Lomagna: 50esimo anniversario degli alpini, uomini di poche parole ma di tanti fatti
Dalle prime riunioni nel bar Dossi, anno 1967, passando per il trasloco nella ex sede di via d'Adda Busca, negli anni '80, giungendo fino alla realizzazione della nuova struttura di via Silvio Pellico. Per chi ha vissuto gli ultimi 50 anni di storia del Comune di Lomagna, gli alpini ci sono sempre stati. Uomini ''dalle poche parole e tanta pratica'', come li ha definiti don Lorenzo Radaelli. Persone volenterose, altruiste, che hanno saputo fare tesoro degli insegnamenti dei loro ''veci'' e applicare quella storia di tenacia e sacrificio ai giorni nostri. Perciò i cappelli piumati sono identici a quelli indossati un tempo, i gagliardetti vengono ancora issati in alto durante l'alza bandiera, ogni corteo è sempre accompagnato dalla marcia di una fanfara, ogni messa riempita dalle voci di un coro e il ricordo dei compagni passati avanti è sempre vivo in ogni alpino.
VIDEO - LA MESSA
Ne sono sfilati a centinaia, nella mattinata di domenica 1 ottobre, per le vie del centro di Lomagna, giunti da ogni dove, e persino da Quattordio, in provincia di Alessandria, i ''cugini'' degli alpini lomagnesi per i quali è arrivato domenica il momento di festeggiare il 50° anniversario della fondazione della loro sezione. Una festa incominciata alle 8 dalla baita di via Pellico, dove si sono riuniti anche tanti cittadini. La prima delle due lunghe parate organizzate dalle penne nere si è conclusa in oratorio, intorno alle 10, dove si è tenuta per loro una messa officiata da don Lorenzo, dal quale sono arrivate parole di elogio e di stima.
''La fedeltà di Maria è un po' quella che dimostrano gli alpini, persone di poche parole e molti fatti - ha detto nella sua omelia - Alcuni sono già andati avanti e a voi che siete qui va tutta la nostra stima e la nostra grande riconoscenza. La testimonianza che ci offrite, in ogni circostanza è quella della serietà, dell'impegno, della responsabilità dell'altruismo. Quando l'altro ha bisogno voi ci siete sempre, con competenza e capacità. Con il vostro stile ci insegnate che ognuno ha una missione da compiere e che la vita è un dono ricevuto e di conseguenza una ricchezza che si deve donare''.
VIDEO - LA PARATA, L'ONORE AI CADUTI, I DISCORSI
Al termine della cerimonia, scandita dai brani del coro Stelius di Brivio, i partecipanti hanno proseguito la parata fino a giungere davanti al monumento dei caduti di via IV novembre. Una fiumana di persone, condotta dal sindaco Stefano Fumagalli, dal suo collega di Quattordio Alessandro Venezia, giunto in paese per l'occasione, dal maresciallo dei carabinieri di Casatenovo Christian Cucciniello, seguiti dai bambini della scuola primaria, dagli alpini di numerose sezioni brianzole, dalla fanfara di Asso, ovviamente dal gruppo alpini lomagnese, che hanno tenuto un grosso striscione celebrativo, e da numerosi cittadini. Il primo a prendere la parola dopo gli onori ai caduti è stato Fumagalli.
''Ricordo come fosse ieri la festa del 45° anniversario di fondazione, alla quale ho avuto l'onore di partecipare - ha commentato - In quell'occasione avevo auspicato per il vostro gruppo una continua crescita e una sempre più attiva e numerosa partecipazione alle ricorrenze istituzionali che ogni anno ci permettono di ricordare le persone che in passato hanno affrontato sacrifici. Oggi posso dire senza indugio che quell'auspicio non lo avete affatto disatteso''. L'augurio che Fumagalli ha rivolto agli alpini domenica, invece, è che possano non dimenticare mai che cosa significhi essere e fare parte delle penne nere. Il capogruppo Loris Pirovano, ha voluto invece ricordare l'amico Valentino Frigerio, ''andato avanti'', e ringraziare gli ex capigruppo della sezione, Luciano Agnesina, Luigi Manganini e Giuseppe Fumagalli, per il lavoro che hanno svolto a Lomagna.
''Sono grato per la fiducia che mi avete concesso nel 2011, quando inaspettatamente mi avete eletto capogruppo - ha spiegato Pirovano - Coloro che mi hanno preceduto, insieme a tutti gli alpini, hanno costruito le fondamenta di questa sezione. Ora spetta a noi costruire sopra queste fondamenta, con la stessa passione, per rendere migliore la nostra società''.
La parola è poi passata al presidente della sezione di Lecco, Marco Magni, che a gran voce e con determinazione ha esortato i giovani presenti a seguire l'esempio degli alpini. Magni ha anche annunciato che in settimana ha raggiunto un accordo con i gruppi di Como, Monza e Valtellinese per prendere in carico la ricostruzione di una azienda agricola famigliare terremotata, perché ''noi vogliamo essere presenti, e non ci interessa se qualcuno ha scelto di sedersi al cadreghino''. Le celebrazioni per il 50esimo anniversario degli alpini lomagnesi si sono concluse, più tardi, in oratorio, dov'è stato organizzato un pranzo.
