Mandic: provvedimento disciplinare per Francesco Scorzelli. Sospeso per tre mesi dal lavoro
É quanto la commissione disciplinare dell'ASST ha deciso di applicare a Francesco Scorzelli, coordinatore infermieristico del reparto di urgenza del Mandic di Merate.
I fatti risalgono al 18 maggio quando Scorzelli, in abiti borghesi ma con il cartellino di riconoscimento, uscendo dallo studio si imbatte in una decina di persone nel corridoio del PS, luogo dove non è consentita la sosta di parenti.
Invitando l'utenza (a detta dell'accusa, in modo irriverente e con tanto di spintoni) a tornare nella sala di aspetto o ad assistere vicino al letto il parente, Scorzelli incrocia una coppia ferma all'esterno di una saletta riservata ai pazienti più "problematici" e qui, all'invito a spostarsi, e al diniego della coppia, condito da "lei non sa chi sono io, lo stipendio te lo pago io", sarebbe scattato il diverbio a cui fa seguito tutta una serie di accuse, rimbrotti, affermazioni che hanno portato alla segnalazione alla direzione, all'avvio del procedimento disciplinare, alla memoria dell'accusato, all'audizione davanti all'ufficio provvedimenti disciplinari e infine all'atto di irrogazione della sanzione per avere violato gli obblighi dei dipendenti, quali:
1) mantenere un comportamento diligente, leale ed imparziale nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza e di buon andamento dell'attività dell'azienda, avendo come finalità la tutela dell'interesse degli utenti
2) mantenere un comportamento corretto e non lesivo della dignità della persona nei rapporti con i colleghi e con gli utenti
3) comportarsi con cortesia e disponibilità nell'ascolto al fine di meglio comprendere le domande e i bisogni degli utenti
Ad aggravare, secondo le accuse la situazione, anzitutto il luogo dove si è svolta l'accesa discussione, cioè il pronto soccorso, poi la presenza di soggetti fragili e e la situazione di "gravità" delle persone coinvolte e la pubblicazione dell'accaduto sul noto social network
Ravvisate tutte queste presunte manchevolezze da parte del coordinatore infermieristico, la commissione ha ritenuto di poter procedere con la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da 11 giorni a un massimo di sei mesi.
Il presidente dottoressa Ilaria Terzi con i componenti dr. Paolo Sclavi e dott.ssa Anna Cazzaniga hanno determinato alla luce di criteri ben precisi (oltre a quelli già esposti anche l'intenzionalità del comportamento che connota il dolo, il danno di immagine all'azienda, una recidiva) la sospensione per ben tre mesi.
Il diretto interessato raggiunto dalla decisione dell'azienda ha già annunciato un battagliero ricorso. Nella giornata di mercoledì si incontrerà con i colleghi dell'USB sindacato di cui fa parte e che rappresenta dopo avere raccolto il maggior numero di consenti all'interno dell'azienda e successivamente darà mandato all'avvocato per procedere nelle sedi opportune.