Lomagna: serata sull’immigrazione della LN. Pochi riferimenti al caso CAS, tanta politica
Poche considerazioni su quanto accaduto lo scorso giugno a Lomagna, con l'ipotesi di un arrivo in paese di alcuni migranti e l'eventuale apertura di un CAS (centro di accoglienza straordinaria che poi sarebbe confluito in uno SPRAR, sistema di protezione richiedenti asilo), poi naufragata anche a seguito delle rimostranze di alcuni cittadini, tante valutazioni politiche, invece, sulla crisi migratoria, una rapida analisi del fenomeno riflesso sul territorio Lecchese e qualche slogan pro-referendum del 22 ottobre sull'autonomia lombarda nell'incontro organizzato dalla Lega Nord venerdì sera, 13 ottobre, nell'auditorium di via Roma. Tra i relatori alcune figure di spicco del fronte leghista.
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Su tutti il senatore Paolo Arrigoni. Poi il responsabile DSI Lombardia (dipartimento sicurezza e immigrazione) Marzio Maracani, quello provinciale di Lecco, Lorenzo Citterio, e il lumbard della sezione lomagnese Giorgio Erriquenz (anche DSI di Lecco). Il capogruppo della minoranza consigliare di Lomagna, Maurizio Sala, ha partecipato alla serata tra il pubblico. Di fatto, se qualcuno si attendeva qualche minuto di dibattito in più su quanto era accaduto non molti mesi fa in paese, per quanto riguarda il ''caso CAS'', è certamente rimasto deluso. Le uniche considerazioni a proposito le ha espresse Erriquenz, il quale ha definito l'atteggiamento dell'Amministrazione comunale ''per nulla democratico''. ''Questa non è democrazia - ha proseguito Erriquenz - La riunione (riferendosi a questa, ndr) è stata convocata dopo la firma (forse riferendosi all'accordo tra coop. Aeris, Prefettura e Comune per la gestione di 18 richiedenti asilo, anche se non è stato specificato, ndr). Perché è vero, potevamo anche decidere a favore, ma comunque vorrei far passare come messaggio che i cittadini devono partecipare all'attività politica, all'attività dell'Amministrazione. Se queste cose accadono a Lomagna potete immaginare che cosa possa succedere in Parlamento''.
Lorenzo Citterio, Marzio Maracani, Giorgio Erriquenz e Paolo Arrigoni
Chiusa la questione lomagnese, la parola è passata per una decina di minuti al giovane Citterio il quale, con l'aiuto di una serie di slide, ha evidenziato quali sarebbero, a suo avviso, le pecche di un sistema di accoglienza che arranca. Da responsabile provinciale del dipartimento sicurezza ed integrazione del partito, il lumbard ha provato a focalizzare l'attenzione sul Lecchese. ''Si fa presto ad accorgersi, leggendo questi dati, che l'accoglienza è ben poco diffusa e i parametri non sono per niente rispettati'', ha commentato. Infatti, Citterio ha voluto evidenziare di come sul territorio vi sia un surplus di migranti se si considera che le disposizioni di legge dicano che ogni Comune possa ospitare un numero di richiedenti asilo pari a 3 per ogni mille abitanti.Il leghista lomagnese Giorgio Erriquenz (DSI di Lecco), con il senatore Paolo Arrigoni
Per questo, in una slide ha definito sfrenata l'accoglienza, anziché diffusa. Altro punto contestato dal giovane leghista, quando la discussione si è allargata di livello, è stata l'autocertificazione con la quale i migranti possono presentarsi una volta sbarcati in Italia. E' seguito, poi, l'intervento del responsabile DSI Lombardia Marzio Maracani, sulla falsa riga delle considerazioni di Citterio. Infine, il senatore leghista Paolo Arrigoni ha portato a Lomagna un po' di quel linguaggio che si utilizza nelle sedi romane del potere. L'onorevole senatore ha più volte parlato dei suoi colloqui con il ministro dell'interno Marco Minniti, il quale molte volte non avrebbe nascosto al leghista le problematiche legate alla gestione del flusso migratorio.
Marzio Maracani, responsabile DSI Lombardia, e Lorenzo Citterio, responsabile provinciale DSI di Lecco
Tra le cose più ''sconcertanti'' evidenziate da Arrigoni, il fatto che bisogna scorrere fino all'ottava posizione, nella classifica delle nazionalità che per numero raggiungono in Italia, prima di arrivare ad Eritrea, cioè la prima Nazione dov'è veramente in corso un conflitto armato; il fatto che l'Italia accolga comunque persone che non sono necessariamente rifugiati politici, mentre le altre potenze europee no; il fatto che questi migranti stazionino per oltre 26 mesi nei CAS, ''pagati dallo Stato e dai cittadini italiani'', in attesa di sapere se nel caso dovranno essere rispediti nei rispettivi paesi e il fatto che la sola Provincia di Lecco, in un anno, risparmierebbe all'incirca 17milioni di euro se solo non venissero finanziate le missioni di accoglienza. Arrigoni ha concluso il suo intervento, poco prima di lasciare la parola ai cittadini presenti, esortando tutti quanti a votare ''sì'' al prossimo referendum.
A.S.