Vaccini obbligatori: nel lecchese segnalati dagli asili 67 casi di mancata presentazione della documentazione

"Sono 1812 in tutta la Lombardia gli alunni che non hanno presentato entro l'11 settembre, la documentazione necessaria, prevista in virtu' della legge Lorenzin sui vaccini per l'iscrizione a asili nido e scuole dall'infanzia. Rispetto ai 717 segnalati alla prima rilevazione fatta alla scadenza dei 10 giorni fissati per legge il numero e' aumentato di 1095 unità: significa che la nostra intuizione che le scuole fossero un po' in ritardo con la comunicazione era esatta"
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Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia in seguito all'ultimo monitoraggio compiuto dalle 8 Ats della Lombardia.
Per quanto attiene la nostra Agenzia di Tutela della Salute – quella della Brianza – sono 261 i casi segnalati di questi 67 riconducibili all’ASST di Lecco e dunque alla nostra provincia a fronte della presenza sul territorio di 169 scuole materne e 75 con 13 realtà che, complessivamente, hanno trasmesso elenchi.
"Prendiamo atto di questi nuovi dati che dobbiamo ritenere corrispondenti alle richieste legislative - ha sottolineato il titolare regionale della Sanita' Giulio Gallera - Da questi desumiamo che il numero dei bambini che hanno deciso di non presentare alcuna documentazione e' esiguo rispetto agli oltre 30.000 inadempienti alle vaccinazioni obbligatorie per le coorti fino a 6 anni. Ci auguriamo che effettivamente tutti abbiano deciso di far vaccinare i propri figli e non, come sta gia' capitando in alcuni casi, utilizzino la richiesta di prenotazione come escamotage per ritardare il momento dell'esclusione dalla scuola. I nostri centri vaccinali, comunque - ha concluso  - stanno lavorando a pieno ritmo, cercando di convincere e sciogliere i dubbi anche dei genitori piu' resistenti, soprattutto quando questi sono legati a situazioni cliniche complesse del bambino. Allo stesso tempo voglio ribadire che saremo inflessibili e bloccheremo tutte quelle azioni dilatorie che hanno l'obiettivo di non vaccinare i figli lasciando che continuino a frequentare la scuola".
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