VIDEO - LA MESSA
Ne sono sfilati a centinaia, nella mattinata di domenica 1 ottobre, per le vie del centro di Lomagna, giunti da ogni dove, e persino da Quattordio, in provincia di Alessandria, i ''cugini'' degli alpini lomagnesi per i quali è arrivato domenica il momento di festeggiare il 50° anniversario della fondazione della loro sezione. Una festa incominciata alle 8 dalla baita di via Pellico, dove si sono riuniti anche tanti cittadini. La prima delle due lunghe parate organizzate dalle penne nere si è conclusa in oratorio, intorno alle 10, dove si è tenuta per loro una messa officiata da don Lorenzo, dal quale sono arrivate parole di elogio e di stima.
Don Lorenzo Radaelli durante la messa celebrata in oratorio
''La fedeltà di Maria è un po' quella che dimostrano gli alpini, persone di poche parole e molti fatti - ha detto nella sua omelia - Alcuni sono già andati avanti e a voi che siete qui va tutta la nostra stima e la nostra grande riconoscenza. La testimonianza che ci offrite, in ogni circostanza è quella della serietà, dell'impegno, della responsabilità dell'altruismo. Quando l'altro ha bisogno voi ci siete sempre, con competenza e capacità. Con il vostro stile ci insegnate che ognuno ha una missione da compiere e che la vita è un dono ricevuto e di conseguenza una ricchezza che si deve donare''.
VIDEO - LA PARATA, L'ONORE AI CADUTI, I DISCORSI
Al termine della cerimonia, scandita dai brani del coro Stelius di Brivio, i partecipanti hanno proseguito la parata fino a giungere davanti al monumento dei caduti di via IV novembre. Una fiumana di persone, condotta dal sindaco Stefano Fumagalli, dal suo collega di Quattordio Alessandro Venezia, giunto in paese per l'occasione, dal maresciallo dei carabinieri di Casatenovo Christian Cucciniello, seguiti dai bambini della scuola primaria, dagli alpini di numerose sezioni brianzole, dalla fanfara di Asso, ovviamente dal gruppo alpini lomagnese, che hanno tenuto un grosso striscione celebrativo, e da numerosi cittadini. Il primo a prendere la parola dopo gli onori ai caduti è stato Fumagalli.
A destra il capogruppo degli alpini lomagnesi, Loris Pirovano
''Ricordo come fosse ieri la festa del 45° anniversario di fondazione, alla quale ho avuto l'onore di partecipare - ha commentato - In quell'occasione avevo auspicato per il vostro gruppo una continua crescita e una sempre più attiva e numerosa partecipazione alle ricorrenze istituzionali che ogni anno ci permettono di ricordare le persone che in passato hanno affrontato sacrifici. Oggi posso dire senza indugio che quell'auspicio non lo avete affatto disatteso''. L'augurio che Fumagalli ha rivolto agli alpini domenica, invece, è che possano non dimenticare mai che cosa significhi essere e fare parte delle penne nere. Il capogruppo Loris Pirovano, ha voluto invece ricordare l'amico Valentino Frigerio, ''andato avanti'', e ringraziare gli ex capigruppo della sezione, Luciano Agnesina, Luigi Manganini e Giuseppe Fumagalli, per il lavoro che hanno svolto a Lomagna.
Alessandro Venezia, sindaco di Quattordio, Stefano Fumagalli, sindaco di Lomagna,
e il maresciallo dei carabinieri di Casatenovo, Christian Cucciniello
e il maresciallo dei carabinieri di Casatenovo, Christian Cucciniello
''Sono grato per la fiducia che mi avete concesso nel 2011, quando inaspettatamente mi avete eletto capogruppo - ha spiegato Pirovano - Coloro che mi hanno preceduto, insieme a tutti gli alpini, hanno costruito le fondamenta di questa sezione. Ora spetta a noi costruire sopra queste fondamenta, con la stessa passione, per rendere migliore la nostra società''.
Il maresciallo degli alpini paracadutisti, Matteo Beretta, a sinistra, insieme al tesoriere della sezione ANA di Lecco, Raffaele Tavola
Il vicepresidente vicario della sezione alpina di Lecco, Mauro Farina, sulla sinistra
La parola è poi passata al presidente della sezione di Lecco, Marco Magni, che a gran voce e con determinazione ha esortato i giovani presenti a seguire l'esempio degli alpini. Magni ha anche annunciato che in settimana ha raggiunto un accordo con i gruppi di Como, Monza e Valtellinese per prendere in carico la ricostruzione di una azienda agricola famigliare terremotata, perché ''noi vogliamo essere presenti, e non ci interessa se qualcuno ha scelto di sedersi al cadreghino''. Le celebrazioni per il 50esimo anniversario degli alpini lomagnesi si sono concluse, più tardi, in oratorio, dov'è stato organizzato un pranzo.
A.S.