo e vengono accorciati i tempi di circa dieci minuti. Le minestre vengono servite ai tavoli per evitare ustioni. I ragazzi a partire dalla classe quinta della scuola primaria fino alla terza della scuola secondaria sono più autonomi anche nell'apparecchiatura: uscite le prime classi, corrispondenti a circa 190 alunni, le cinque responsabili del servizio hanno il compito di ripulire i tavoli senza riapparecchiarli, vengono disposte solo le 190 tovagliette e delle ceste nel mezzo del tavolo contenenti bicchieri posate e tovaglioli. In alcune scuole della bergamasca, per le quali scuole SerCar lavora, anche le tovagliette in carta vengono solamente impilate a inizio tavolo e i bambini se le distribuiscono da soli. Tra le importanti novità spicca l'avvicinamento del centro cottura alla sede più vicina di Merate anziché, come per l'anno scorso, a Calusco. In questo modo ad esempio la pasta viene cotta non più di venti minuti prima dell'assunzione. Così, in caso di emergenze, nell'arco di pochi minuti si riuscirà a sopperire agli eventuali errori. Sono state inoltre proposte la tinteggiatura del refettorio e l'inserimento di alimenti biologici nella dieta. Tra questi verdura surgelata, pane, mozzarella, aceto, kiwi, clementine, pere e banane fresche in base alla stagione. Tra gli alimenti tipici sono stati scelti il Parmigiano Reggiano Dop, le arance rosse di Sicilia e le pesche IGP. Sono già stati installati impianti d'acqua micro filtrata della quale SerCar garantisce la manutenzione e, sulla base del progetto dell'azienda "Mangio locale e penso universale" si preferiscono i piccoli fornitori vicini di pane e pizza così da poter tracciare il percorso, i "cibo a km 0". Il menù settimanale, variato ogni cinque settimane, cerca di essere una via di mezzo tra le richieste dell' ATS e quello che chiedono i (genitori dei) bambini.
Silvia Pizzamiglio, Loretta Crippa e Rita Mauri
L'ASL di Lecco vorrebbe ridurre il più possibile la carne sostituendola con legumi, uova e pesce; orzo e farro verranno serviti due volte a settimana; ad ogni pasto ci deve essere un primo, il secondo, pane e frutta e tutto deve essere equilibrato dal puro di vista calorico e nutrizionale sulla base di tabelle che non sono al momento usufruibile dai privati sul sito dell'ASL. Una volta al mese viene proposto un menù speciale. Quello di Halloween è stato distribuito lunedì 23 ottobre con scarsi risultati: la più parte dei bambini non ha amato la zucca e i molti genitori non sono stati avvisati per tempo. Diversa la questione "diete speciali", per le quali due genitori di bambini diabetici hanno ringraziato Ser Car. Come ha spiegato Salvatore Licandri, responsabile dell'azienda "Il centro cottura ha un forno, dei fornelli e alcuni utensili per le diete speciali che vengono preparate a parte ed etichettate con il nome e l'indirizzo del bambino e il contenuto del pasto". Quest'anno tre classi della scuola primaria hanno aderito ai corsi di educazione alimentare tenuti dalla dott.ssa Chiara Rossi. Accese le critiche di alcuni tra i numerosi genitori presenti: "non solo l'ASL di Lecco dovrebbe un po' abbassare le ali ma anche le aziende appaltate dalle Amministrazioni delle scuole potrebbero "starci dentro" senza sacrificare il pasto, c'è una differenza esagerata tra i diversi asili" e ancora " dato che paghiamo 4 euro e 65 al giorno vorremmo che i nostri figli mangiassero qualcosa e non tornassero a casa affamati la sera". In difesa degli attacchi del pubblico è stato spiegato che il menù è sperimentale perciò la commissione collaborerà nell'evoluzione, è possibile apportare sostituzioni all'interno delle linee guida e la verdura si può scegliere liberamente, senza contare le patatine ovviamente. Il sindaco Stefano Motta ha raccontato: "il più piccolo tra i miei figli non ha avuto problemi con le mense mentre i primi non toccavano cibo, ho sempre pensato che ci fosse un difetto da parte della famiglia. È necessario insistere per ottenere una educazione alimentare vera ed effettiva. L'aumento considerevole di obesità in tutti i paesi più sviluppati impone un'enorme spesa sanitaria allo Stato. Oggi all'interno delle famiglie c'è meno tempo per gestire questo momento educativo sia per la salute che il comportamento dei bambini. Gli insegnanti è importante che accompagnino e partecipino ai pranzi".
Nel corso dell'anno la commissione mensa, composta da tre genitori e due insegnanti in carico per un anno, potrà accedere al refettorio durante il pranzo, è già stato fatto un sopralluogo del quale è stato redatto, protocollato e archiviato il verbale compilato a crocette e con una parte libera. La commissione non è l'unica a fare controlli, infatti anche l'Amministrazione vi partecipa, inoltre la dottoressa Loretta Crippa, responsabile dei servizi alla persona del comune, è a disposizione per tutti su appuntamento. Il sindaco Stefano Motta ha chiesto alla SerCar di "abbondare piuttosto che rimanere rigidi nelle porzioni e sarebbe necessario un percorso di confronto: degli incontri ogni sei mesi per avere un ritorno concreto, le richieste dei genitori devono ottenere risposte, sempre dentro i parametri ma se la risposta è negativa deve essere motivata, è necessario il confronto con le altre scuole". Questione aperta per lo spreco alimentare, nei comuni in provincia di Bergamo di sua competenza la SerCar si è già attivata per sopperire a questo problema.
E.C.